Automotive in calo dopo stop a benzina e diesel da 2035. Exane taglia Stellantis
di Chiara Di Cristofaro
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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Seduta pesante per l'automotive in Europa, che è il settore peggiore in Europa, dopo l'accordo raggiunto nella notte in Europa per lo stop a benzina e diesel dal 2035. Sono in calo tutti i titoli del comparto: a Milano Stellantis - che risente anche del taglio del giudizio di Exane - e Ferrari soffrono mentre il loro primo azionista Exor. A Francoforte negativa la performance di Bmw come quella di Daimler e Volkswagen. in discesa anche Renault a Parigi.
L'intesa Ue sullo stop alla vendita di veicoli benzina e diesel
Nella notte i ministri dell`Ambiente dell`Unione Europea hanno approvato la fine della vendita di veicoli con motori a combustione in Europa entro il 2035 (confermando la proposta avanzata nel luglio 2021) sancendo così il passaggio completo ai motori elettrici. Su richiesta di Paesi tra cui Germania e Italia, ricordano gli analisti di Equita è stato anche deciso di prendere in considerazione un futuro via libera per l`uso di tecnologie alternative come combustibili sintetici o ibridi plug-in se possono ottenere la completa eliminazione delle emissioni di gas serra. «L'industria delle auto ripone grandi speranze in questo approccio - commentano gli analisti di Banca Akros - che permetterebbe di prolungare l'uso di motori a combustione interna». Approvata anche una proroga di 5 anni dell`esenzione dagli obblighi di Co2 concessa ai produttori cosiddetti di nicchia, ovvero quelli che producono meno di 10mila veicoli all`anno fino alla fine del 2035 (il cosiddetto «emendamento Ferrari»). Queste misure devono ora essere negoziate con i membri del Parlamento europeo.
Stellantis: Exane, piano "forzato", rischi per profittabilità Usa
Per quanto riguarda Stellantis, poi, c'è anche il giudizio di Exane che pesa sulle azioni, con un target price ridotto del 20% a 16 euro che vede comunque un upside del 29% (il titolo tratta oggi a 12,23 euro). Il giudizio si riduce a "neutral". Tra le motivazioni della riduzione del giudizio, Exane cita il fatto che l'ultimo piano strategico presentato da Tavares appare «forzato» rispetto ai precedenti considerando l'aumento dei tassi e l'intensificarsi delle pressioni inflazionistiche. In particolare, negli Usa anche avendo «fiducia sulla crescita dei volumi e restando ottimisti sull'andamento dei prezzi», la profittabilità potrebbe subire pressioni a causa del mix di fattori già visti che peseranno sulla convenienza, con margini che potrebbero crescere a singola e non a doppia cifra.
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