Auto elettriche, Audi non esclude una gigafactory in Italia. Più sinergie nel polo del lusso con Lamborghini, Ducati e Bentley
Markus Duesmann spiega le strategie per l'elettrificazione del Premium brand group. I quattro anelli chiudono il 2021 a livello record
di Mario Cianflone
4' di lettura
Una gigafactory del gruppo Audi in Italia? “Un'ipotesi che ha senso”. Risponde così Markus Duesmann, Ceo di Audi, a una domanda diretta del Sole 24 Ore durante una tavola rotonda nella quale era presente i vertici del Premium brand group, cioè la costellazione delle marche top luxury che, controllate dalla casa dei quattro anelli, comprende Lamborghini, Bentley e Ducati. Insomma la punta di diamante del gruppo Volkswagen che con Ducati e Lamborghini è fortemente radicata in Italia. Nella round-table per la prima volta il polo del lusso di Audi si è presentato al gran completo con Stephan Winkelmann (ceo Lamborghini), Claudio Domenicali (CEO Ducati). Adrian Hallmark (ceo Bentley).
Tornando all'ipotesi di una fabbrica di batterie in Italia, Duesmann ha ribadito che il gruppo Vw in base al nuovo piano industriale denominato Accelerate punta a realizzare almeno sei gigafactory entro il 2030. “Stiamo valutando la presenza in molti paesi d'Europa, tra qui l'Italia”. Una buona notizia per il nostro Paese, del resto Audi ha già investito in Italia trasformando da oltre due decadi a questa parte il business e le dimensioni industriali di Ducati e di Lamborghini.
Ora con la spinta verso l'auto elettrica, che impatta grandemente sui brand premium, potrebbe essere un driver per una nuova presenza industriale. Del resto la trasformazione verso l'auto elettrica di lusso (chiamarla mobilità nel caso di brand come Lamborghini e Bentley è un po' ridicolo) richiede grandi investimenti e la chiave per riuscire in questa trasformazione, che con i tempi opportuni riguarda anche Ducati e le sue moto, è creare sinergie in un rapporto di cooperazione dove le gigafactory, e magari anche una italiana, svolgeranno un ruolo cruciale.
Grazie alla collaborazione nel gruppo, Audi per i prossimi anni si attende dei vantaggi nell'ordine di diversi milioni di euro. Il gruppo di marche ha degli obiettivi ambiziosi anche in fatto di ritorno sulle vendite: “Il nostro piano è quello di ottenere un ritorno sulle vendite superiore all'11% a lungo termine dal 2030. Fino ad allora continueremo a perseguire il nostro obiettivo strategico del 9-11%. Si tratta di obiettivi ambiziosi, in base ai quali vogliamo essere giudicati. Tutte le marche del gruppo sono molto redditizie e hanno un potenziale enorme”, ha sottolineato Markus Duesmann.
Audi punta a consolidare i punti di forza individuali caratteristici dei singoli marchi. Il know-how individuale delle marche si rispecchia nei modelli. Dallo sviluppo di bolidi sportivi alla Lamborghini alla qualità della lavorazione alla Bentley, fino al ruolo pionieristico di Ducati nel quadro del MotoE World Cup, il campionato mondiale di moto elettriche – il gruppo di marche si rivolge a un gruppo di clienti vasto e molto interessante. Infatti, l'osmosi del trasferimento di tecnologie nel quadro del gruppo di marche riduce la complessità per tutte le marche. Le programmazioni comuni degli assortimenti e una chiara tabella di marcia tecnologica indicano la via da percorrere. Con differenti roadmap, ma con l'obiettivo di creare un futuro climaticamente neutrale, Audi, Bentley, Lamborghini e Ducati procedono verso la mobilità elettrica. Tanto Lamborghini quanto Bentley hanno dato dei chiari segnali lo scorso anno con gli investimenti miliardari nella trasformazione della gamma di prodotti. Anche Ducati sta lavorando sulla propulsione elettrica e, dal 2023, sarà l'unica casa fornitrice delle moto per la FIM Enel MotoE World Cup. La sfida è quella, però di creare autovetture ben diverse per carattere e stile. Finora abbiamo visto modelli Bentley Bentayga, Audi Q8 e Lamborghini Urus che pur usando architetture simili e motori in V8 in comune esprimono un carattere diverso; tuttavia non tutti i componenti sono specifici per le singole marche. In particolare nell'interfaccia utente e nei comandi dove tramite la personalizzazione del software si potrò fare di più soprattutto perché con l'elettrificazione il rischio di omologazione prestazionale è elevato e qui entrano in ballo tecnologie nei motori elettrici e, ancora una volta, il software come strumento per differenziare.
I conti di Audi
2021 il gruppo Audi ha raggiunto i massimi storici in termini di utile operativo e flusso di cassa netto. I ricavi dello scorso anno, a fronte di un leggero calo delle vendite del solo brand Audi (scese da 1,692 a 1,680 milioni di unità) sono statoi di 53,1 miliardi di euro, anche grazie ad una revisione della politica dei prezzi. L’utile operativo ha raggiunto i 5,5 miliardi di euro, mentre il ritorno operativo sulle vendite è stato del 10,4% (nel 2020 5,1%). L’elevato flusso di cassa netto del Gruppo Audi, arrivato a 7,8 miliardi di euro attesta la sua forte capacità di autofinanziamento.
“La nostra performance nell’ultimo anno - ha detto Markus Duesmann, Cdurante la conferenza annuale sui risultati - dimostra che non abbiamo solo piani d’azione specifici, ma anche il peso finanziario per guidare la trasformazione dell’industria automobilistica”. Oltre alla gestione della scarsità di semiconduttori e alla rigorosa disciplina dei costi, altri fattori trainanti per questi risultati sono stati i forti valori residui delle auto di rientro dai leasing, i venti favorevoli derivanti dal rating delle materie prime e dagli effetti valutari e le buone performance di Lamborghini e Ducati, due aziende di Audi AG assieme a Bentley, che hanno immatricolato rispettivamente 8.405 auto sportive e 59.447 moto. Audi prosegue con decisione il suo percorso di trasformazione e ha aumentato le consegne di veicoli elettrici a batteria (Bev) del 57,5%.
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