Autentico il “Ritratto di Signora” di Klimt ritrovato a Piacenza Piacenza
Ritrovato in un anfratto del muro della galleria Ricci Oddi, la tela è stata analizzata da tre esperti: unanime il giudizio di autenticità
di Marilena Pirrelli
2' di lettura
Rubato nel 1997 e finalmente ritrovato. “È con non poca emozione che confermiamo l'autenticità dell'opera”. Così il sostituto procuratore di Piacenza Ornella Chicca, titolare dell'indagine sul misterioso furto del 1997 del “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt dalla galleria Ricci Oddi di Piacenza e sul suo recente e misterioso ritrovamento nello stesso luogo dopo 22 anni, ha confermato che quella tela trovata casualmente il 10 dicembre scorso a Piacenza in un anfratto nel giardino della stessa galleria dal personale che eseguiva interventi di manutenzione straordinaria su incarico del Comune, è l'autentico capolavoro del pittore austriaco.
Un quadro dal valore inestimabile, che per 22 anni è stato in cima alla lista delle opere d'arte trafugate più ricercate al mondo. L'annuncio, atteso da giorni e per questo carico di suspense ed emozione, si è tenuto nella sede piacentina della Banca d'Italia, unico luogo inespugnabile “per custodirlo al sicuro durante le indagini svolte dai tre periti nominati dalla procura” è stato detto in apertura ringraziando la disponibilità mostrata fin da subito dalla Banca.
Accanto alla titolare dell'indagine, tutti i protagonisti della conclusione di una vicenda avvincente e con il lieto fine: il procuratore facente funzione Antonio Colonna, il maggiore Giuseppe De Gori del Tpc carabinieri di Bologna, la dirigente della squadra mobile di Piacenza Serena Pieri. E poi i tre super esperti, la cui identità è rimasta un mistero fino alla conferenza stampa, incaricati di analizzare da vicino e in ogni sua parte la tela trovata il mese scorso da alcuni operai durante la manutenzione del giardino della Ricci Oddi. Durante i lavori di ripulitura di un'edera che copriva una parete esterna della stessa Galleria, si è scoperta un'intercapedine chiusa da uno sportello, all'interno della quale c'era un sacco, con dentro il quadro, che riportava timbri e ceralacca autentici.
Gli esperti
“Non sono state necessarie indagini invasive per stabilirne l'autenticità” ha sottolineato subito Diego Cauzzi (funzionario per le tecnologie del complesso monumentale della Pilotta, Parma), che ha condotto analisi scientifiche rigorose, mentre Anna Selleri (funzionario restauratore delle Pinacoteca nazionale di Bologna) e Claudia Collina (storica e critica
d'arte, funzionaria Ibc specialista in Beni Culturali) hanno condotto indagini sullo stato e le caratteristiche della tela e un approfondito lavoro di analisi e confronto storico dell'arte. “Il quadro è vero. E' quello acquistato dal collezionista Giuseppe Ricci Oddi nel 1925 e conservato fino al 1997, anno del furto” hanno concordato gli esperti.
“Una notizia di importanza storica per la comunità artistica e culturale e per la città di Piacenza” hanno dichiarato il sindaco piacentino Patrizia Barbieri e l'assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi che ringraziano Procura, periti, inquirenti e forze dell'ordine che “non hanno mai abbandonato le indagini”.
Continuano le indagini
Le indagini sulla vicenda sono però ancora lontane dalla conclusione e moltissime sono le domande senza una risposta. Mentre il destino del capolavoro è quello di tornare entro breve tempo esposto alla galleria d'arte moderna nel centro di Piacenza, la domanda principale alla quale ora la procura vuole dare una risposta è “da quanto tempo si presume che la tela si trovasse in quell'anfratto?”. “Per ora su questo aspetto vi è ancora il segreto di indagine” hanno detto gli inquirenti in conclusione dell'incontro.
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