Aumentano le piattaforme digitali e la collaborazione tra le gallerie
La crisi ha accelerato la nascita di marketplace online. Gli operatori fanno network e le fiere propongono nuovi modelli di business
di Silvia Anna Barrilà
5' di lettura
La parola inglese “Fair” ha due significati: come sostantivo significa “fiera”, come aggettivo “giusto”. La nuova iniziativa online di Nada, l'associazione dei galleristi americani (New Art Dealers Alliance), si chiama appunto Fair e gioca su questo doppio senso, proponendo un modello di fiera giusta, dalla quale tutte le gallerie e tutti gli artisti traggono beneficio. Il modello di business, infatti, prevede la partecipazione di tutti agli utili derivati dalle vendite nel seguente modo: il 50% di ogni vendita va alla galleria (che lo divide a metà con l'artista); il 20% viene diviso tra tutte le gallerie partecipanti; un altro 20% tra tutti gli artisti partecipanti; il restante 10% va a sostegno dell'associazione stessa. L'evento espositivo online ha la durata di un mese (20 maggio - 21 giugno), ogni settimana le gallerie propongono nuove opere che possono essere vendute solo attraverso la piattaforma. Inoltre, sulla piattaforma, ospitata da Artlogic , si svolgono performance, studio visit e talk. Ma funziona?
“È un'idea meravigliosa, unica, che dà un supporto alle gallerie, ma soprattutto agli artisti, un'iniziativa corale e giusta in un momento in cui bisogna fare sistema” commenta Chiara Rusconi della galleria Apalazzo di Brescia, che partecipa alla fiera. La divisione dei proventi avverrà alla fine e spetterà anche agli artisti che non hanno venduto. “Ho aderito con entusiasmo” fa eco Rolando Anselmi . “Perché non provare, sembra un modello interessante che potrebbe funzionare. Sulla piattaforma ci sono state vendite, tireremo le somme a fine mese”.
La collaborazione tra le gallerie
Certamente il Covid-19 ha alimentato la collaborazione tra le gallerie. Non si tratta di una novità, la cooperazione tra gallerie è sempre esistita, ma il Coronavirus ha creato un senso di urgenza che ha accelerato certi processi e la solidarietà. Il potente gallerista David Zwirner è stato tra i primi a rispondere all'emergenza ospitando sulla sua piattaforma di vendita online le giovani gallerie prima di New York, poi di Londra, Parigi e Bruxelles. “Anche io sono stato un giovane gallerista 27 anni fa e so che cosa vuol dire” ha affermato. “L'iniziativa è nata in modo molto spontaneo: il mio team è in contatto con le gallerie emergenti, avevamo la struttura per farlo e l'abbiamo messa a disposizione. E ha funzionato, le gallerie hanno fatturato complessivamente più di un milione di dollari con opere tra 2.500 e 50.000 dollari. Non abbiamo intenzione di chiedere una quota di partecipazione, ma si dovrà collaborare per renderla sostenibile, perché oltre la struttura, che esiste già, c'è la forza lavoro. Il bello per ora è che non c'è un modello di business, ma si basa sulla qualità e sulle segnalazioni degli stessi galleristi”.
Anche altri galleristi importanti hanno lanciato simili iniziative: Perrotin , in occasione della riapertura delle gallerie a Parigi, ha invitato 26 gallerie a esporre a turno in uno dei suoi spazi e contemporaneamente sulla sua piattaforma online. L'iniziativa, intitolata “Restons Unis”, andrà avanti fino al 14 agosto. Alla prima iterazione hanno partecipato Antoine Levi con dipinti di Piotr Makowski (8.000 euro), Balice Hertling con opere di Isabelle Cornaro (40.000 euro), Anne-Sarah Bénichou con opere di Marion Baruch (13-25.000 euro). Sempre a Parigi, Thaddaeus Ropac ospiterà nel suo spazio di 2.000 m2 di Pantin 60 giovani artisti selezionati da Jeune Création , un'associazione che da 70 anni promuove il contemporaneo. Tutte le vendite della mostra, che si svolgerà dal 12 al 26 settembre, andranno a beneficio degli artisti e delle loro gallerie.
Le iniziative in Italia
A Milano Massimo De Carlo ha dato vita ad un progetto chiamato RISORGIMENTO Milan Virtual Art Summer, che chiama a raccolta cinque realtà dell'arte contemporanea della città in un formato virtuale. A partire dal mese di giugno fino ad agosto il nuovo spazio virtuale Massimo De Carlo VSpace ospiterà Fanta-MLN, ICA Milano, Francesca Minini, Federica Schiavo e Federico Vavassori .
Altre gallerie italiane stanno lavorando ad un'edizione italiana di Not Cancelled, una piattaforma iniziata a Vienna dall'agenzia Treat Agency , che dà visibilità alle gallerie e la possibilità di vendere online a fronte di una fee tra 100 e 400 euro circa, e che ha già organizzato edizioni a Berlino, Parigi, Varsavia. L'edizione italiana dovrebbe tenersi nella seconda settimana di giugno. “In un momento non facile, in cui si cercano strade nel digitale, ambito in cui non tutti hanno esperienza, sarebbe un segno di coesione tra gli operatori” commenta Paola Capata di Monitor . La stessa galleria romana ha lanciato un progetto di collaborazione con le gallerie Luhring Augustine e Grimm per sostenere l'artista Guido Van Der Werve, che rappresentano congiuntamente. Fino al 15 giugno, ciascuna sul proprio sito, le gallerie presentano 16 nuove fotografie, delle produzioni inedite, uniche legate al suo video “Nummer veertien, home” del 2012 (10.000 euro + Iva). Altre gallerie italiane tra cui Continua , Gagosian Roma, Massimo De Carlo , Kaufmann Repetto, Alfonso Artiaco, Massimo Minini, Franco Noero, Carlo Orsi, Galleria dello Scudo si sono unite per un progetto editoriale online sull'eccellenza italiana che dovrebbe nascere entro la fine dell'estate e coinvolgere una cinquantina tra le migliori gallerie dislocate su tutto il territorio italiano. Ancora altre iniziative di gallerie italiane, non ancora rese pubbliche, sono in preparazione.
L'unione fa la forza
La collaborazione tra le gallerie durante l'emergenza sanitaria non si è espressa solamente attraverso le piattaforme di vendita. A Londra le gallerie hanno iniziato un gruppo Whatsapp a cui hanno partecipato 85 galleristi da 60 gallerie per condividere ogni tipo di informazione pratica sul business e sulla gestione degli spazi. Da questa iniziativa sono emerse varie idee di collaborazione e nascerà una piattaforma d'informazione sulle gallerie di Londra chiamata London Collective. A Los Angeles, dove non esisteva una Art Dealers Associations come a New York, il momento di crisi ha dato vita ad un'associazione di 81 gallerie, Gallery Association Los Angeles, con un sito dedicato alla vendita di opere e alla condivisione di informazioni. Il progetto, ideato da Jeffrey Deitch e lanciato con 50.000 dollari raccolti da donazioni, non richiede alle gallerie una quota di partecipazione. Attualmente è sponsorizzato dalla East West Bank , che già sostiene i musei di Los Angeles e ha una collezione di arte cinese.
Le gallerie di Berlino si sono organizzate nel gruppo Berlin Views , una piattaforma sulla quale ogni mese viene presentato un artista per galleria e promosso attraverso Instagram e una newsletter. E c’è chi in tempi di lockdown ha sviluppato un servzio: già a marzo Oliver Miro, figlio d’arte (Victoria) laciava Vortic , una piattaforma per offrire spazi virtuali personalizzabili alle gallerie per esporre le loro opere in realtà virtuale e aumentata. Il servizio principale è Vortic Curate in abbonamento per gallerie per la creazione di mostre virtuali.
Nei prossimi mesi c'è da aspettarsi un fiorire di piattaforme di vendita online, tanto da rischiare la saturazione. Tra viewing room e fiere online i collezionisti già mostrano segni di stanchezza. Riusciranno le varie piattaforme ad intercettare realmente i collezionisti e a creare un mercato sul web? Sicuramente in questo momento per le gallerie è importante far vedere che sono attive, che il loro lavoro continua e anche cercare altre strade in un momento di stasi. L'idea di fare sistema, certamente, non può nuocere, così come la ricerca di sbocchi sul digitale per integrare il mercato e i contatti nel mondo reale.
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