Audemars alla svolta esperienziale
Positivo il bilancio dei nuovi servizi dedicati al cliente
di P.Gua.
2' di lettura
Per Audemars Piguet il 2019 è stato ricco di novità, con il lancio di una collezione totalmente inedita come Code 11.59 by Audemars Piguet e l’annuncio dell’addio, dopo anni di presenza, al salone di Ginevra Sihh che dall’anno prossimo si chiamerà Watches & Wonders. Novità che hanno coinvolto anche la filiale italiana. Andrea Cardillo, Country Manager di Audemars Piguet Italia fotografa così la situazione del brand nel nostro Paese: «Visti i cambiamenti di strategie e l’introduzione di una nuova linea, i primi dieci mesi dell’anno hanno registrato un incremento della quota di clienti italiani. Notiamo anche che le nuove generazioni si stanno avvicinando ai nostri prodotti. Oltre ai modelli maschili, anche quelli femminili stanno cominciando a ritagliarsi uno spazio sempre maggiore rispetto al passato, in particolare la collezione Millenary».
Tra gli argomenti di vendita per la maison del famoso Royal Oak si sono aggiunti gli orologi Code 11.59 by Audemars Piguet che in Italia sono stati accolti positivamente: «Sono passati pochi mesi ed è prematuro commentarne le performance, ma finora le vendite sono state positive e siamo sulla buona strada rispetto agli obiettivi prefissi. La collezione si sta inserendo gradualmente tra i nostri pilastri e ha il merito di avvicinare al marchio clienti completamente nuovi». I pilastri in Italia, attualmente, si confermano «Royal Oak e Royal Oak Offshore – puntualizza Cardillo - mentre nel campo delle complicazioni il bestseller è il Royal Oak Calendario Perpetuo».
Le nuove strategie della casa madre a livello globale hanno portato a una ristrutturazione della rete distributiva anche l’Italia. «Audemars Piguet sta puntando maggiormente sulla valorizzazione del canale retail. Le nostre boutique di Milano, Venezia, Firenze, Roma e quella stagionale a Porto Cervo funzionano e stanno dando forza a questa strategia. Posso anticipare che nel 2020 apriremo una nuova boutique, ma la località è ancora top secret - spiega Cardillo -. Rispetto a cinque anni fa il nostro business è cambiato completamente e ci stiamo avvicinando come azienda direttamente al cliente finale. Non parlo solo di vendita, ma anche di relazioni. Nel 2017 a Milano abbiamo aperto il concept AP House, il cui format si è rivelato vincente, dove il cliente viene accolto e accompagnato in un’esperienza totale nel nostro mondo». Questo non significa abbandonare i concessionari storici presenti sul territorio: «Parallelamente continuiamo a collaborare con i nostri migliori flagship store che, oltre a essere nelle più importanti piazze italiane, sono capaci di offrire un prezioso servizio professionale e di conoscenza dei nostri prodotti», conclude Cardillo.
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