Audi: la sostenibilità passa per il riciclo dei materiali rari
Il progetto pilota finanziato da Audi Enviromental Foundatin mira al recupero di elementi preziosi
di Giulia Paganoni
I punti chiave
2' di lettura
Nuove opportunità di recupero delle materie prime attraverso il riciclo. La casa dei quattro anelli sta sviluppando un processo d'estrazione selettiva per il recupero dei materiali rari dai rifiuti elettronici, elementi come l'indio, il gallio o lo stagno essenziali per le applicazioni tecnologiche quali fibre ottiche, fotovoltaico e semiconduttori.
Richiesta materie prime metalliche in aumento entro il 2030
Audi pensa al futuro e cerca di portarsi avanti. Le materie prime metalliche sono risorse esauribili, rare e di difficile estrazione in quanto i minerali contengono grandi quantità di roccia inerte, separabile solo attraverso complessi processi chimico-termici. Ciononostante sono essenziali per ampia parte delle applicazioni tecnologiche più innovative, spaziando dalla mobilità elettrica alle telecomunicazioni sino al fotovoltaico, tutte aree in espansione.
Per questo motivo, il Consiglio Mondiale delle Risorse presso le Nazioni Unite nelle previsioni ha stimato che la domanda di materie prime metalliche e di semiconduttori che da esse derivano, aumenterà in modo esponenziale entro il 2030.
Audi Enviromental Foundation: progetto di ricerca per l'estrazione
La difficoltà nel riciclo delle materie metalliche sta nel fatto che in molteplici casi vanno perse quando i device nei quali sono impegnati giungono a fine vita e, come cattiva abitudine, vengono gettati tra i rifiuti domestici piccoli dispositivi elettronici, come torce, chiavette USB, spine e cavi di ricarica o, persino, telefoni cellulari. Sarebbe quindi buona cosa, consegnarli ai centri di raccolta dedicati che li smaltiscono correttamente.
Per combattere questo trend negativo, Audi Enviromental Foundation finanzia un progetto di ricerca per l'estrazione selettiva di indio, gallio e stagno. Il progetto pilota ha come obiettivo l'estrazione di materiali rari contenuti nelle ceneri o nelle scorie dopo l'incendiamento dei rifiuti domestici, così reimmettere tali elementi nel ciclo produttivo e ridurre l'impatto ambientale rispetto all'estrazione dei materiali primari.
Una calamita per estrarre i materiali rari dalle ceneri
Lo sviluppo del processo di riciclo basato sull'estrazione selettiva è in fase d'implementazione e la sfida più ardua è quella di produrre molecole che si leghino agli ioni metallici sviluppando una sorta di calamita in grado di prelevare i materiali rari dalle ceneri. Ciascuna calamita, scientificamente chiamata ligando, è adatta solo per uno specifico ione metallico, così da separare gradualmente i singoli metalli, garantendo un grado di purezza tale da rendere i materiali riutilizzabili per molteplici applicazioni tecnologiche.
Sensibilizzazione all'utilizzo delle materie prime: i progetti
Il progetto pilota e la relativa tesi avranno una durata complessiva di tre anni. Il processo per il riciclo dei materiali rari non solo costituisce un ulteriore contributo scientifico all'economia circolare, ma funge anche da sintesi tra sostenibilità e innovazione tecnologica.
Non meno rilevante l'obiettivo di sensibilizzare all'utilizzo consapevole delle materie prime, una tematica a cui contribuiscono molteplici iniziative da parte di Audi Enviromental Foundation: in primis la start-up indo-tedesca Nunam, che dona agli accumulatori una seconda vita destinandoli a sistemi di stoccaggio dell'energia stazionari, oppure il sostegno alla società di pubblica utilità Clear Rivers, che mira alla riduzione dei rifiuti plastici negli oceani mediante innovative “trappole” galleggianti in grado di catturare la spazzatura in appositi bacini di raccolta.
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