Autostrade, 200 gallerie a rischio sicurezza. Aiscat smentisce
Sono 105 sulla rete di Austostrade per l’Italia e 90 gestite da altri. È un primo censimento dopo il crollo nella galleria Bertè sulla A26 a dicembre
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Duecento gallerie fuorilegge in tutta Italia: 105 sulla rete in concessione ad Autostrade per l’Italia, 90 gestite da altre società. È un primo censimento dopo i controlli partiti in seguito al crollo all’interno della galleria Bertè, il 30 dicembre, sulla A26, nei pressi del comune di Masone (Genova). Lo riportano il Secolo XIX e altri giornali. Il risultato arriva dopo le indagini sulla sicurezza della rete autostradale che il Ministero delle Infrastrutture ha avviato in seguito al disastro del ponte Morandi.
Requisiti non rispettati
Come già riportato dal Sole 24 ore, l’incognita-gallerie è una spada di Damocle sul sistema autostradale: buona parte delle strutture non è a norma con i requisiti antincendio, tanto che l’Italia rischia una procedura d’infrazione Ue. E solo dopo il crollo di fine anno sono state avviate ispezioni approfondite sulla sicurezza strutturale.
Cosa dice la direttiva Ue
La direttiva europea 2004/54, recepita in Italia nel 2006, fissava per le gallerie lunghe più di 500 metri requisiti di sicurezza su antincendio (ventilazione, rifugi, impianti di estinzione), illuminazione eccetera, dando tempo fino al 30 aprile 2019 per adeguarsi. Ancora nella primavera il Mit (retto allora dal grillino Danilo Toninelli) ha cercato di ottenere una proroga al 2022 data l’alta concentrazione di gallerie in Italia, ma a ottobre la Ue ha comunicato l’avvio degli atti per una procedura d’infrazione.
Aspi: in 90% gallerie adeguamento impianti in corso
Autostrade per l’Italia, da parte sua, precisa oggi che l’adeguamento degli impianti nelle gallerie gestite dalla società e citate dal rapporto del Consiglio dei lavori pubblici è in corso nel 90% dei casi (in alcuni già concluso), mentre per il restante 10% sono in corso le gare d'appalto per l'aggiudicazione dei lavori. Aspi afferma che ad aprile 2019 aveva già comunicato al Mit l’elenco delle misure compensative adottate per adeguamento agli impianti delle gallerie appartenenti ai corridoi transeuropei. Gli interventi previsti dalla normativa Ue, sottolinea ancora Aspi, non riguardano però la sicurezza strutturale della gallerie.
E l’Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali, precisa che «non ci sono 200 gallerie a rischio»: «È profondamente sbagliato e fuorviante collegare i ritardi nell’adeguamento alla normativa europea con qualsiasi problema di sicurezza strutturale delle gallerie stesse». «È giusto ricordare inoltre - si legge in una nota dell’Aiscat - che nel nostro Paese è presente ben il 50% delle gallerie dell’intera Unione Europea e che ciò rende necessario per il sistema Italia un impegno di gran lunga maggiore rispetto agli altri Paesi».
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