Industria

Auto, Stellantis: a Melfi nuova produzione di 4 modelli di auto elettrica

Dal 2024 sarà attiva la nuova piattaforma di produzione per 4 modelli elettrici. L’ipotesi di una unica linea temporanea in attesa del nuovo corso

di Filomena Greco

Auto, offensiva Stellantis: 40 modelli elettrificati entro l'anno

3' di lettura

Questioni contingenti, come il futuro dello stabilimento di Melfi, accanto ad aspetti strategici come gli investimenti di Stellantis in Italia. Questi i temi al centro dell’incontro del 15 giugno tra i vertici del Gruppo italo-francese, con una delegazione guidata da Davide Mele, vice responsabile dell’area Enlarged Europa, i sindacati metalmeccanici e i ministri dello Sviluppo economico Giorgetti e del Lavoro Orlando.

Il futuro di Melfi

La novità arriva rispetto al futuro dello stabilimento lucano, il primo per volumi in Italia, dove si producono le Fiat 500X e le Jeep Renegade e Compass. Dal 2024 sarà attiva la nuova piattaforma di produzione per 4 modelli elettrici. Si tratta di una delle 4 piattaforme annunciate dal ceo Tavares durante l’assemblea del 15 aprile 2021. In particolare a Melfi andrà quella “medium”, la Stla Medium. Quello lucano sarà il primo stabilimento italiano ad avere in assegnazione nuovi modelli in base al futuro piano industriale del Gruppo, atteso tra fine anno e inizio 2022. Nel frattempo però dovrebbe cambiare l’assetto produttivo dello stabilimento attuale dove lavorano 2 linee e dove quest’anno si dovrebbero produrre 280mila autovetture. Si passerà, questa l’idea di Stellantis, a una unica super-linea con una capacità produttiva massima pari a 400mila auto, come quella attuale, dove si alterneranno modelli e motorizzazioni diverse, benzina, diesel e ibrido. Una razionalizzazione, dunque, in linea con quanto chiesto sin dalle prime settimane dal ceo Tavares per migliorare l’efficienza degli stabilimenti italiani. E rispondere a un mercato che fatica a rialzarsi e sconta un gap di volumi del 20% rispetto al periodo pre-Covid.

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Le (positive) reazioni dei sindacati

L’incontro, dunque, sembra aver risposto ai timori dei sindacati sulla possibile riduzione della capacità produttiva dello stabilimento più importante in Italia per volumi produttivi. Anche se i tempi di passaggio alla nuova organizzazione sono stretti. Stellantis vorrebbe che il nuovo assetto fosse operativo già a partire da agosto, con un recupero della seconda area produttiva in un secondo momento, per l’assemblaggio dei pacchi batterie. Le prime reazioni da parte dei sindacati sono state comunque positive, con Francesca Re David segretaria della Fiom che parla di un incontro «importante» che comunque rappresenta un primo passo per continuare ad approfondire il futuro degli stabilimenti del gruppo, partendo proprio da Melfi. Apprezzamento esprime Roberto Benaglia, segretario generale della Fim Cisl. «Melfi è stato identificato come lo stabilimento di riferimento per le vetture medie del futuro» aggiunge Benaglia. Guarda anche agli altri stabilimenti italiani l’analisi di Rocco Palombella segretario della Uilm: «Come sindacato abbiamo chiesto di arrivare a un quadro di certezze non solo per i lavoratori lucani ma per quelli di tutti gli stabilimenti italiani» sottolinea in conclusione dell’incontro.

Un piano per altri possibili investimenti

«L’incontro al ministero dello Sviluppo economico – sottolinea il gruppo in una nota – è stato un forte segnale positivo dell’impegno di Stellantis in Italia, con una collaborazione ancora più costruttiva che abbiamo da tempo avviato con il Mise e con tutte le organizzazioni sindacali con cui ci confrontiamo periodicamente». Si apre dunque una fase di confronto e di dialogo più serrato tra Stellantis e lo stesso Governo, anche in merito ai possibili futuri investimenti del Gruppo in Italia per realizzare la terza gigafactory dopo quelle in Francia e Germania. Il tema non è stato affrontato durante l’incontro del 15 giugno ma l’ipotesi è sul tavolo.
«La sfida che Stellantis ha annunciato per raggiungere la leadership del mercato – ha sottolineato il ministro Giancarlo Giorgetti – è impegnativa e tutti, governo e parti sociali, la condividiamo». Il ministro ha poi parlato delle altre incognite della fase di transizione, senza nascondere la preoccupazione sul futuro degli stabilimenti italiani: «Il Governo – ha aggiunto – deve capire come gestire questa fase di transizione in cui alcune filiere saranno privilegiate e altre messe a rischio. È importante che ci siano garanzie sull’occupazione e che non ci siano brutte sorprese. Siamo in un momento delicatissimo, l’auspicio è che prosegua il confronto in un clima positivo, trasparente e costruttivo».
Per il ministro Andrea Orlando l’incontro è stato «un primo positivo passo con l’indicazione di volontà di investimento significativo sulla realtà di Melfi». Orlando ha ribadito la disponibilità del Governo «a sostenere la sfida che Stellantis intende lanciare col processo di transizione».

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