Mercato auto dimezzato in Europa, Fca a -74,4%. In Italia crollo dell’85%
Il lockdown fa calare le immatricolazioni del 51,8%, mancano all’appello oltre 900mila autovetture, con una contrazione del 26% da inizio anno
di Filomena Greco
2' di lettura
Il mercato europeo dell’auto si dimezza nel mese di marzo per colpa dell’allarme Covid-19. I dati sulle immatricolazioni diffusi da ll’Acea evidenziano un crollo del 51,8% delle registrazioni rispetto allo stesso periodo del 2019, trascinando il mercato da inizio anno giù di oltre 26 punti percentuali. Mancano all’appello 917.953 autovetture nell’arco di un mese, colpa del lockdown di fabbriche e rete di concessionari e Saloni di vendita.
I risultati dei singoli mercati sono correlati alla data di inizio della quarantena collettiva e all’entità delle misure messe in campo dai Governi per contenere il contagio: il risultato peggiore si è registrato in Italia, primo paese a dichiarare l’emergenza, con un tracollo delle immatricolazioni dell’85,4%. Segue a ruota la Francia (-72,2%) e la Spagna (69,3%). Più contenuto invece l’impatto dell’allarme sanitario su Germania (-37,7%) e Regno Unito (-44,4%).
Questo disastroso risultato, fa notare il Centro Studi Promotor guidato da Gian Primo Quagliano, si inserisce nel contesto di un un mercato auto in Europa occidentale – considerando anche i paesi dell’Efta e la Gran Bretagna – già partito in sordina nel 2020, con i primi due mesi comunque in frenata del 7,2%. L’andamento fortemente negativo del mercato italiano ha condizionato i risultati di Fca in Europa, con una quota quasi dimezzata nel mese, dal 6 al 3,2%, e il calo di volumi più pesante tra le case produttrici, -74,4%.
L’Acea, l’associazione delle imprese produttrici di autovetture, chiede intanto all’Europa di definire una strategia coordinata per rilanciare in sicurezza la produzione di veicoli e una serie di misure per sostenere e rilanciare il settore. I produttori parlano della necessità di interventi per stimolare la domanda per tutte le categorie di veicoli, di sbloccare omologazione e immatricolazioni dei veicoli di ultima tecnologia, chiedono di accelerare gli investimenti nelle strutture di ricarica per le vetture elettriche.
E mentre Volkswagen annuncia la parziale riapertura dei suoi stabilimenti a partire dalla settimana prossima, il direttore generale di Acea Eric-Mark Huitema sottolinea come sia essenziale che produttori e fornitori tornino a lavorare «rapidamente e contemporaneamente», lungo l’intera catena di approvvigionamento e in tutti i Paesi, altrimenti sarà impossibile tornare alla produzione su vasta scala.
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