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Nella provincia più a sud del Piemonte il tema delle infrastrutture ha sempre avuto una connotazione di urgenza e forti carenze. A cominciare dalla vicenda della Asti-Cuneo, opera equiparata alla Salerno-Reggio Calabria per tempistiche e disagi per il territorio, per arrivare al Colle del Tenda, valico chiuso dal 2020 per colpa di un nubifragio che ha danneggiato pesantemente l’infrastruttura.
Ritardi e carenze non hanno impedito alla provincia Granda di crescere dal punto di vista industriale, anche se i problemi restano sul tavolo. Sul fronte delle infrastrutture però si cerca di aprire una fase nuova e di lasciarsi alle spalle le criticità del passato. Tra i nuovi fronti ad esempio c’è il “sogno” dell’autostrada Cuneo-Nizza, ipotesi al centro dei lavori dell’Associazione Insieme, fondata da Giovanni Quaglia nel 2020 e presieduta da Marcello Cavallo.
I nuovi “progetti”
Il progetto di un collegamento diretto tra il sud del Piemonte e il Sud della Francia in realtà risale agli anni Novanta, con un tracciato che attraversa la Valle Stura, prevede un tunnel sotto al Colle della Lombarda per sbucare nelle valli francesi presso Isola, e proseguire lungo la Valle Tinea e Varo, fino all’aeroporto di Nizza. In totale circa 110 chilometri rispetto ai quasi 300 dei percorsi attualmente disponibili, con enormi vantaggi in termini di tempi di percorrenza, che passerebbero da tre ore a circa un’ora.
«Questo collegamento deve essere pensato non tanto per unire i due centri, Cuneo e Nizza, ma si deve tenere in considerazione che con questa infrastruttura si metterebbero in stretto contatto tutto il Sud della Francia, nonché la penisola Iberica, con il Nord Italia e con l’Europa continentale centrorientale , mediante una direttrice diagonale NE-SW» spiega Sergio Pasi che per l’associazione segue il dossier infrastrutture.
L’idea a questo punto è quella di stimolare l’avvio di una nuova fase di dibattito e progettazione, a cominciare dalla Provincia di Cuneo a cui l’Associazione chiede di istituire un tavolo permamente dedicato al tema della infrastrutture.
«Abbiamo mandato alle amministrazioni un documento – racconta Marcello Cavallo – in cui proponiamo di creare un tavolo su questi temi, sollecitiamo di avviare un lavoro su questo fronte per provare a immaginare un nuovo sviluppo per le infrastrutture nel Cuneese, il nostro è un appello che rivolgiamo anche alle forze produttive e sociali».
In ritardo
Poco più di dieci giorni fa è stato aperto al traffico il lotto II.6B dell’Autostrada Asti-Cuneo, tra la tangenziale di Alba e lo svincolo Alba-Ovest. Resta da completare il lotto II.6A che collegherà Roddi con Cherasco consentendo il completamento della tratta Marene- Asti. L’intera opera è stata sbloccata con la rinegoziazione del contratto di concessione tra il Governo e il concessionario autostradale, Autostrada Asti-Cuneo Spa, in capo al Gruppo Gavio, ora si tratta di recuperare il tempo perduto. Al completamento dei lavori, previsto per la fine del 2024, sarà disponibile un corridoio di collegamento tra il casello di Asti Est dell’autostrada A21 Torino-Piacenza ed il casello di Marene dell’A6, Orino-Savona.
Stanno andando avanti i lavori per la realizzazione della seconda galleria del tunnel stradale del Tenda, dopo lo stop forzato legato a covid e nubifragio. Anas comunica che lo scavo della nuova canna ha raggiunto 1.844 metri dall’imbocco italiano e 1.136 metri dall’imbocco francese. Restano da scavare in totale circa 240 metri per il completamento della nuova galleria. Nella galleria storica invece sono in corso i lavori di consolidamento propedeutici all’intervento per allargare la canna che porterà il vecchio tunnel alle dimensioni di quella nuova. Il cronoprogramma dei lavori presentato in sede di Cig, il 2 dicembre scorso, prevede l’apertura al traffico della nuova canna entro ottobre 2023 in modalità di cantiere – con misure di sicurezza necessarie per consentire il transito in galleria in concomitanza con l’esecuzione delle lavorazioni residue – e la riapertura al transito del tunnel storico entro giugno 2025.
La devastazione causata dall’evento alluvionale ha reso necessario progettare opere inizialmente non previste come il ponte sul vallone del Cà e la modifica del tratto terminale della galleria storica e di quella in costruzione, che convergeranno in modo da convogliare il traffico in entrambe le direzioni sul nuovo viadotto.
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