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Auto, flotte aziendali e Km 0 spingono le vendite al rialzo del 6,7%

Da inizio anno le vendite si allineano sui livelli del 2018 – Fca chiude a -1,9% ma crescono i brand Jeep e Lancia

di Filomena Greco

3' di lettura

Cresce a ottobre il mercato auto italiano, che archivia un mese in recupero rispetto al trend e contiene il risultato negativo registrato da inizio anno. Le immatricolazioni il mese scorso sono cresciute del 6,7% secondo i dati resi noti dal Mit, mentre da inizio anno il mercato ha fatto segnare un calo dello 0,85%, con un milione e 624.922 immatricolazioni. Si tratta di un risultato positivo anche se è ancora troppo presto per capire se la fase di contrazione che caratterizza il settore dall’anno scorso va verso una stabilizzazione.

Flotte in crescita

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Significativo, in questo momento di turbolenza per le auto concesse in benefit il dato realitivo ai canali di vendita. Si nota infatti che quello dei privati diminuisce del -1,1% portando la quota di mercato al 60,9% nel mese e al 57,5% nei primi 10 mesi dell'anno. Elevata, invece, la crescita delle immatricolazioni intestate a società (e qui entrano le vetture Km 0, cioè le autoimmatricolazioni) con poco più di 31.960 unità (+23,2%) e una rappresentatività al 20,4% nel mese e al 17,9% nel cumulato. Le vetture intestate a società di noleggio, cioè il mercato true fleet, sono state circa 29.300, in crescita del +19,4% con una quota di mercato del 18,7% nel mese e 24,5% nel cumulato. Nei primi 10 mesi del 2019, i privati sono in crescita del +1,6%, le società in calo del -13,2% e il noleggio in aumento del +2,5%.

Prosegue il calo del diesel

Per quanto riguarda il tipo di powetrain crescono nel mese di ottobre benzina (+17%), ibrido (+42,6%), elettrico (+61%), gpl (+1,9%) e metano (+283,9%), mentre cede terreno il diesel (-13,3%). Nel consuntivo da inizio anno la quota di mercato dei veicoli a benzina segna il 43,9%, quella degli ibridi il 5,8% e degli elettrici lo 0,5%. Il diesel registra un calo dall'inizio 2019 del -23,1% con una quota di rappresentatività sul mercato in calo di 11,5 punti percentuali e giunta al 40,6%.

Secondo il Centro Studi Promotor diretto da Gian Primo Quagliano potrebbero esserci le condizioni per chiudere il 2019 in pareggio rispetto al 2018 – anno di inversione di tendenza rispetto al recupero di volumi registrato a partire dal 2014 – quota un milione e 900mila unità, comunque ancora al di sotto del 23,4% rispetto al massimo ante-crisi del 2007.

Nel quadro di un mese di ottobre in fase di recupero per le vendite di autromobili, il Gruppo Fiat Chrysler, al centro delle cronache finanziarie per l’operazione di fusione con Psa Group, perde l’1,9% , oltre il 10% se si considerano le vendite a partire da gennaio, con una quota di mercato al 23,81. Jeep e Lancia crescono nelle vendite durante il mese di ottobre , da inizio anno in particolare sono state 50.508 le Lancia vendute, il 27,1% in più del 2018.

I marchi

Tutti i principali brand automobilistici fanno segnare un aumento delle vendite nel mese di ottobre ad eccezione di Mercedes, che perde il 4,21% (-0,97% da inizio anno), Fiat (-4,7%, -13,4 da gennaio) e Opel che cede oltre il 30% sul mercato ma resta in terreno positivo nei dieci mesi. In questo contesto Volkswagen segna un balzo e chiude il mese con vendite aumentate di quasi il 37%, Ford chiude a +1,6% , Peugeot cresce di oltre il 9%, Renault supera le immatricolazioni del mese precedente di oltre 11 punti e Toyota dell’8%, grazie alla sponta sulle ibride. Bene anche i brand del lusso con Audi e Bmw in crescita a doppia cifra.

Secondo l’ultima elaborazione dell’Acea, l’associazione europea dei car maker, la tendenza nelle immatricolazioni di autovetture a propulsione alternativa è a macchia di leopardo, con una buona penetrazione delle elettriche e delle ibride in Europa occidentale e un tasso mloto basso invece nei paesi dell’Est.

Per quato riguarda l’Italia, resta il focus sul parco circolante italiano, costituito da oltre 39 milioni di unità. Secondo il Centro Studi Promotor, «per incidere positivamente sull’ambiente è certo utile immatricolare nuove auto a basso impatto, ma è anche assolutamente necessario eliminare le autovetture più vecchie favorendo con adeguati incentivi la sostituzione di auto usate datate».

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