Auto Euro 7: impatto ambientale scarso e costi da 4 a dieci volte più alti
Secondo l'Associazione europea dei costruttori d'auto, le ricadute negative per il settore sono da 4 a 10 volte superiori alle stime della Commissione europea
di Corrado Canali
I punti chiave
2' di lettura
L’industria automobilistica europea si è impegnata a ridurre le emissioni. Tuttavia la proposta di Euro 7 formulata dalla Commissione europea non sembra essere il modo più giusto per farlo, almeno secondo uno studio di Acea, l'associazione dei costruttori europei d'auto. Il perché è presto detto: avrebbe un impatto ambientale basso e, in più, dei costi da 4 a 10 volte superiori.
Quanto aumenterebbero i costi
La proposta di regolamento Euro 7 aumenterà infatti i costi di produzione di automobili, furgoni, camion e autobus. Secondo uno studio di Frontier Economics per conto di Acea i costi per veicolo sarebbero superiori di circa 2mila euro per le auto e i furgoni con motore a combustione interna e molto vicini a 12mila euro se riferiti ai camion e agli autobus diesel.
Acea, stime Commissione da rivedere
Queste cifre sono da 4 a 10 volte superiori rispetto alle stime della Commissione nella sua valutazione d’impatto Euro 7: 180-450 euro per auto e furgoni e 2.800 euro per camion e autobus. Queste stime secondo l'associazione dei produttori di veicoli comprendono soltanto i costi diretti di produzione, principalmente dal punto di vista sia delle attrezzature che dagli investimenti.
Oltre ai costi diretti, la proposta Euro 7 genererà, sempre sulla base dello studi di Acea anche costi indiretti, come ad esempio un maggiore consumo di carburante. Nel corso della vita di un veicolo, ciò potrebbe significare un aumento dei costi del carburante del 3,5%, pari a 20.000 euro in più se riferito ai i camion a lungo raggio e comunque 650 euro per le auto e i furgoni.
Acea, i costi ricadranno sui consumatori
Questi costi indiretti, ignorati completamente nella valutazione d’impatto della Commissione europea, si andrebbero ad aggiungere ai costi diretti. E di conseguenza aumenteranno anche il costo totale di possesso di un veicolo, esercitando ulteriori pressioni finanziarie sui consumatori e sulle imprese in un momento fra l’altro di alta inflazione e di crescita dei prezzi dell’energia.
Norme già più che rigorose
È importante notare – sottolinea l’Associazione dei costruttori di veicoli europea – che questi costi aggiuntivi non corrispondono ai prezzi di acquisto, al punto che, invece, aumentano ulteriormente i prezzi per gli utenti finali. Gli aumenti dei prezzi sarebbero quindi superiori alle cifre citate nello studio. Con le attuali norme Euro 6/VI, la Ue ha gli standard più completi e rigorosi per le emissioni inquinanti come NOx e particolato al mondo.
Sul tema dei costi fuori controllo e sulle possibili ripercussioni negative per l’industria europea dell’auto era intervenuto di recente Luca de Meo, ceo del gruppo Renault e presidente proprio di Acea. Per de Meo il rischio è che «con l’Euro 7 si avrebbero anche le fabbriche chiuse».
Acea, i benefici ci saranno con l’elettrificazione
Le emissioni di gas di scarico sono già a un livello appena misurabile grazie alla tecnologia dei veicoli all’avanguardia. «I benefici per l’ambiente e la salute saranno raggiunti dalla transizione all’elettrificazione, sostituendo i veicoli più vecchi sulle strade dell’UE con modelli Euro 6/VI altamente efficienti». Ad affermarlo è stato Sigrid de Vries, direttore generale dell’Acea.
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