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Auto cinesi, accordo per i chip tra la cinese Chery e STMicroelectronics

Il gruppo cinese e il colosso europeo dei chip siglano una partnership per lo sviluppo e la fornitura di semiconduttori da destinare alle vetture dei marchi Omoda e Jaecoo

di Mario Cianflone

Pronto piano Ue per ridurre dipendenza chip dall'Asia

5' di lettura

Un po di hi-tech europeo nelle auto elettriche cinesi. Il gruppo automobilistico cinese Chery Group ha stretto un accordo di cooperazione strategica con STMicroelectronics. L'obbiettivo è una cooperazione tecnologica tesa alla fornitura di semiconduttori da parte del gruppo italiano al fine di migliorare le prestazione delle vetture del costruttore cinese che ha varato un piano di espansione verso l'Europa con i propri brand. I chip saranno utilizzati anche sulla Omoda 5 e la Jaecoo 7 e le altre vetture destinate al mercato italiano a partire dalla fine del 2023.

L'intenzione è di sviluppare una gamma di vetture competitive a livello globale. Questa gamma, di cui la Omoda 5 e la Jeacoo 7 sono le prime rappresentanti, sarà proposta in Europa a partire dalla fine del 2023.

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Tra i mercati d'esordio ci sarà quello italiano, che giocherà un ruolo chiave nella strategia di espansione del Gruppo.È per dare sostegno a questa strategia che Chery sta avviando collaborazioni con aziende leader in vari settori. Dopo aver siglato la partnership con CATL per le batterie, ora è la volta di STMicroelectronics.

«La Cina è un grande Paese - ha detto il ceo di ST Jean Marc Chéry - sia per quanto riguarda la produzione sia per quello che concerne la richiesta di prodotti e servizi. Il mercato cinese è molto attraente per le aziende globali di semiconduttori e noi, in particolare, come ST, attribuiamo grande importanza alla cooperazione con Chery Group, in particolare nei settori ad alta crescita come quello dei veicoli elettrici. Dal proficuo confronto diretto tra il direttore Yin e il senior management team di Chery, ST riuscirà a cogliere le esigenze di innovazione di Chery, aiutando il gruppo a pianificare in anticipo i vari step evolutivi».

Secondo il presidente di Chery Group, Yin Tongyue, «ST realizza prodotti di altissima qualità, che si adattano ai veicoli di ultima generazione: elettrici, software-oriented, connessi e autonomi. Può fornirci una varietà di soluzioni dedicate e personalizzate di semiconduttori automobilistici per soddisfare la domanda di vetture ad alto contenuto tecnologico. Speriamo quindi che dopo l'incontro di oggi, la nostra cooperazione strategica si intensifichi, ampliandosi sempre più. Chery group adotterà da subito i prodotti di ST e le loro tecnologie innovative troveranno applicazione sui nostri nuovi modelli. Questa partnership offrirà vantaggi reciproci e permetterà a entrambe le aziende di accelerare la corsa verso l'innovazione e la soddisfazione delle necessità dei nostri clienti»

Chery, chi è il costruttore cinese

Chery, il primo costruttore cinese ad avere messo nel mirino il mercato italiano è stato fondato come azienda para-governativa nel 1997 e poi un produttore di auto il 18 dicembre 1999 quando la prima auto la Fulwin lasciò le linee di produzione della fabbrica di Wuhu. Chery è oggi il primo brand automobilistico cinese per numero di vetture esportate. Nel 2003 Chery fonda un gruppo di ricerca e lavora con dei consulenti stranieri per migliorare la tecnologia e la qualità.

La linea dei veicoli è stata migliorata grazie anche all’aiuto di progettisti italiani del calibro di Torino Design e Pininfarina. Nel 2007 Chery lancia il brand Qoros il marchio cinese che fra i primi ha puntato al mercato europeo grazie ad uno standard qualitativo occidentale. Nel 2012 viene siglata col gruppo Jaguar Land Rover una joint venture per la produzione delle autovetture inglesi in Cina in un nuovo stabilimento a Changshu. Nell'ottobre del 2014 parte la produzione dei primi modelli a marchio Land Rover seguiti nel 2015 da quelli del marchio Jaguar. Nel 2018 la sussidiaria Chery Commercial Vehicle lancia il marchio Jetour focalizzato nella produzione di crossover e monovolume premium.

A guidare le strategie del marchio c’è Bao Siyu, già vice presidente di Chery Automobile. Nell'aprile del 2018 Chery lancia ufficialmente il proprio brand di lusso Exeed Cars: inizialmente era prevista una gamma di prodotti di alta gamma progettati per l'export in Europa all'interno dello stesso marchio Chery, tuttavia la casa optò per la creazione di un marchio a sé.

La precedente vettura Exeed TX che venne presentata al salone di Francoforte è poi entrata in produzione all'inizio del 2019 inaugurando la nuova rete di vendita dedicata. A guidare il marchio Exeed Cars era Cao Zhigang che in passato era a capo del marchio Qoros. Il 18 dicembre 2020 Chery comunica di aver raggiunto il traguardo delle nove milioni di vetture vendute dalla fondazione, di queste oltre 1,7 milioni sono state esportate al di fuori della Cina.

La rete di vendita raggiunge i 1500 rivenditori in 80 paesi. Il resto è storia di oggi. Chery, in occasione del recente Salone di Shanghai, ha anticipato la nuova strategia europea. Il colosso automobilistico cinese intende, infatti, espandersi nel Vecchio Continente a cominciare dall’Italia dove farà debuttare due nuovi marchi, Omoda entro la fine del 2023 e in una fase successiva anche Jaecoo. Entrambi utilizzano dei motori a basso impatto ambientale, ma capaci di rispondere alle esigenze di mobilità degli europei.Da sottolineare che molte DR sono costruite da Chery.

Il brand Omoda e il modello «5»

Omoda è il nuovo brand col quale il costruttore cinese Chery debutterà entro la fine anno in Italia che è stato scelta come il primo Paese per il lancio nel Vecchio Continente. Il modello ad arrivare per primo in Italia sarà la Omoda 5: si tratta di un suv accreditato di 4,5 metri che sarà in vendita anche in una versione completamente elettrica. Ulteriori informazioni e i dettagli tecnici saranno svelate nei prossimi mesi a cui si aggiungeranno anche i prezzi di listino. l brand Omoda sin dal debutto in Cina ha offerto vetture elettriche e ibride che adottano tecnologie coperte da ben 25.795 brevetti di cui 17.177, pari al 37% di brevetti autorizzati. Inoltre tutti i veicoli Omoda sono stata realizzati sulla base della strategia di sviluppo tecnologico siglata 457, numero che sta ad indicare quattro diverse piattaforme di propulsione, ma anche cinque sottosistemi in generale, a cui di aggiungono sette ulteriori tecnologie di base.

Il marchio Jaecoo e il modello «7»

Il nuovo marchio destinato al mercato Europeo si imporrà come marchio dedicato a suv e fuoristrada premium ma con un aspetto robusto e muscoloso. Jaecoo fonderà la propria immagine su valori quali il design accattivante, la ricca dotazione, la versatilità di utilizzo e un’ottima mobilità in offroad. Ma c’è di più: il nuovo brand arriverà anche in Italia. Lo farà a partire dal 2024, andando ad affiancare Omoda che invece debutterà entro la fine dell’anno con il suv sportivo Omoda 5, prima vettura che sarà commercializzata in vari mercati del Vecchio Continente.

Il primo modello del nuovo marchio è chiamato Jaecoo 7 e è stato svelato il 20 aprile, proprio durante il Salone di Shanghai 2023. Si tratta sempre di un suv ma dalle linee molto più decise e anche più muscolose con un look di grande impatto su strada, ma che trasmette anche una sensazione di robustezza che andra a rivolgersi a degli utilizzatori in cerca di un'auto pratica, ma anche versatile oltre che sempre dall'aspetto e dalla impostazione premium. Lunga 4,5 metri, larga 1,87 e alta 1,68 metri offre tanto spazio per l'abitacolo che dispone di una capienza complessiva di 424 litri in tutto.
La vettura esordirà inizialmente con una versione a benzina sulla base di un'unità termica di 1.600 cc da 137 kW di potenza massima e 275 Nm di coppia. Abbinata ad una trasmissione a doppia frizione a 7 rapporti, la Jaecoo 7 potrà raggiunge una velocità massima di 210 kmh, oltre a dichiarare una media di consumo pari a 7,1 litri per 100 km. All'inizio del 2024 la Jaecoo 7 amplierà la propria gamma con un'ulteriore versione ibrida plug-in sulla base di un motore termico sia pure a cilindrata ridotta di 1.500 cc benzina, ma comunque sempre sovralimentato.


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