La giornata dei mercati

Borsa, Europa riparte dopo la Bce ma su Milano (-1%) pesa l’effetto spread, utility ko

Gli investitori temono che il possibile rialzo dei tassi in Europa penalizzi l'Italia. Lagarde: "Inflazione problema di breve termine". A Piazza Affari brilla Intesa dopo il piano

di Cheo Condina e Flavia Carletti

La Borsa, gli indici del 7 febbraio 2022

4' di lettura

(Radiocor Il Sole 24 Ore) Piazza Affari chiude in rosso una seduta positiva per le Borse europee, frenata dal rialzo dello spread. Ha chiuso in rosso l' FTSE MIB, quando a Parigi ha terminato la giornata in positivo il CAC 40, a Francoforte il DAX 30 e ad Amsterdam l'AEX. L'attenzione degli investitori resta alta sulle indicazioni macro e sui conti trimestrale delle imprese per valutare lo slancio della ripresa economica di fronte alla prevista stretta di politica monetaria.

L'attesa del mercato è ora per cinque rialzi dei tassi da 25 punti base da parte della Federal Reserve nel corso del 2022, in attesa della pubblicazione giovedì dei nuovi dati sull'inflazione, mentre la corsa settimana la numero uno della Banca centrale europea, Christine Lagarde, per la prima volta non ha escluso di agire già quest'anno. E oggi, davanti al Parlamento europeo, Lagarde è tornata a parlare: «L’economia dell’area euro ha continuato a riprendersi anche se è attesa restare sotto tono nel primo trimestre e mentre la prospettiva per l’inflazione è incerta, è probabile rimanga elevata più a lungo di quanto atteso precedentemente, ma che declini nel corso di quest’anno».

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A Milano, tra i titoli, forti vendite su Diasorin e molte utility, che con il rialzo dei rendimenti rischiano su due fronti: l'aumento del costo del debito e la "concorrenza" delle obbligazioni come asset sicuro e con rendimenti soddisfacenti: pesanti passivi per Hera, Snam Rete Gas ed Enel. Segno opposto perIntesa Sanpaolo che ha recuperato terreno nel corso della seduta. Le quotazioni sono state sostenute dai giudizi degli analisti a valle della presentazione del nuovo piano d'impresa di venerdì scorso.

Sul mercato dei cambi, l'euro passa di mano a 1,1443 dollari (1,1435 in avvio e 1,1448 venerdì in chiusura), e 131,629 yen (131,77 e 131,72), mentre il dollaro passa di mano a 115,024 yen (115,22 in avvio e venerdì). Tira il fiato il prezzo del petrolio con il contratto Aprile sul Brent a 93,15 dollari al barile (-0,13%) e quello scadenza Marzo sul Wti a 91,72 dollari (-0,64%).

Wall Street in timido rialzo

Wall Street chiude debole. Il Dow Jones è invariato a 35.090,86 punti, il Nasdaq perde lo 0,58% a 14.015,67 punti mentre lo S&P 500 cede lo 0,37% a 4.483,92 punti, dopo la migliore settimana del 2022 per lo S&P 500 e il Nasdaq Composite, grazie alle trimestrali e a un rapporto sull'occupazione migliore del previsto. Gli investitori seguiranno ancora le trimestrali, anche se quelle più attese sono già state pubblicate. In settimana, previste quelle di Coca-Cola, Pfizer, Philip Morris, Walt Disney, Toyota, CVS Health, Uber, Bp e Thomson Reuters. Atteso, all'orizzonte, un nuovo dato sull'inflazione: giovedì, il dipartimento del Lavoro pubblicherà i prezzi al consumo di gennaio; gli esperti prevedono un rialzo del 7,2%, che sarebbe il ritmo più elevato dal febbraio 1982. Oggi, nessun dato di rilievo in programma.

Goldman Sachs prevede due rialzi da 25 punti in Europa

Dopo la svolta annunciata dalla Lagarde nella conferenza stampa di giovedì scorso, gli economisti di Goldman Sachs si aspettano due rialzi dei tassi di 25 punti base in Europa, esattamente a settembre e dicembre 2022. E' quanto si legge in un rapporto pubblicato oggi in cui si sottolinea come questo scenario presuppone una fine anticipata degli acquisti netti di asset, con il Pepp che come da programma giungerà a conclusione a marzo mentre l'App potrebbe finire prima del previsto già nel secondo trimestre. «Il punto chiave della riunione della scorsa settimana - si legge nel rapporto - era sia che la Bce è aperta alla normalizzazione del 2022 sia che la onorerà l'attuale sequenza di uscita, vale a dire che gli acquisti di attività termineranno prima degli aumenti dei tassi» Secondo la banca Usa due sono i percorsi plausibili per gli acquisti di asset nel 2022, ovvero gli acquisti netti nell'ambito dell'App termineranno nel secondo trimestre o nel terzo trimestre del 2022. Goldman è più orientata a ritenere che avverrà verso il secondo trimestre, con un annuncio in tal senso a marzo. Una fine improvvisa e brusca del Qe a marzo sembra improbabile, così come il mantenimento della il mantenimento della guidance attuale invariata.

Giù le utility, banche contrastate a Milano

Le Borse europee, compresa Milano, hanno aperto la seduta in positivo. Nel corso delle contrattazioni hanno poi avuto un andamento contrastato con i principali indici continentali che sono riusciti a imboccare la strada del rialzo più deciso mentre Piazza Affari è rimasta indietro, con lo spread che nel corso della giornata ha superato la soglia di 160 punti base, livello che non vedeva da giugno 2020, per poi chiudere a 158. Sul FTSE MIB hanno prevalso le vendite con tutti i comparti colpiti. Sul fronte utility deboli anche Terna, A2a e Italgas. Contrastati i petroliferi, con Eniin calo mentre Saipem è salita al termine di una giornata in cui i titoli hanno più volte cambiato direzione. Poco mossa invece Tenaris. Andamento non univoco anche per i finanziari. Sul finale, oltre a Intesa Sanpaolo, si sono salvati in positivoBanco Bpm, Finecobank e Mediobanca. Hanno terminato le contrattazioni in rosso invece Banca Mediolanum, Azimut, Unicredit e Generali.

Spread sale fino a 163 punti, poi ripiega a 158

Seduta in rialzo per lo spread BTp/Bund che prosegue la fase di allargamento avviata giovedi' scorso dopo le parole della presidente della Bce Christine Lagarde che hanno alimentato le attese per un rialzo dei tassi nel 2022 piu' rapido del previsto. In chiusura il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco si attesta a 158 punti, rispetto ai 153 punti base del closing della vigilia, dopo avere superato durante la giornata la soglia dei 160 punti. In aumento anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che ha segnato una ultima posizione all'1,81% dall'1,76% del finale precedente.


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