«Aumento esponenziale del traffico sulle reti, Ott contribuiscano a partire da una certa soglia»»
L'intervista a Gianluca Corti, ceo di WindTre. «Noi stiamo facendo delle scelte; scorporo della rete anche per tutelare i posti di lavoro»
di Simona Rossitto
3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - L'aumento del traffico sulle reti è ormai «esponenziale con il calcio in streaming che arriva a pesare da solo intorno al 26-28 per cento». Di fronte a questi numeri, dice Gianluca Corti, ceo di WindTre, bisognerebbe imporre agli Ott di contribuire agli investimenti sulle reti. «L'obbligo dovrebbe scattare a partire da una soglia di traffico generato tale da rispettare i principi di net neutrality e parità di accesso per gli utenti, senza discriminazioni», spiega a DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore Radiocor e di Digit'Ed, gruppo attivo nella formazione e nell'e-learning), in prossimità della fine della consultazione europea sul fair share, ovvero la discussione sull'equa quota che dovrebbero pagare gli Ott per contribuire allo sviluppo delle infrastrutture.
In generale, se non si fa qualcosa per il settore telco, agendo con provvedimenti come l'innalzamento dei limiti elettromagnetici e l'abbassamento dell'Iva. Altrimenti, a far farne le spese, sarebbe in primis l'occupazione. Nel frattempo, «Wind Tre sta facendo delle scelte: da un lato lo scorporo della rete per favorire nuovi modelli di business e, al tempo stesso, tutelare i posti di lavoro, dall'altro le acquisizioni per aumentare il portafoglio di servizi per le imprese»
.Negli ultimi anni, a causa pure della pandemia di Covid, il traffico è aumentato sulle reti in maniera esponenziale e le telco sono chiamate a investire sempre di più. Quanto pesa il traffico degli Ott sulle infrastrutture delle telco?
È vero, l'aumento esponenziale del traffico è ormai una costante, anche dopo la pandemia. L'ultimo report dell'Agcom ci dice che nel 2022 ci sono stati picchi di crescita settimanali rispetto all'anno prima fino al 111% sul fisso e al 167% sul mobile. Il calcio in streaming arriva a pesare da solo intorno al 26-28% dell'intensità massima registrata sulle reti. Secondo Axon, i sei Over-the-top (OTT) e Content Application Provider più grandi generano da soli il 56% del traffico globale su Internet. I costi che questo traffico scarica sugli operatori europei è stato stimato da Frontier Economics tra 36 e 40 miliardi di euro
Che cosa ne pensate della possibilità di far pagare il fair share agli Ott, possibilità su cui la Ue ha aperto una consultazione pubblica?
Siamo d'accordo che agli Ott venga imposto di contribuire agli investimenti necessari sulla rete. L'obbligo dovrebbe scattare a partire da una soglia di traffico generato tale da rispettare i principi di net neutrality e parità di accesso per gli utenti, senza discriminazioni.
A livello europeo ci sono Paesi che si sono mostrati, almeno inizialmente, più ‘freddi' sull'ipotesi del fair share? Come telco pensate di muovervi assieme nei confronti del governo e della Ue?
Su questo tema, tra le telco c'è unità di visione e di intenti. Il settore ha portato al Governo italiano e alla Commissione europea dati ed evidenze per contribuire in modo concreto a un avanzamento nel dibattito.
Problema del fair share a parte, avete chiesto al governo di innalzare i limiti elettromagnetici e di abbassare l'Iva per le telco. Quali i provvedimenti più impellenti e a che punto è il dialogo con il Governo ?
Il dialogo con il Governo è continuo e aperto e abbiamo segnali di comprensione da parte del ministro Urso e del suo staff. Adesso i tempi sono maturi per passare dalle analisi alle decisioni: confidiamo che almeno qualcuna delle nostre richieste possa trovare soddisfazione nei prossimi mesi. Sono tutti provvedimenti indispensabili per garantire la sostenibilità economica del settore e quindi la capacità di continuare a fare investimenti.
A bocce ferme l'occupazione nelle tlc è a rischio? Che futuro per le infrastrutture di rete?
Velocità e dinamismo fanno parte del mondo telco, l'evoluzione quindi è d'obbligo. Bisogna muoversi per anticipare e orientare il cambiamento altrimenti saremmo destinati a soccombere. E a farne le spese per prima sarebbe l'occupazione. Wind Tre sta facendo delle scelte: da un lato lo scorporo della rete per favorire nuovi modelli di business e, al tempo stesso, tutelare i posti di lavoro, dall'altro le acquisizioni per aumentare il portafoglio di servizi per le imprese.
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