ESAGERAZIONI

Auto volanti, al salone di Ginevra una nuova puntata della “favola”

di Simonluca Pini

3' di lettura

Non ci può essere Salone dell'Auto che si rispetti senza un nutrito elenco di auto volanti.

Rispettando questa tradizione anche al Salone di Ginevra non sono mancate novità a quattro ruote più due ali, l'ideale per volare letteralmente sopra il traffico urbano. Finito lo storytelling sull'imminente arrivo imminente di vetture a guida totalmente autonoma, le auto volanti sono una benedizione per le divisioni marketing delle aziende e per realizzare contenuti editoriali unendo tecnologia e trasporti. Tra le protagoniste dell'edizione 2018 della kermesse svizzera spicca la Pal-V Liberty, ovvero un curioso mezzo a tre ruote omologato per l'utilizzo su strada e in cielo e pronto ad essere commercializzato nel 2019. Costo dell'operazione? La prima produzione di novanta vetture a 500mila euro ciascuna, e una produzione ulteriore senza optional a 300mila euro e con optional ridotti a 400mila euro, a cui aggiungere circa 10 mila dollari per il brevetto di volo privato. Se già dall'anno prossimo la Pal-V Liberty è pronta a spiccare il volo, per la Pop.Up Next i costruttori Audi, Italdesign e Airbus parlano di un “futuro lontano” per il veicolo a guida autonoma e volante. L'orizzonte temporale conferma come l'auto volante dei Quattro Anelli sia un perfetto esercizio di stile, ideale per generare attenzione mediatica e per sognare una mobilità del futuro ma senza applicazioni realisticamente applicabili in un futuro a medio termine.

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Ovviamente anche in passato sono mancati gli annunci di auto volanti, con Geely acquirente della start-up americana Terrafugia, che da anni insegue il sogno di creare un velivolo a decollo verticale (Vtol). Sogno appunto, perché fino ad oggi i progetti di Terrafugia in cielo non si sono visti. Il fatto che Geely sia un'industria automobilistica affidabile, nelle risorse economiche e nella tecnologia, dimostrato dall'acquisizione e il conseguente rilancio di Volvo e dal recente acquisto di Lotus, sembra dare credibilità all'operazione “auto che vola”, un'accelerazione a quella sognata “fuga dal terreno” (del resto il nome Terrafugia questo vuol dire in latino). Non è noto l'importo dell'operazione, ma il sospetto che sorge è che sia costata meno di una campagna globale di comunicazione. Del resto Geely ha bisogno di creare brand awareness, costruire un'immagine super tecnologica per affrontare da protagonista la sfida del mercato automobilistico mondiale. Non è un caso che per questo ha creato anche il marchio Lynk & Co, impostato proprio su hi-tech, digitalizzazione e forme innovative di vendita. Ora con l'auto volante Geely si porta in casa un po' di tecnologia e tanta visibilità.

Evidentemente siamo in epoca dove le fantasie contano più delle realtà e così ogni tanto ci imbattiamo nei droni di Amazon, persino per ricaricare auto elettriche o addirittura nei suoi ipotetici magazzini volanti che dispiegano droni come farebbe la Morte Nera di Guerre Stellari quando lanciava i caccia imperiali. Uber e Geely rimettono dunque in moto l'antico tormentone che da decenni alimenta a colpi di fantasia le cronache automotoristiche ed ora sembra tornato tanto di moda. Il copione prevede velivoli elettrici e a guida autonoma (anche se sarebbe meglio dire pilotaggio autonomo), il massimo dell'hype tecnologica di questi mesi che spinge a credere che il futuro stile “i Pronipoti” o quello immaginato da Luc Besson in «Quinto Elemento» sia a portata di mano. Ma evidentemente non è così. Nessuno spiega come faranno a volare questi futuristici taxi volanti. Non è dato sapere quali batterie usano e per quanto tempo stanno in aria. Con quali autonomie? Fantasia per fantasia, potranno contare sul modulo di energia del cuore di Iron Man, oppure forse il Tesseract degli Avengers? Quante polveri potranno generare questi oggetti al decollo? Come riusciranno a superare i difficili test di omologazione dei veicoli aeronautici? Chi gli consentirà, in questo periodo di rischio terrorismo, di sorvolare le nostre città? E così via. Dormiamo pure sonni tranquilli e stasera riprendiamo la vecchia e cara auto a quattro ruote.

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