Attacchi a diplomatici italiani a Berlino e Barcellona, pista anarchica: 5 fermati. Il messaggio per Cospito
Incendiata l’auto del primo consigliere di ambasciata a Berlino, infranta la vetrata del consolato a Barcellona. Indaga la Procura di Roma
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La polizia di Barcellona ha identificato cinque persone ritenute responsabili dell’attacco contro il consolato generale italiano a Barcellona, di cui sono state imbrattate le pareti esterne con diverse scritte e danneggiate le vetrate del portone di ingresso. I cinque, identificati grazie alle telecamere di sicurezza dell'edificio, sono stati fermati e poi rilasciati.
Oltre a quella di Barcellona, anche la sede diplomatica italiana di Berlino è stata colpita da atti vandalici. Il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale ha comunicato in una nota che «nella serata di ieri (venerdì) ignoti hanno infranto la vetrata del palazzo dove è ubicato il Consolato Generale a Barcellona, imbrattando una parete dell'ingresso dell'edificio’». Inoltre, sempre ieri, «a Berlino, è stata incendiata l'auto con targa diplomatica di un funzionario in servizio all'Ambasciata d'Italia’», più precisamente il primo consigliere Luigi Estero.
La Farnesina spiega che «le locali forze di polizia hanno effettuato i necessari rilievi scientifici ed investigativi. In ambedue i casi, fortunatamente, non si registrano danni a persone».
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, subito informato, ha «personalmente e immediatamente contattato l’Ambasciata a Berlino e il Consolato a Barcellona per esprimere la propria solidarietà e ha chiesto che venga fatta al più presto piena luce sulle dinamiche di questi atti criminosi», prosegue la nota. Il ministro ha disposto l'avvio immediato delle procedure per la verifica e il rafforzamento delle sedi diplomatiche e del personale impegnato.
Sulle vicende è intervenuta anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. «Ho fatto pervenire la mia solidarietà – ha dichiarato la premier - e quella del Governo italiano al primo consigliere dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, Luigi Estero, per l’attentato che ha provocato l’incendio della sua automobile nella capitale tedesca. A questo episodio si aggiunge la violazione del nostro Consolato generale a Barcellona con atti di vandalismo. Il Governo segue con preoccupazione e attenzione questi nuovi casi di violenza nei confronti dei nostri funzionari e delle nostre rappresentanze diplomatiche».
Ambasciata Berlino aveva chiesto vigilanza più alta
Nei giorni scorsi - a quanto apprende l’Ansa - gli addetti alla sicurezza dell’ambasciata italiana a Berlino avevano richiesto alla polizia locale l’innalzamento delle misure di vigilanza dei locali della sede diplomatica. L’ipotesi a cui lavora l’intelligence è quella di un collegamento tra l’attentato e gruppi di matrice anarchica, mobilitati in questa settimana per la solidarietà ad Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41bis che sta facendo lo sciopero della fame.
La Procura di Roma è in attesa delle informative da Digos e Ros per avviare fascicoli di indagine. I procedimenti saranno all’attenzione dei magistrati dell’antiterrorismo. Al momento la pista più accreditata è quella legata alla matrice anarchica, così come nell’episodio dell’attentato ai danni del primo consigliere dell’ambasciata in Grecia Susanna Schlein e la sua famiglia, in quel caso appunto rivendiato dagli anarchici greci.
La notte del 2 dicembre scorso venne data alle fiamme l’auto della diplomatica, sorella della candidata alla segreteria del Pd, Eli Schlein, mentre venne trovata una bomba molotov, inesplosa, vicino ad una seconda auto parcheggiata sotto l’abitazione. Sei giorni dopo, l’8 dicembre, gli anarchici greci avevano rivendicato la responsabilità del gesto: il gruppo “Carlo Giuliani revenge nuclei”, in un testo pubblicato su Internet, aveva espresso solidarietà ad Alfredo Cospito, in sciopero della fame da ottobre, perché sottoposto al 41bis. Cospito è in carcere per aver gambizzato nel maggio del 2012 Roberto Adinolfi, ad di Ansaldo Nucleare.
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