Attenti ai disinfettanti fai da te, possono fare più danni del virus
Sul web circolano “ricette” per preparare disinfettanti, alcune tratte da una vecchia guida dell’Oms: ma ingredienti e miscele possono rivelarsi pericolosi
di Enrico Marro
3' di lettura
Se nelle farmacie scarseggiano i disinfettanti, non commettiamo l’errore di giocare al piccolo chimico con le “ricette” che circolano su internet per farsi i gel da soli in casa. Innanzitutto tutte le ricette a base di candeggina diluita in acqua servono in genere a produrre igienizzanti per superfici, non disinfettanti per le mani, per i quali di solito si usa invece l’etanolo (alcol etilico circa 75%). Ma il tema è così delicato che lo stesso Istituto Superiore di Sanità (Iss) è sceso direttamente in campo, per evitare che la “toppa” del disinfettante fai-da-te sia peggio del “buco” del presunto coronavirus.
I prodotti autorizzati
L’Istituto premette che tutti i prodotti con riportata sull’etichetta un’azione “disinfettante” sono autorizzati come Presidi Medico Chirurgici sul territorio nazionale dal ministero della Salute previa valutazione della loro efficacia e sicurezza da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Sulla base di queste indicazioni il produttore ha l’obbligo di predisporre un’etichetta che riporti i componenti costitutivi del prodotto, nonché i pericoli associati al suo utilizzo e i relativi consigli di prudenza. L’etichetta, che deve essere validata dall’Iss e autorizzata dal ministero della Salute, è fondamentale per evitare l’uso improprio del prodotto.
Le due “ricette” dell’Oms
Sul web circolano due “ricette” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (“Guide to Local Production: WHO-Recommended Handrub Formulation”) per preparare disinfettanti per le mani, diffuse nel 2009 per fare fronte ad alcune emergenze sanitarie a livello globale. Attenzione però: l’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che non si tratta di una guida destinata a laboratori e farmacie, non alla produzione “fai da te”. Anche perché le due “ricette” dell’Oms «prevedono l'utilizzo di sostanze pericolose sia dal punto di vista degli effetti per la salute umana che dal punto di vista dei pericoli fisici», sottolinea sempre l’Istituto italiano.
Sostanze infiammabili
Più in dettaglio, uno dei metodi prevede l’utilizzo di perossido di idrogeno (acqua ossigenata), sostanza che può provocare gravi lesioni oculari quando è presente in concentrazioni tra il 5% e l’8%, e di alcol etilico al 96%, sostanza infiammabile. L’altra ricetta, oltre all’acqua ossigenata, contiene isopropil alcol (alcol isopropilico) al 99,8%, sostanza pericolosa che provoca grave irritazione oculare ed effetti narcotici quali sonnolenza e vertigini, ed è infiammabile.
Guanti e occhiali protettivi
«Sulla base delle caratteristiche di pericolo delle sostanze previste nelle due ricette non è consigliabile preparare in casa i prodotti - taglia corto l’Iss - anche in considerazione del fatto che le sostanze di partenza devono rispondere a precisi standard di qualità», come indica la stessa Organizzazione mondiale della sanità». Anche perché chi prepara questi disinfettanti è tenuto a «indossare dispositivi di protezione individuali come guanti e occhiali protettivi, evitando di respirare i vapori».
Le “etichette di pericolo”
Visto poi che le “ricette” dell’Oms servono a preparare almeno 10 litri di prodotto, con il conseguente rischio che i disinfettanti fai-da-te vengano distribuiti ad amici e parenti, l’Istituto Superiore di Sanità ricorda che la normativa europea impone di etichettare i liquidi con indicazioni di pericolo, come «liquido e vapori facilmente infiammabili; provoca grave irritazione oculare» e i seguenti consigli di prudenza: «proteggere gli occhi e il viso, tenere lontano da fonti di calore, tenere a disposizione il contenitore in caso di consultazione di un medico, tenere fuori dalla portata dei bambini, non fumare, in caso di incendio utilizzare schiuma alcol resistente, polvere chimica, acqua nebulizzata, anidride carbonica; in caso di contatto con gli occhi sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere eventuali lenti a contatto».
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