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Auto, il mercato non riparte: a febbraio in Italia immatricolazioni in calo del 12,3%

Stellantis, con i due modelli più venduti in Italia, perde il 13% dei volumi. Il settore chiede di rifinanziare i bonus per le auto tradizionali

di Filomena Greco

Auto: un quarto del mercato Europa nel 2020 e' green

3' di lettura

Non riparte il mercato auto in Italia. Segno che la pandemia colpisce ancora duramente un settore tra i più penalizzati. Nel mese di febbraio le immatricolazioni di auto nuove sono state 142.998, in calo del -12,3%. Il confronto con l’anno scorso fa emergere sostanzialmente due temi: il primo è legato alla persistenza della crisi della domanda sul mercato auto, in Italia e in Europa, il secondo fa emergere come febbraio 2020 sia l’ultimo mese “normale” prima dell’arrivo della pandemia.

Stellantis: -13 per cento

In questo panorama i brand del Gruppo Stellantis portano a casa un risultato allineato al mercato, -13% di immatricolazione come emerge dalle elaborazioni del Centro Studi promotor, a fronte però di due velocità diverse dei due gruppi confluiti in Stellantis visto che i marchi prima in Fca calano di quasi il 20% mentre contro un -2,2 dei francesi. Il neonato gruppo comunque ha in classifica i primi due modelli per volumi di vendita in Italia e tra i primi dieci in classifica, 8 fanno capo alle famiglie Fca e Psa.

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Negativi anche gli altri Big

Negative le performance anche degli altri produttori, con Volkswagen (brand) e Renault che cedono oltre il 30% delle immatricolazioni rispetto a febbraio 2020. Crescono, del 4,4%, le vendite a marchio Toyota, in terreno positivo anche Suzuki e Smart, favoriti dalla gamma di prodotti “alla spina”, full electric o plug in. Tra i top di Gamma, Audi e Bmw contengono le perdite, Volvo cresce a due cifre e Mercedes invece cala del 19,2%.

Nel valutare il risultato del mese scorso Gian Primo Quagliano del Centro Studi Promotor fa notare come «nell'era del Coronavirus si sia molto ridotto il ricorso ai chilometri zero, cioé le auto immatricolate per essere destinate al mercato dell'usato a chilometri zero. Sulla base di questi elementi il calo di febbraio non è positivo, ma non può essere considerato fortemente negativo». Anche perché in questi primi mesi dell’anno, al netto delle limitazioni negli spostamenti che condizionano la propensione all’acquisto, sono in vigore i bonus previsti dalla Legge Finanziaria per il 2021 anche per le autovetture con motorizzazione tradizionale ed emissioni di CO2 comprese tra 61 a 135 gr/km.

Bonus in esaurimento

E se lo stanziamento per gli incentivi alle auto “verdi”, soprattutto elettriche, è più che sufficiente per far fronte alle richieste nell'intero anno, fa notare Quagliano, lo stanziamento per le vetture con alimentazione tradizionali si sta esaurendo molto rapidamente. Dal giorno dell'apertura delle prenotazioni degli incentivi 2021, il 18 gennaio, sono stati “prenotati” 155 dei 250 milioni stanziati per l’acquisto di questa categoria di auto.

Le incognite sul mercato, dunque, sono parecchie, a cominciare dal fatto che una parte consistente dei bonus andrà esaurita nelle prossime settimane e questo potrebbe ulteriormente deprimere il mercato. Da qui l’auspicio espresso da tutti gli operatori, affinché il Governo rinnovi il sistema degli incentivi. «L’utilizzo dei bonus – Michele Crisci, Presidente dell'Unrae l'Associazione delle Case automobilistiche estere – sta dimostrando un grosso beneficio ambientale: le nostre valutazioni, basate sui dati delle vendite, indicano che l'incentivazione governativa dei mesi estivi è stata usata per il 60% per l’acquisto di auto verdi ed Euro 6 a fronte della rottamazione di vetture obsolete e inquinanti».

Dieci miliardi di danni

Il danno per il comparto auto è stimato in circa 10 miliardi, con minori incassi per lo Stato pari a 1,8 miliardi sotto forma di Iva. Un tema che si affianca più in generale alla penalizzazione fiscale a carico delle auto aziendali fermo in Italia a quota 36%, fa notare l’Unrae, contro percentuali del 63% in Germania, del 54% in UK, del 53% in Francia, del 50% in Spagna.


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