ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl salvataggio

Mps, no di CariVerona all’aumento di capitale

L’ente scaligero si sfila dalla manovra di sistema voluta dal Mef. Dopo Cariplo e Compagnia anche da CrTorino adesione per cinque milioni

di Luca Davi

2' di lettura

Fondazioni ed enti previdenziali in ordine sparso nella manovra a supporto del Monte dei Paschi di Siena. Se Cariplo e Compagnia San Paolo, i primi due enti filantropici italiani per dimensione patrimoniale, nei giorni scorsi hanno approvato un investimento di 10 milioni ciascuno nell’ambito dell’aumento di capitale senese da 2,5 miliardi, ieri Cariverona ha detto a sorpresa “no” all’operazione caldeggiata dal Tesoro, azionista di riferimento di Siena con il 64% del capitale.

L’ente scaligero si è sfilato dalla manovra “di sistema”, a cui sono stati chiamati dal Mef i principali 17 enti italiani per puntellare un aumento di capitale che continua a non piacere al mercato (-0,9% il titolo a 1,96 euro). Cariverona non ha evidentemente ritenuto che l’investimento in Rocca Salimbeni risponda agli attuali standard di investimento. Va detto che in passato la Fondazione CariVerona nelle sue scelte di investimento si è attenuta a «stretti criteri finanziari», previsti dalle delibere programmatiche, coordinate che da un lato l’hanno portata a rifiutare l’ingresso nel fondo Atlante ma dall’altro a partecipare alla maxi ricapitalizzazione di UniCredit e a investire in Cattolica.

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Per una Fondazione che si oppone all’intervento nel capitale di Siena, ce n’è un’altra che invece si muove «in linea con le decisioni assunte da altre fondazioni italiane», come si legge in una nota della Fondazione Crt, il cui Consiglio di Amministrazione ieri ha deliberato di partecipare all'aumento di capitale di Banca Mps con un impegno complessivo di 5 milioni di euro. Una mossa, quella dell’ente guidato da Giovanni Quaglia, che va in scia a quella delle altre fondazioni toscane (CariFirenze, CariLucca, CariPistoia e Pescia).

Oltre alle Fondazioni - che sottoscriveranno i diritti di opzione rimasti inoptati a valle dell’aumento - gli occhi però sono puntati anche sugli enti previdenziali. Il cda dell’Enpam, la cassa previdenziale dei medici, ha dato mandato a Eurizon, uno dei gestori a cui si affida, di valutare investimenti nel settore bancario. Eurizon, a quanto si apprende, sarà a questo punto legittimata a valutare di acquisire azioni Mps per conto dell’Enpam, se lo riterrà nell’interesse del suo cliente. Le disponibilità che potrebbero essere destinate alla banca senese dovrebbero dello stesso ordine di grandezza di quelle iniettate dalle fondazioni Cariplo e Compagnia San Paolo, che hanno puntato su Siena, in un’ottica di sistema, fino a 10 milioni di euro. La Fondazione Enasarco, ente previdenziale degli agenti di commercio, non ha invece al momento all’esame un investimento nell’aumento di capitale di Mps.

Intanto, la banca ha ottenuto lo scorso 25 ottobre l'autorizzazione della Banca Centrale Europea alla fusione per incorporazione del Consorzio Operativo Gruppo Montepaschi (Cog), la società di servizi informatici del gruppo. Il perfezionamento dell'operazione è atteso a inizio dicembre.

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