Auto, il mercato recupera il 20% ad agosto ma l’Italia rallenta il ricambio del parco mezzi
Vanno male nel mese le immatricolazioni per Fiat, Ford e Lancia, vola invece Tesla. Nel 2023 le radiazioni dal PRA potrebbero scendere sotto il milione
di Filomena Greco
2' di lettura
Il mercato italiano registra ad agosto un altro recupero di volumi, con le immatricolazioni in crescita del 12% sul 2022. Si tratta dell’ultimo dato positivo di una serie iniziata a agosto dell’anno scorso e che ha portato il numero di autovetture registrate da inizio anno a quota un milione e 40.560, con una crescita del 20,3% sullo stesso periodo del 2022. Secondo le elaborazioni del Centro Studi Promotor, se si mantenesse il tasso di incremento registrato finora, il 2023 potrebbe chiudersi con quasi un milione e 600mila nuove autovetture.
Si tratta di un risultato che resta comunque ben al di sotto della soglia di mercato del periodo precedente al covid (anno 2019) e comunque rappresenta un trend insufficiente a garantire il giusto livello di sostituzione delle autovetture più vecchie, più inquinanti e meno sicure. «Il mancato raggiungimento di un tale livello sta da tempo costringendo molti automobilisti – scrive il Centro Studi Promotor – a mantenere in esercizio autovetture che sarebbero da tempo da rottamare. I dati sulle radiazioni dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA) diffus idall'ACI sono particolarmente eloquenti sulla questione. Nel 2019 le radiazioni annue furono 1.540.680, nel 2021 se ne registrarono 1.491.281, ma nel 2022 sono precipitate a 1.051.834 e nel 2023 stanno scendendo ancora e potrebbero arrivare sotto quota 1.000.000».
Tra le case produttrici, c’è da segnalare la forte contrazione, nel mese, delle immatricolazioni di modelli Fiat, in calo del 20%, accanto ad un lieve arretramento anche di Volkswagen (-2,15%). In casa Stellantis segnano il passo anche Lancia (-12%) e Maserati (-19%) mentre Jeep invece raddoppia i volumi nel mese. Ford perde nel mese un terzo delle immatricolazioni (-27%) mentre le percentuali di crescita più alte le mettono a segno Tesla, che con 2.129 immatricolazioni schizza al 2,6% di quota di mercato, ed MG, marchio cinese che moltiplica per quattro il numero di auto sul mercato italiano rispetto a un anno fa.
Tornando ai dati complessivi delle immatricolazioni, il parco mezzi in Italia dunque continua inesorabilmente a invecchiare generando un apparente paradosso: in piena epoca di transizione all’elettrico l’Italia registra un terzo delle quote di mercato dei veicoli full electric rispetto alla media europea e un aumento delle emissioni nocive.
Dall'inchiesta congiunturale del Centro StudiPromotor emerge che in agosto il 72% dei concessionari giudica comunque bassa l'acquisizione di nuovi ordini. «È del tutto evidente – evidenzia Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – che se questa situazione non si sbloccherà in tempi ragionevolmente brevi, il mercato italiano dell'auto potrebbe trovarsi in nuove difficoltà perché l'esaurirsi delle consegne rinviate per le carenze di microchip non sarà accompagnata dalla ripresa di nuovi ordini».
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