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Nel 2022 cade il 50° anniversario del bestseller di Audemars Piguet, il Royal Oak. Orologio dal design inconfondibile, con la lunetta ottagonale della cassa fissata da otto viti a vista di forma esagonale e bracciale integrato, Un modello che per primo ha introdotto il concetto di segnatempo sportivo di lusso. Per la ricorrenza la maison ha lanciato una collezione di cui fanno parte diverse referenze (altre ne verranno nei prossimi mesi) nell’ambito della AP Week di gennaio.
Evento che ha avuto come spettatore interessato il mercato italiano, da sempre uno dei più importanti per il marchio. «La collezione era molto attesa ed è stata seguita con grande curiosità – spiega Andrea Cardillo, country general manager di Audemars Piguet Italia –. Ci sono novità relative alla massa oscillante personalizzata, per la maggior parte delle referenze, con il numero 50, oltre a evoluzioni nei quadranti, nelle casse e nei bracciali. Senza dimenticare i calibri».
Un lancio che arriva dopo un 2021 molto positivo: «Per vendite dicembre è stato il mese migliore nella storia del brand – puntualizza Cardillo –. L’intero 2021 è stato formidabile con oltre 1,5 miliardi di franchi svizzeri di fatturato». Il 2022 può contare su basi ancora più solide: «Abbiamo incrementato la produzione fino a 50mila pezzi e ci aspettiamo che il mercato continui ad andare bene. Nel secondo semestre l’attenzione sarà più verso i femminili e le complicazioni».
L’Italia conferma la sua centralità. «In quanto trendsetter, la maison ha sempre prestato molta attenzione al nostro Paese. La stessa collezione Royal Oak si è sviluppata con il contributo di uno storico distributore torinese (Carlo De Marchi, ndr) la celebreremo cominciando proprio da Torino», aggiunge Cardillo. Per quanto riguarda i negozi, a fine 2021 si è aggiunto quello di Cortina a quelli di Milano, Roma, Venezia e Firenze e quest’estate, inaugurerà a Taormina la terza boutique stagionale (le altre sono a Capri e Porto Cervo).
«Nel 2012 il brand ha ripensato la strategia retail per concentrarsi di più sulle persone e sviluppando anche il concetto di AP House, dove accogliere clienti con il comfort di una casa», spiega Cardillo. Una scelta che non esclude il digitale, anzi: «Nel 2018 abbiamo testato l’e-commerce in Cina e nel 2020 abbiamo venduto alcune referenze da donna su Net-a-porter. Nel 2022 studieremo nuove possibilità. L’Italia, tuttavia, rimane un Paese ancora molto orientato a costruire un rapporto diretto con i suoi clienti».
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