Auto elettriche, cresce a suon di accuse la rivalità tra le case cinese
Nonostante il “patto di non belligeranza” i principali brand di auto elettriche cinesi continuano a diffamarsi l'uno con l'altro
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La rivalità tra le case automobilistiche cinesi sta raggiugendo nuovi livelli massimi, in particolare per quanto riguarda i veicoli elettrificati e BEV, che sono ormai la principale sfida anche in virtù della moltitudine di nuovi player che stanno entrando sul mercato. Lo scorso giovedì Great Wall Motor ha affermato sulla piattaforma cinese Webo (simile a Twitter) che i due principali modelli ibridi plug-in di BYD non soddisfano gli standard nazionali sulle emissioni. Con una dichiarazione BYD ha subito risposto affermando che Great Wall ha comprato i due modelli e organizzato i test, quindi i risultati non sono validi. «Ci opponiamo fermamente a qualsiasi tipo di comportamento competitivo sleale e ci riserviamo il diritto di citarla in giudizio» ha aggiunto.
Mentre la crescita del mercato cinese veniva minata dal Covid, le Case auto nazionali hanno iniziato ad accusarsi a vicenda di assumere blogger online per diffondere false informazioni sui prodotti al fine minare la loro reputazione. Per frenare la battaglia diffamatoria e promuovere l’unità tra i produttori locali, otto brand cinesi - tra cui tre grandi aziende (Great Wall, BYD e Chery Automobile) hanno formato una “alleanza di autodisciplina”. Ma senza alcun risultato: già il mese successivo la sua costituzione, Geely ha citato in giudizio Great Wall accusandola di diffondere maliziosamente informazioni false e fuorvianti per danneggiare la sua reputazione. Sebbene le due aziende abbiano poi risolto le controversie incolpando terze parti per aver avviato la campagna diffamatoria, la faida tra case cinesi non ha mostrato segni di distensione. Anzi, si è rapidamente riversata nel mercato dei veicoli elettrificati.
Da fine 2022 una sfilza di produttori BEV tra cui Li Auto, Nio ed Xpeng hanno istituito team legali dedicati a contrastare le campagne online negative, molte delle quali si ritiene siano sponsorizzate dai concorrenti. A febbraio Changan Automobile ha rilasciato una dichiarazione sostenendo che Geely ha copiato lo stile del suo ultimo concept di berlina elettrica. E così via, fino allo scorso giovedì con l’accusa di Great Wall sui problemi di emissioni dei due modelli BYD, gli ibridi plug-in Qin Plus e Song Plus. Resta da vedere come i regolatori governativi gestiranno tali situazioni, ma una cosa è certa: con l’inesorabile concorrenza tra produttori di veicoli elettrici, la faida tra i marchi locali che controllano oltre il 70% del mercato BEV si intensificherà. Questo spingerà sempre più produttori a cercare opportunità di crescita all’estero.
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