Avital, artista e musicista di suoni e visioni
Il musicista e performer israeliano, che sfida le tradizionali categorie delle arti, vive a Milano
di Marina Mojana
2' di lettura
Yuval Avital è un musicista e performer d’arte visiva. Ha studiato chitarra classica presso la Academy of Music and Dance di Gerusalemme, dove è nato nel 1977. Compone suoni e visioni multimediali, presentandoli negli spazi più vari, tra luoghi pubblici, siti archeologici e industriali, teatri e musei di tutto il mondo, dal Kazakistan alle Filippine, sfidando le tradizionali categorie delle arti. Artista complesso e affascinante, ha scelto di vivere e lavorare a Milano, dove nel 2010 ha presentato alla Fondazione Pomodoro Corpo, la sua prima installazione interattiva di danza-video-suono per due ballerini.
Natura poliedrica, multimediale e multidisciplinare
La pratica di Yuval Avital è di natura poliedrica, multimediale e multidisciplinare. La sua ricerca coinvolge linguaggi artistici eterogenei che spaziano dalla scrittura di partiture musicali alla pittura, dal suono alle installazioni articolate, passando per performance, video-art, fotografia, sculture sonore, nuove tecnologie e avvicinandosi alle pratiche dell’arte partecipativa.
Anish Kapur
Tra le sue collaborazioni più note quella con l’artista anglo indiano Anish Kapur, per cui realizza a Milano il concerto di chiusura dell’installazione Dirty Corner (2012); per Bergamo Scienza ha creato Spaces Unfolded (2012), un’installazione sonora in collaborazione con scienziati NASA e ESA e nel 2015 ha presentato alla Fondazione Pistoletto Cittadellarte di Biella Revers, performance di crowd music con rifugiati ed altoparlanti.
L’essenza spirituale della realtà
Artista che cerca l’essenza spirituale della realtà, qualcosa che viene prima e che sta al fondo di ogni parola, Avital ha realizzato i progetti Mikvé (Bagno Sacro), installazione site-specific per la Milano Design Week e Miart 2021; Etere, mostra personale presso Building nel 2021; Human Signs, progetto virtuale a MANIFESTA 13 di Marsiglia nel 2020 e la scultura sonora Singing Angel N.1 presentata nella chiesa S. Anotine di Istanbul (2019), nell’ambito di una collettiva sull’iconografia dell’angelo. Nel 2011 l’emittente televisiva SKY Classica ha prodotto un documentario sulla sua seconda opera Samaritani. Ogni suo lavoro rivela un’identità precisa, divenendo un microcosmo esperienziale, poetico ed emotivo, frutto di una ricerca meticolosa con cui l’artista crea rituali contemporanei.
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