I punti chiave
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In Italia la quota di bus elettrici sul totale di autobus urbani in servizio quotidiano nelle nostre città arriva a stento al 5 per cento. Dobbiamo accelerare, tenuto conto che, in base alle direttive europee sui veicoli puliti, la quota di bus a zero emissioni sul totale dei nuovi ordini per autobus urbani, già a partire da quest'anno, dovrà salire al 22,5% (e poi al 32,5% dal 2030).
Nel 2030, affermano gli studi Uitp (Associazione internazionale del trasporto pubblico), gli autobus elettrici rappresenteranno la metà del mercato degli autobus urbani in Europa.
Superata la fase inziale, contraddistinta dalla messa in esercizio di piccole flotte a livello sperimentale, gli anni successivi al 2022 vedranno l’impiego delle prime grandi flotte di autobus elettrici. E l’Italia non potrà essere esclusa da questa grande e importante rivoluzione green. O almeno si spera.
Italia indietro
Al momento, però, siamo indietro. Qualche numero assoluto, per capirci. La graduatoria degli Stati più elettrici vede primeggiare i Paesi Bassi, che a oggi hanno oltre mille bus elettrici in circolazione nel servizio pubblico urbano (fonte: rapporto Legambiente, Motus-E). Da sola, l’Olanda copre un quinto del mercato europeo dei bus elettrici. Segue la Germania, che a settembre 2020 aveva 550 e-bus in servizio, un valore analogo a quello del Regno Unito. Quindi: Francia con 439, Polonia con 311, Svezia con 281. E l’Italia? Al nono posto, con 170 mezzi immatricolati nel periodo 2012-2020 (97 solo nel 2020). Pochi è vero, anche se il 2021 si chiuderà con oltre 200 autobus elettrici nel servizio pubblico urbano.
Sicuramente la pandemia è stata devastante per il settore del trasporto pubblico locale (-1,65 miliardi di euro di ricavi dal trasporto mentre gli operatori hanno comunque continuato, meritoriamente, a far funzionare il sistema Tpl); tuttavia le risorse per il ricambio dei mezzi ci sono (tra fondi statali, comunali, finanziamenti del Pnrr, risorse proprie delle municipalizzate) e bisogna ricominciare a pensare al futuro e, quindi, alla sostituzione di un parco mezzi che ancora sconta una media di 12,2 anni di età sul territorio nazionale.
Del resto, dall’elettrificazione del Tpl, che comprende sia l'acquisto dei nuovi bus elettrici sia le infrastrutture per la ricarica dei mezzi, potrà derivare un contributo importante alla lotta alle emissioni inquinanti. Si calcola che ogni 1.000 autobus elettrici a batteria si risparmino 500 barili di diesel al giorno.
Al momento, le città italiane più dinamiche sul fronte dell'elettrificazione dei bus urbani sono Milano, Torino, Genova, Cagliari, Bologna e qualche realtà minore. Il Sole 24 Ore ha chiesto alle municipalizzate di queste città quali sono i rispettivi piani di investimento.
Atm Milano
Il 25 marzo 2018, con l’entrata in servizio del primo autobus elettrico acquistato da Atm, è ufficialmente scattato il piano full electric della municipalizzata milanese. La pandemia non ferma i programmi di Atm, assicura il direttore generale dell’azienda, Arrigo Giana. In sintesi: entro il 2030 tutti i 1.200 bus di Milano saranno elettrici, per arrivare al 100% della flotta. Tutto questo porterà a una riduzione del consumo di gasolio pari a 30 milioni di litri e delle emissioni di CO2 pari a 75mila tonnellate all'anno.
Il piano prevede un investimento di circa 1,5 miliardi di euro per veicoli e infrastrutture. Sono previsti 3 nuovi depositi energeticamente indipendenti e 4 depositi riconvertiti.
Soffermiamoci sulla questione della ricarica dei bus. La ricarica avviene in modo semplice: il bus si posiziona sotto il pantografo che, attraverso il comando Wi-Fi, si connette al mezzo per effettuare il “rifornimento” in 5/8 minuti. Tali ricariche rapide, insieme alla possibilità dei mezzi di essere ricaricati di notte nei depositi con le tradizionali colonnine, garantiscono ai bus un’autonomia sufficiente a rimanere in servizio per tutto il giorno, come avviene per i bus tradizionali.
Nello scorso mese di maggio, a Milano sono entrati in servizio i primi punti di ricarica hi-tech di Atm, postazioni evolute ad alto contenuto tecnologico per la ricarica rapida degli e-bus ai capolinea, in due zone della città, viale Zara e piazza 4 Novembre (stazione Centrale).
A oggi, a Milano, sono in circolazione 130 bus elettrici; entro fine anno saranno 170 i bus elettrici circolanti nel capoluogo lombardo.
Gtt Torino
La transizione green nella città di Torino è una realtà: sono i numeri a dirlo. Anche grazie alle acquisizioni di nuovi bus elettrici iniziate nel 2018. Le tappe dell’elettrificazione della flotta bus di Torino sono così riassumibili: nel 2018, grazie ai bandi del ministero dell'Ambiente, sono entrati in servizio i primi veicoli elettrici, e, nel 2020, si è arrivati a 48 veicoli.
Ora entra in campo il piano strategico di Gtt, che porterà nei prossimi due anni complessivamente all’acquisto di 170 veicoli elettrici: 120 (di cui 50 già arrivati), legati a una gara già assegnata, 50 (snodati da 18 metri), a seguito di approvazione della candidatura di Gtt al progetto Busvie del ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile (Mims).
Dice Giovanni Foti, amministratore delegato di Gtt: «Nel 2023 Gtt avrà una flotta di autobus in cui la motorizzazione tradizionale diesel sarà per la prima volta nella storia minoritaria. I riflessi sul servizio saranno di grande portata. Già oggi Gtt gestisce il 33% dei chilometri di servizio attraverso veicoli a trazione elettrica ovvero, metropolitana, tram e bus.
Questa percentuale sale a oltre il 40% se si tiene conto della sola autoproduzione, ossia del servizio realizzato con mezzi propri e non in subaffidamento. Tra poco più di 2 anni, oltre il 55% dell’intero servizio sarà gestito con mezzi elettrici (66% dell'autoproduzione Gtt) e i bus elettrici, da soli, copriranno oltre il 26% dei chilometri percorsi».
Amt Genova
Il Comune di Genova ha stipulato un contratto del valore di 15 milioni di euro con la società Solaris per l’acquisto di 30 autobus elettrici. Secondo le specifiche dell'accordo i nuovi mezzi dovranno essere consegnati all’Amt entro il primo trimestre del 2022. I modelli ordinati sono gli Urbino 12 elettrici, già presenti nella flotta della municipalizzata di Genova, che possono ospitare fino a 24 passeggeri seduti. I mezzi saranno dotati di un innovativo sistema di purificazione dell’aria interna particolarmente efficace per filtrare virus e batteri. Si tratta inoltre di autobus più stretti, una specifica progettuale pensata proprio per facilitare la circolazione dei mezzi per le strade strette e tortuose di Genova.
Ctm Cagliari
Il Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) stanzia 30 milioni per la strategia di riconversione energetica e la mobilità elettrica del trasporto a Cagliari. Entro il 2033, l'azienda sarda punta a sostituire l’intera flotta a disposizione (circa 300 mezzi) con altrettanti auto-bus elettrici. L'investimento stimato per rottamare tutti i veicoli a gasolio è di circa 156 milioni di euro. Cagliari è una città che si affaccia sul mare, con un bel clima e notoriamente ventilata, idea che lascia pensare alla mancanza di inquinamento e di aria pulita. La realtà è diversa: nel 2019 le centraline ambientali hanno fatto scattare più volte l’allarme di superamento del Pm10 (le polveri sottili) in città. Ogni giorno si riversano a Cagliari 160mila veicoli privati da altri centri. Il Comune di Cagliari, attraverso Ctm, punta quindi a fare della sostenibilità un baluardo e un obiettivo strategico.
Tper Bologna
A Bologna il binomio trasporto pubblico-trazione elettrica, in tempi moderni, è ormai più che trentennale: infatti nel 1990 Bologna ha riaperto la prima filovia (linea 13), in seguito ampliata con nuove linee (32-33-14) e, più di recente, anche con lo sviluppo del progetto Emilio (49 filobus Crealis) di cui è parte la nuova linea 15 inaugurata lo scorso anno. Questo processo, figlio di una scelta lungimirante - che ha portato Bologna a essere già oggi tra le città con la rete filoviaria più estesa nel nostro Paese - sarà ulteriormente sviluppato da Tper con i 70 filobus full electric (filobus con batterie senza motore termico) del progetto metropolitano Pimbo, che faranno salire a 150 i filobus in città.
Tper è inoltre attiva per gestire in tempi molto brevi anche una cospicua flotta di autobus elettrici a batteria.Sono già presenti attualmente nel parco veicoli 6 minibus elettrici da 6,5 metri, che saranno seguiti, entro fine anno, da altri 3 autobus Iveco E-Way da 9,5 metri, sempre elettrici a batteria, che saranno utilizzati sulla linea 29. È stata poi aggiudicata a Vdl la gara per la fornitura fino a 20 autobus da 12 metri a batteria, i primi dei quali entreranno in servizio nei primi mesi del 2022 e andranno a elettrificare la linea 28, collegamento tra il centro cittadino e la zona fieristica. Nel corso della prossima primavera è prevista un’ulteriore gara per altri 19 autobus da 12 metri, sempre elettrici a batteria. In tempi ragionevolmente brevi Bologna avrà, quindi, una flotta elettrica molto significativa a livello europeo con l’obiettivo del completamento del servizio urbano a zero emissioni con mezzi a trazione elettrica entro il 2030.
Arriva a Cremona
Non solo municipalizzate. Anche le imprese private del Tpl, come Arriva (società di matrice tedesca presente in Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Veneto, Friuli Venezia-Giulia), guardano con interesse all’elettrificazione degli autobus urbani. Nel novembre 2019 Arriva ha avviato a Cremona una sperimentazione con due bus elettrici di ultimissima generazione. Il modello prescelto è un classico 12 metri urbano realizzato da Alfabus, azienda cinese che produce circa 3mila autobus ogni anno. Spiegano fonti dell'azienda: «La sperimentazione ha dato ottimi risultati e prevediamo a breve l’assegnazione di ulteriori 11 mezzi per arrivare poi a completare il servizio urbano di Cremona per fine 2022 (totale di circa 20 mezzi)».
Atac Roma
Concludiamo con la Capitale. Al momento, secondo il rapporto di Legambiente e Motus-E, l’offerta di autobus elettrici a Roma è irrisoria. Atac dispone di 25 minibus elettrici in servizio, gli altri mezzi elettrificati sono ibridi Euro 6. Se ne annunciano 200 tutti elettrici con i fondi del Pnrr: può essere un inizio. Ma a Roma circolano (dato ACI 2020) 3.651 autobus Euro 4 e antecedenti, tra cui 800 bus Atac Euro 3 (tutti mezzi diesel), che nel 2023 avranno più di 15 anni. Come sostituirli tutti con bus elettrici? Una buona domanda per il neosindaco, Roberto Gualtieri.
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