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Auto, il mercato Ue cresce a due cifre a marzo: +26,1% di immatricolazioni

Si tratta dell’ottavo mese di fila di incrementi, si consolida dunque l’inversione di tendenza grazie anche al miglioramento delle forniture di chip e semiconduttori

di Filomena Greco

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2' di lettura

Continua la ripresa dei volumi sul mercato auto europeo (UE+EFTA+UK) che ha registrato nel mese di marzo oltre un milione e 400mila immatricolazioni, in crescita del 26,1% rispetto allo stesso mese del 2022, anche se il gap rispetto al 2019, periodo precedente al Covid, pesa per il 19,7 per cento. Quella di marzo è l’ottavo incremento consecutivo, come ricorda il Centro Studi Promotor, e consolida l’inversione di tendenza iniziata ad agosto dell’anno scorso.

Se si guarda al primo trimestre 2023, la crescita in Europa è stata del 17,5% sebbene la contrazione rispetto al 2019 è ancora del 22%. L’andamento del mercato è simile in tutti e cinque i major market dell'area anche se, fa notare Promotor, «il quadro italiano è leggermente migliore perché il vuoto da colmare per tornare ai livelli ante-pandemia è del 20,6% nel nostro Paese contro il 29,5% del Regno Unito, il 25% della Spagna, il 24,2% della Germania, il 23,9% della Francia».

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Full electric a +13 in Europa

Il recupero dei volumi sul mercato è legato prevalentemente all’aumento della produzione per le migliori condizioni di fornitura di microchip e di altri componenti elettroniche. Quanto invece alle motorizzazioni, l’Europa registra nel mese una quota di mercato dei modelli full electric superiore al 13. In questo quadro l’Italia, che passa dal 3,3% al 3,8%, resta ben sotto la media.

Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, i ritardi nello sviluppo della quota dell'auto elettrica nel nostro Paese sono dovuti anche ad un sistema di incentivi che quest'anno, come negli anni passati, rischia di restare in parte inutilizzato. «Il Governo - sottolinea Quagliano - ha dichiarato la propria disponibilità ad intervenire anche con nuovi stanziamenti con l'obiettivo di ringiovanire il nostro parco circolante che è tra i più vecchi d'Europa. E' certamente un orientamento opportuno, ma va declinato con la necessità di superare rapidamente il divario rispetto ai partner europei».

Quanto ai risultati di brand e case produttrici, fanno meglio del mercato sia il Gruppo Volkswagen (+34,4%) che Stellantis (+23,3%). Vanno bene anche le immatricolazioni di Renault (+26,9%) che consolida il terzo posto in classifica, per volumi, prima di Hyundai. Tesla, che cresce con un ritmo quasi doppio rispetto alla media, raggiunge nel mese una quota di mercato del 4,3%, pari a quella di brand storici come Ford, Renault o Opel.

Proposta Euro 7

Alla transizione elettrica si affianca, nel mondo dell’auto, il dossier del nuovo Euro 7 con i nuovi ambiziosi di taglio alle emissioni di sostanze inquinanti. Un percorso criticato dalle case produttrici, già impegnate sul fronte degli investimenti per l’elettrico. Su questo tema getta benzina sul fuoco l’Acea, l’associazione dei car maker, che in uno studio calcola che le auto con motori a combustione interna Euro 7 costituiranno solo il 10% in circolazione.

«Nonostante i benefici ambientali minimi, la proposta Euro 7 rischia di esercitare un’inutile pressione finanziaria sui consumatori e distogliere gli investimenti dalle tecnologie a emissioni zero» scrive in una nota l'Associazione guidata da Luca De Meo, ceo di Renault.

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