Nadef, Bankitalia: rischi elevati, guerra Israele forte incertezza. Istat: retribuzioni reali sotto i livelli del 2009
Per il Cnel il conflitto israelo-palestinese potrebbe produrre effetti ancora «più squilibranti», con problemi sul piano energico «ben superiori a quelli già vissuti»
I punti chiave
5' di lettura
«I rischi che gravano sull’attività economica sono elevati e orientati al ribasso. Le tensioni geopolitiche - legate sia al conflitto in Ucraina sia ai feroci attentati dei giorni scorsi in Israele - generano forte incertezza circa le prospettive di crescita. Queste ultime potrebbero risentire anche dell’indebolimento dell’economia cinese e, nell’area dell’euro, di una trasmissione particolarmente intensa della stretta monetaria, con un ulteriore irrigidimento delle condizioni di offerta del credito». Lo ha detto Sergio Nicoletti Altimari della Banca d’Italia in audizione sulla Nadef.
«L’elevato rapporto tra il debito pubblico e il Pil è un serio elemento di vulnerabilità: riduce gli spazi di bilancio per fare fronte a possibili futuri shock avversi; espone il Paese al rischio di tensioni sui mercati finanziari; aumenta il costo del debito per lo Stato, e in ultima analisi per le famiglie e le imprese».
Per 2023 stimati 40 miliardi crediti Superbonus
I crediti di imposta maturati fino al 2022 in relazione al Superbonus sono risultati «ingenti». Sulla base dei dati Istat «essi, insieme a quelli dovuti per il bonus facciate (in vigore solo nel triennio 2020-22), sono stati complessivamente dell’ordine di 90 miliardi (circa il 2% del prodotto nel 2021 e 2,8 nel 2022). Per il 2023, come già ricordato, il governo stima una spesa per il Superbonus di poco inferiore ai 40 miliardi (circa l’1,8 per cento del Pil)».
Istat: permane debolezza dell’economia
«Gli indicatori congiunturali più recenti suggeriscono per i prossimi mesi il permanere della fase di debolezza dell’economia italiana». È quanto detto dal presidente facente funzione dell’Istat Francesco Maria Chelli in audizione sulla Nadef. «Al netto dell’andamento dei fattori “esogeni” internazionali, elementi di freno alla crescita sono legati anche a condizioni di accesso al credito più rigide per famiglie e imprese e al lento recupero del potere d’acquisto delle famiglie». In termini misurabili «lo stimolo agli investimenti fornito dalle risorse del Pnrr dovrebbe manifestarsi più compiutamente a partire dal 2024; la realizzazione di investimenti pubblici e riforme previste dal Pnrr sarà oltremodo rilevante per il raggiungimento degli obiettivi di crescita previsti dal governo».
Retribuzioni reali sotto i livelli del 2009
Le retribuzioni reali sono tornate sotto i livelli del 2009. Per la straordinaria crescita dei prezzi nel 2022 (+8,7% misurata sulla base dell’IPCA) la differenza tra l’aumento dell’inflazione e quello delle retribuzioni contrattuali sull’intero periodo (2009-2023) è stato pari a 12 punti percentuali. Secondo l’Istat, la differenza di crescita tra salari e prezzi varia nei diversi settori: passa dai 4,1 punti per l’agricoltura e 4,7 punti per l’industria, dai 13,6 punti per i servizi privati ai 19,5 punti per la Pubblica amministrazione.
In 8 mesi 10 rinnovi, per 54% dipendenti Ccnl scaduto
«La tempestività dei rinnovi contrattuali continua a essere fortemente eterogenea nei diversi comparti. Nei primi otto mesi dell’anno 2023 si sono registrati complessivamente 10 rinnovi contrattuali e la quota dei dipendenti con il contratto scaduto è passata dal 58% di gennaio al 54% di agosto». Lo ha indicato il presidente facente funzione dell’Istat Francesco Maria Chelli in audizione sulla Nadef. «Nel comparto industriale, storicamente caratterizzato da un più regolare funzionamento della contrattazione nazionale - che garantisce una buona tempestività dei rinnovi -, la quota dei dipendenti con il contratto scaduto, pur partendo da un livello già molto contenuto (a inizio anno era pari al 13%), è ulteriormente diminuita scendendo al 3,4% (circa 142 mila dipendenti)», ha evidenziato. Nel settore dei servizi privati, invece, «per effetto di una minore tempestività dei rinnovi contrattuali, la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo ad agosto 2023 è pari al 73,6% (era il 75,7% a inizio anno), per un totale di circa 3,7 milioni di dipendenti». Per quanto riguarda la Pubblica amministrazione, poi, «la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo continua a essere pari al 100% (nel 2022 sono stati siglati - per il personale non dirigente - i rinnovi relativi al triennio 2019-2021, mentre per la Presidenza del Consiglio dei Ministri si è chiusa la coda contrattuale del 2016-2018). Per il personale dirigente contrattualizzato, sempre con riferimento al triennio 2019-2021, sono state siglate le ipotesi di accordo per l’Area delle funzioni centrali (25 maggio 2023) e per l’Area della sanità (28 settembre 2023) in attesa di ratifica definitiva».
Rincari oltre 10% per il 58% dei beni sul 2019
A settembre degli oltre 400 beni aggregati utilizzati dall’Istat per calcolare l’inflazione «oltre il 58% evidenzia un incremento dei prezzi, sulla media del 2019, uguale o superiore al 10%. Di questi, oltre la metà è rappresentato da generi alimentari». È uno dei dati forniti dall’Istat durante l’audizione sulla Nadef. »Aumenti non inferiori al 25% si registrano per oltre il 17% degli aggregati, il 13% nel solo settore alimentare - ha aggiunto il presidente Francesco Maria Chelli - Inoltre, per il 5,2% dei casi, gli aumenti di prezzi, nel periodo considerato, risultano superiori o pari al 40%. Il calo solo il 6,7% degli aggregati».
Corte conti: debito sentiero stretto, monitoraggio attento
«Il perdurante stato di incertezza del quadro generale, economico e finanziario, colloca ora la posizione debitoria del nostro Paese su un sentiero molto stretto; ne consegue la necessità di un attento monitoraggio affinché la pur modesta riduzione del rapporto debito/Pil programmata per il prossimo triennio sia effettivamente conseguita». Così il presidente della Corte dei Conti in audizione sulla Nadef. «La Corte è chiamata ad esprimere valutazioni sulla Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2023, in un quadro economico generale che, pur confermandosi in territorio positivo, registra un peggioramento dovuto al persistere delle incertezze legate al contesto geopolitico e agli effetti del fenomeno inflazionistico sul tessuto sociale; modifiche che si riflettono anche sulle grandezze di finanza pubblica».
Cnel: Nadef è pre-guerra, serve ragionare sui saldi
«La Nota è scritta in un quadro economico che risulta modificato rispetto a pochi mesi fa, al di Def di aprile. Siamo in presenza non solo di incertezza geopolitica e volatilità economico finanziaria conseguenti alla guerra in Ucraina ma siamo c’è anche un altro elemento di instabilità data dal conflitto israelo-palestinese di queste ore e, se possibile, potrebbe produrre effetti ancora più squilibranti della guerra in Ucraina, con problemi sul piano energico ben superiori a quelli già vissuti». Così Renato Brunetta, presidente del Cnel, in audizione di fronte alle Commissioni riunite Bilancio Camera e Senato sulla nota di aggiornamento al Def.
Tassa extraprofitti banche non è bestemmia
«Tassare gli extraprofitti non è una bestemmia, quando questo aumento dei profitti degli istituti bancari è dovuto ad un aumento forzato dei tassi di interesse a fini ant-inflazionistici». Lo ha detto il presidente del Cnel Renato Brunetta rispondendo in audizione sulla Nadef. «Quanto getta non lo so, posso solo dire, da presidente del Cnel e da economista, che i policymakers hanno tutto il diritto di intervenire: lo aveva avuto Draghi con l’energia, lo ha avuto Meloni su questo. Siamo nel campo delle esogene straordinarie, una tassazione di riequilibrio si giustifica assolutamente».
Serietà della Nota potrebbe non essere sufficiente
«Una Nadef seria e responsabile, che prendeva atto del rallentamento dell’inflazione, del superbonus e dava un percorso di stabilizzazione che veniva comunque considerato un costo, economico e politico, alla luce di quello che sta accadendo quella serietà e stabilizzazione rimane, ma non sappiamo ancora se sia sufficiente. I policy maker nei prossimi giorni dovranno tener conto di quello che potrebbe succedere». Per Brunetta «la serietà e il senso responsabilità di questa Nadef ci predispone bene nel giudizio, che possa continuare, ma prepariamoci ad un sovrappiù di responsabilità rispetto a quello che potrebbe succedere nei prossimi giorni».
loading...