Azevedo (Wto): «Il protezionismo catastrofe incalcolabile»
di Lino Terlizzi
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Nel giorno dell'insediamento del nuovo presidente Usa Trump era non solo destino ma anche necessità che il Wto (l'Organizzazione mondiale del commercio) parlasse attraverso il suo direttore generale, Roberto Azevedo. Lo ha fatto a Davos, nell'ultima giornata del Forum economico mondiale (Wef), Forum durante il quale il protezionismo professato da Trump è stato naturalmente oggetto di analisi e interpretazioni.
Azevedo ha fatto un richiamo generale ai pericoli del protezionismo, pur senza nominare direttamente Trump. Un ritorno a un forte protezionismo nel mondo “sarebbe una catastrofe incalcolabile, dovremmo tentare di non parlare di noi come se fossimo in una guerra commerciale”, ha affermato Azevedo, che ha ricordato anche i danni enormi fatti dalle barriere commerciali stabilite negli anni Trenta.
Durante una conferenza stampa sul meeting ministeriale Wto informale tenuto come ogni anno a lato del Forum (con 29 ministri e rappresentanti di paesi membri), Azevedo ha ripreso il concetto. “Il protezionismo non crea posti di lavoro, semmai ne distrugge”, ha detto il direttore generale del Wto. Alle domande sulla possibile concretizzazione da parte di Trump di una linea protezionista, Azevedo ha preferito rispondere senza nominare la parte in causa: “Sono preoccupato per la libertà dei commerci in varie parti del mondo. D'altronde le mie preoccupazioni esistono ogni giorno, ma bisogna ricordare che esistono anche le opportunità. La delegazione Usa al Wto ha detto di essere per lo sviluppo dei commerci. Per il resto dobbiamo aspettare e parlare ancora con gli Usa”.
Affiancato dal ministro svizzero dell'Economia Johann Schneider-Ammann e dal ministro argentino Susana Malcorra (la prossima conferenza ministeriale Wto si terrà a Buenos Aires), Azevedo ha parlato di un meeting informale positivo qui a Davos, con la riaffermazione della volontà di procedere nel riannodare i fili di accordi che negli ultimi anni hanno per la verità spesso segnato il passo. Più volte Azevedo e i ministri svizzero e argentino hanno pronunciato la parola multilateralismo, che è poi la chiave dell'esistenza e delle attività del Wto. Una necessità per assicurare la crescita economica, quella degli accordi commerciali multilaterali, è stato ripetuto. Ma ora i riflettori sono inevitabilmente accesi soprattutto sui prossimi passi del nuovo presidente Usa.
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