Audi rilancia la sfida su sostenibilità e innovazione
Audi Grandsphere concept prefigura un’ammiraglia da 750 km di autonomia. È uno dei tre prototipi più recenti insieme a Skysphere e Urbansphere
di Mario Cianflone
2' di lettura
«è una notizia ottima, noi siamo pronti e l’industria dell’auto aveva bisogno di una data certa per il phase out». Hildegard Wortmann, responsabile globale del marketing e membro del board di Audi, reagisce con entusiasmo alla decisione del Parlamento europeo di approvare lo stop alla vendita auto a benzina e diesel dal 2035. Un cambiamento epocale, molto discusso da molti addetti ai lavori e top manager dell’automotive perché considerato eccessivo e non rispettoso della neutralità tecnologica. Per la responsabile marketing e vendite della casa dei quattro anelli è invece una fantastica occasione per far evolvere l’industria e per la filiera, anche in relazione alla necessaria creazione di una rete di ricarica veloce delle vetture elettriche. «Non ci sono alternative alla decarbonizzazione. Abbiamo - prosegue Wortmann - varato un piano da 40 miliardi per l’auto elettrica e prevediamo di fermare le vendite di vetture termiche nel 2032 dopo aver smesso di lanciare nuovi modelli con motore a combustione interna nel 2026». Hildegard Wortmann è intervenuta a Milano nella House of Progress di Audi realizzata per la Design Week insieme a Marc Lichte, responsabile massimo del design della casa dei quattro anelli e a Fabrizio Longo, direttore di Audi Italia.
Un evento che ha avuto due ospiti d’eccezione: la A6 Avant e-tron concept, versione quasi definitiva della super wagon elettrica da 700 km di automia basata sulla piattaforma PPE e la Audi Grandsphere, showcar avveniristica (ma non irreale) che segna un punto di svolta nel design, nella tecnologia e nella guida automatizzata ed è proiettata, ha spiegato il chief designer Lichte, verso un futuro non molto lontano dove l’interazione uomo macchina sarà incentrata sulla vita a bordo e non sulla guida.
A quella ci penserà , quando possibile, un autista di software e silicio. Ma non solo vetture come i tre concept «sphere», e in particolare Urban Sphere, che rilancia la formula del monovolume sono progettate «inside out» dando precedenza agli interni concepiti come salotto mobile abilitato dalla guida autonoma. Ed è proprio sugli interni della Grandsphere che si vede la appena annunciata partnership tra Audi e Poliform, brand italiano tra i più noti al mondo degli arredi.
Tornando, invece, all’industria dell’auto e alle sfide che sta affrontando (pandemia, chip shortage, transizione energetica) è sempre più chiaro che anche lo scenario competitivo e la geografia dell’automotive stessa stanno cambiando velocemente, soprattutto con l’arrivo di brand cinesi che provengono sia dall’auto sia, pericolosamente, dal mondo della tecnologia e degli smartphone. «Si tratta - afferma Hildegard Wortmann - di una sfida importante ma siamo pronti a vincerla: stiamo evolvendo da costruttore di auto a protagonista della mobilità. Investiamo, a livello di gruppo Vw, cifre enormi nel software e con Cariad, la nostra software company, vogliamo mantenere strategicamente lo sviluppo in casa di soluzioni». La sfida portata dai cambiamenti epocali in atto impatta grandemente anche sul settore premium e qui l’evoluzione spiegano i manager di Audi è rilvolta alla creazione di un alto valore complessivo nell’esperienza di mobilità e si passa dallo stare al volante a usare senza doverla gestire, e in futuro, guidare.
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