Auto elettriche, il nuovo standard Plug & Charge che semplifica la ricarica
Un pratico sistema garantisce totale immediatezza nelle operazioni di ricarica, eliminando tutte le scocciature legate alle card e alle app, che spesso non funzionano a dovere.
di Federico Cociancich
I punti chiave
2' di lettura
Chi possiede un'auto elettrica non ha sempre vita semplice: dopo aver smarcato il problema legato ai diversi standard per i connettori di ricarica, ormai in Europa si è diffuso il Tipo 2 o Mennekes, deve affrontare quello dei differenti sistemi di autenticazione delle colonnine di ricarica. A differenza del classico rifornimento al normale distributore di benzina, infatti, quello di un'auto elettrica comporta un livello di complessità maggiore: è infatti necessario un sistema di riconoscimento della macchina e dell'utente per abilitare le modalità corrette di rifornimento (in funzione delle caratteristiche della vettura) e soprattutto del pagamento verso il gestore energetico che gestisce la colonnina. Ogni gestore richiede una propria modalità di accesso, una pre-registrazione e l'indicazione di una modalità di pagamento. A oggi è possibile “dialogare” con le colonnine principalmente tramite app per smartphone, schede Rfid o QR code presenti sulla colonnina stessa che rimandano solitamente a pagine Web. Il problema è che spesso questi sistemi si “inceppano” a causa di incompatibilità tra device o problemi di connettività. Fortunatamente la situazione non è così drammatica come potrebbe sembrare anche grazie a un accordo di roaming che rende interoperabili le reti di ricarica tra diversi network.
Una soluzione semplice ed efficace
Oggi però la diffusione della tecnologia Plug & Charge promette di semplificare le cose, e di molto. Con questa soluzione l'auto elettrica e la colonnina di ricarica sono in grado di dialogare e riconoscersi attraverso una comunicazione crittografata che utilizza direttamente il cavo di ricarica, senza necessità di ulteriori passaggi o interazioni. Tutte le operazioni di riconoscimento della vettura e dell'utente vengono infatti effettuate in autonomia da auto e colonnina al momento dell'inserimento del cavo, e grazie alla crittazione dei dati, anche il pagamento può diventare automatico. Nello specifico la tecnologia Plug & Charge si basa sul protocollo ISO 15118, standard internazionale che delinea un'interfaccia di comunicazione bidirezionale da veicolo a rete.
Massima compatibilità ma ancora poca diffusione
La tecnologia Plug & Charge ha il grande vantaggio di poter funzionare su tutti i tipi di colonnina: sia quelle per la ricarica in alternata (quelle da 22 kW per intenderci), sia quelle in corrente continua. Lo svantaggio è invece rappresentato dal fatto che, per poter funzionare, questo sistema deve essere implementato sia sulle colonnine, sia sulle auto.
Per favorire la diffusione di questa tecnologia Case e gestori si sono consorziati fondando CharIn, un'associazione che rappresenta ben 280 aziende impegnate a promuovere la mobilità elettrica e gli standard di interoperabilità a livello europeo. Nella realtà i produttori si stanno muovendo timidamente rispetto all'adozione di questo standard sulle proprie vetture. Apripista in questo caso è stata Tesla che ha utilizzato sin da subito il sistema Plug & Charge sulle proprie colonnine di ricarica Supercharger, che solo recentemente (e in determinate aree geografiche) sono diventate accessibili anche a vetture di altri brand.
Privacy e potenzialità
Come tanti altri servizi legati ai nostri dati, anche lo standard Plug&Charge ci mette di fronte alla scelta se dare priorità alla nostra privacy o godere del comodo servizio innovativo.
Nel caso si scelga la seconda opzione, un interessante sviluppo futuro di questa tecnologia è quello rappresentato dal possibile utilizzo per rintracciare eventuali veicoli elettrici rubati e addirittura boccarne il rifornimento da remoto.
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