ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa giornata dei mercati

Borse, vigilia Fed di tensione. Milano chiude a -1,6%: pesano tonfo greggio e debito Usa

A pesare anche la frenata della manifattura in Cina e gli allarmi sul debito pubblico americano. I listini vedono sfumare il timido tentativo di rimbalzo iniziale e chiudono tutti in rosso con cali vicini al 2%

di Enrico Miele

Ecofin, su tavolo difficoltà imprese e famiglie su prezzi e tassi

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La frenata della manifattura in Cina, le imminenti decisioni di Fed e Bce sui tassi e gli allarmi sul debito pubblico americano mandano in fibrillazione le Borse europee, che vedono sfumare il timido tentativo di rimbalzo iniziale e chiudono tutte in “rosso” con cali vicini al 2%.

A far precipitare gli indici, già zavorrati da Wall Street, è stato il tonfo del petrolio oltre il 4% a causa dei dubbi sulla tenuta della domanda mondiale di energia (a partire da quella di Pechino).

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Mentre il segretario al Tesoro, Janet Yellen, mette in guardia sul possibile default entro il primo giugno, se il Congresso Usa non dovesse alzare subito il tetto del debito, gli investitori mostrano di temere le mosse della Fed, che verranno annunciate il 3 maggio al termine della riunione del Fomc (il giorno dopo il bis con la Bce).

Le scommesse del mercato sono per un nuovo rialzo di 25 punti da parte della banca centrale americana. E sullo sfondo si moltiplicano i segnali di rallentamento dell’economia europea, con il peggioramento degli indici Pmi manifatturieri e la risalita dell’inflazione annua nell'area euro: +7% ad aprile.

A fine giornata, perdono quota tutti i principali indici europei, da Milano (FTSE MIB) a Parigi (CAC 40), passando per Londra (FT-SE 100) e Francoforte (DAX 30).

Wall Street in forte "rosso" in attesa della Fed

Wall Street chiude in calo. Il Dow Jones pede l’1,08 a 33.684,46 punti, il Nasdaq cede l’1,08% a 12.080,51 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l’1,16% a 4119,59. Il risultato negativo arriva dopo che il segretario al Tesoro Janet Yellen ha avvertito che il Paese potrebbe andare in default entro il primo giugno se il Congresso non alzasse il tetto del debito.

Immediata la reazione dell’amministrazione Biden che ha invitato lo speaker della Camera Usa Kevin McCarthy e gli altri principali leader repubblicani e democratici del Congresso alla Casa Bianca il 9 maggio per discutere della questione.

Regna inoltre la cautela in vista dell’annuncio della Fed atteso per domani, quando finisce la riunione di due giorni del FOMC.

Secondo il Cme FedWatch Tool, un barometro delle previsioni degli operatori di mercato, ci sono il 97% di possibilità di un nuovo rialzo di 25 punti base da parte della banca centrale. Ma l’attenzione sarà tutta per le indicazioni sulle mosse future della Fed con gli investitori intenti a capire se ci sarà una pausa ai rialzi già a giugno o bisognerà aspettare ancora.

A Piazza Affari crollano Saipem, Tenaris ed Eni. Ok Campari

A Piazza Affari, dove l’indice Ftse Mib chiude con un passivo dell’1,65%, sul finale si sono moltiplicate le vendite soprattutto sui petroliferi, da Saipem a Tenaris passando per Eni. Perdono quota tutti i titoli principali tranne Davide Campari dopo la trimestrale e il gruppo Stmicroelectronics sulla scorta delle indicazioni positive dei concorrenti. Si salva anche Prysmian. I bancari, protagonisti in positivo per buona parte della seduta, cadono sul finale con Unicredit, Banca Mps e Intesa Sanpaolo. Fuori dal paniere principale, Technoprobe passa dall’Euronext Growth Milano all’Euronext.

Spread chiude in rialzo a 190 punti, rendimento sale al 4,20%

Chiusura in rialzo per lo spread tra BTp e Bund. A fine seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si è attestato a 190 punti base, in aumento di 4 centesimi rispetto ai 186 punti del riferimento precedente. In leggero rialzo anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato un'ultima posizione al 4,20% rispetto dal 4,18% del riferimento della vigilia.

L'inflazione risale in Europa e in Italia

Un dato chiave per le decisioni della Bce è appena arrivato: risale il tasso annuale di inflazione nell'area euro, ad aprile 7% dopo 6,9% a marzo. Da dicembre il tasso di inflazione era in calo. In rialzo l'inflazione anche in Italia. In Europa, alimentari, alcol e tabacco sono le componenti che hanno registrato il tasso più elevato di aumento, sebbene in calo (13,6% contro 15,5% a marzo) seguiti da beni industriali non energetici (6,2% contro 6,6%), servizi (5,2% contro 5,1%) ed energia i cui prezzi risultano in crescita (2,5% contro -0,9% a marzo). Escludendo i prezzi dell'energia il tasso di inflazione risulta in calo dal 7,9% a marzo al 7,5%; escludendo anche i beni alimentari non processati da 7,5% a 7,3%; escludendo energia, alimentari e tabacco da 5,7% a 5,6%.

Debito Usa sotto i riflettori, rischio default dal primo giugno

Negli States è sotto i riflettori anche il debito, dopo che il segretario al Tesoro, Janet Yellen, ha avvertito che gli Stati Uniti potrebbero raggiungere il tetto del debito già dal 1° giugno, a causa del calo delle entrate fiscali. Il presidente americano Biden ha convocato per il 9 maggio un incontro con i leader del Congresso per discutere dell'innalzamento del tetto.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib
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Tonfo del petrolio, l'euro torna sotto 1,1 dollari

L’inattesa contrazione del Pmi manifatturiero cinese ha pesato nella seduta del 2 maggio su numerose materie prime, tra cui il petrolio, dato che aumentano i timori di un indebolimento della domanda. Sul mercato valutario, l'euro cale a 1,0985 dollari (da 1,1041 venerdì in chiusura) e 150,03 yen (150,2), mentre il cross dollaro/yen è pari a 136,53 (136,14). Perde ancora quota il gas sui 37,6 euro al MWh (-3%) assieme, come detto, al tracollo dei future sul greggio: il Wti di giugno scambia a 72,4 dollari al barile (-4,3%) e il Brent di luglio a 75,9 dollari (-4,2 per cento).

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