Autostrade, dove sono i 9 nuovi Tutor attivati per l’esodo estivo
In futuro controlli direttamente sul veicolo, attraverso la scatola nera
di Maurizio Caprino
3' di lettura
Sono stati tappati i buchi più clamorosi che erano rimasti aperti sulle autostrade nel controllo della velocità media dopo che la Corte d’appello di Roma ha accertato che il Tutor è frutto di contraffazione da parte di Autostrade per l’Italia: ora le tratte su cui è attivo il sistema adottato in sostituzione (SicvePM) sono diventate 46, contro le trecento in funzione prima della sentenza del 10 aprile 2018 e le 37 degli ultimi mesi.
I buchi tappati
Il SicvePM era stato installato in tutta fretta un anno fa, inizialmente su 22 tratte. La copertura era stata un po’ estesa nei mesi successivi, ma rispetto alla copertura originaria erano rimaste comunque del tutto scoperte importanti direttrici: l’Autosole (A1) da Milano a Bologna in direzione sud, l’intera Torino-Trieste (A4) e la parte sud dell’Adriatica (A14).
È su questi buchi che si è lavorato soprattutto, attivando:
- sull’Autosole il tratto Modena Sud-allacciamento A14, in entrambe le direzioni (probabilmente perché è uno dei pochi tratti a quattro corsie, dove il controllo con autovelox è molto problematico e c’è preoccupazione soprattutto nelle ore notturne, come dimostra anche un incidente mortale recentemente venuto alla ribalta perché pochi minuti prima dello schianto i protagonisti avevano postato un delirante filmato in cui si ritraevano a 200 all’ora sulla loro vecchia berlina);
- sulla A4 le piccole tratte Dalmine-Capriate e Capriate-Cavenago, entrambe in direzione ovest (anche qui sono stati scelti due segmenti della parte in cui l’autostrada è a quattro corsie);
- sull’A14, si è dato un segno di presenza sulla parte più meridionale coprendo il tratto Bari Nord-Bitonto, in direzione nord (due corsie), rafforzando poi la copertura verso sud della parte settentrionale, con il Castel San Pietro-Imola (tre corsie).
Viene ripristinato un controllo anche su un’altra arteria importante, la Milano-Laghi. Più precisamente, sulla A8 da Castellanza a Busto Arsizio, in direzione nord (a tre corsie).
Infine, rafforzata la copertura dell’A13 Bologna-Padova. Ora sono sotto controllo anche due tratte della carreggiata sud: la Ferrara Nord-Ferrara Sud e la Ferrara Sud-Altedo (a due corsie).
Si arriva così a una copertura complessiva di 420 chilometri di carreggiate autostradali.
Le possibili evoluzioni
Ci si possono attendere ulteriori estensioni? Se il sistema scelto da Autostrade per l’Italia (e dato in uso alla Polizia stradale) resterà il SicvePM, si può dubitare che siano estensioni significative: al netto delle questioni giudiziarie, secondo informazioni pubblicate un anno fa dal Sole 24 Ore, il suo funzionamento è tale da creare l’esigenza di gestire un numero maggiore di dati rispetto al Tutor contraffatto, il che rischia di sovraccaricare l’elaboratore centrale e le linee di collegamento tra esso e i portali di rilevazione dei transiti.
In prospettiva, però, la situazione dovrebbe cambiare. Nelle pieghe del Dm Infrastrutture 28 febbraio 2018 sulla guida autonoma, c’è il controllo della velocità media su tutta la rete autostradale e su tutti gli itinerari (anche di viabilità ordinaria) di rilevanza europea (rete Ten-T). In vista di questo traguardo, il mercato si sta muovendo.
Anche perché, nonostante l’avvento di guida autonoma e scatole nere che consentiranno un controllo centralizzato da remoto su ogni singolo veicolo, si stima che per almeno un’altra ventina d’anni circoleranno veicoli come quelli attuali, per i quali ci sarà ancora bisogno di autovelox, tutor e affini.
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