Audemars Piguet investe nella crescita: aumentata la produzione, in arrivo una nuova manifattura
Il marchio svizzero entra nel 2023 forte di ricavi che hanno superato i 2 miliardi di euro. Lavori in corso per una secondo sito produttivo, in arrivo anche una boutique Ap House a Milano
di Paco Guarnaccia
2' di lettura
Durante il lancio delle novità del primo semestre della scorsa settimana, avvenute in due delle sue manifatture (quella principale di Le Brassus e quella di Le Locle, dedicata alle grandi complicazioni), Audemars Piguet ha fatto il punto sui risultati raggiunti nel 2022 e sugli obiettivi per il 2023. Il turnover dichiarato dalla maison svizzera di alta orologeria nel 2022, anno caratterizzato dal 50esimo anniversario del campione di casa Royal Oak, tra i modelli di orologi di alta gamma più conosciuti al mondo, è di 2 miliardi di franchi svizzeri (circa 2,02 miliardi di euro) con 50mila orologi venduti.
Per la produzione, il traguardo fissato per il 2023 è arrivare a 51mila unità. A livello distributivo il brand conta oggi su 99 spazi nel mondo, tra negozi e le cosiddette AP House, una delle quali sarà presto aperta a Milano, che costituiscono una rete ben bilanciata in ogni parte del mondo. Il modello di approccio al pubblico del brand si conferma come “people to people”, focalizzandosi sul contatto con i clienti finali con experience dedicate nelle AP House e resta confermato l’abbandono delle fiere iniziato nel 2019.
«L’ottimizzazione della distribuzione insieme alla razionalizzazione delle collezioni sono state scelte fatte per costruire un marchio globale – spiega François-Henry Bennahmias, ceo di Audemars Piguet, che a fine 2023, dopo undici anni, lascerà il ruolo –. Non ho mai messo in discussione queste scelte: avrei potuto sbagliare, ma i risultati ci hanno dato ragione». Inoltre, nel 2025 a Le Brassus la maison inaugurerà una seconda manifattura di 17mila metri quadri chiamata Arc, mentre a Meyrin, alle porte di Ginevra, ci sarà una nuova location, che sorgerà con la trasformazione di un edificio industriale che si aggiungerà a al sito produttivo di proprietà già presente a pochi metri di distanza.
Tra le varie novità presentate in tutte le collezioni (Royal Oak, Code 11.59 by Audemars Piguet, Royal Oak Offshore e Royal Oak Concept), il pezzo forte è stato il Code 11.59 by Audemars Piguet Ultra-Complication Universelle RD#4, l’orologio più complicato con movimento a carica automatica mai realizzato dal brand: 40 funzioni, di cui 23 sofisticatissime complicazioni come la Grande e la Petite Sonnerie, la ripetizione minuti, il tourbillon volante e il calendario perpetuo semi-gregoriano. Il fatto che questa novità, declinata in quattro versioni (tre in oro bianco, una in oro rosa), sia un Code 11.59 by Audemars Piguet, linea lanciata nel 2019, non è una sorpresa.
«Voglio vedere questa collezione affermarsi anche quando non sarò più ceo. E lo farà», dice François-Henry Bennahmias, che conclude parlando dell’annunciato passaggio di consegne con il suo successore: «Quando ho cominciato mi sono focalizzato su quello che era giusto piuttosto che su quello che era sbagliato. Tutto era già lì, ma non era in ordine. Chi mi succederà ha già in mano le chiavi dell’azienda. Gli dirò solo di ascoltare le persone che fanno. Non solo tra gli orologiai, ma in generale».
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