Babin: «Alta gioielleria Bulgari a Milano: hub virtuale da 100 milioni di contatti»
Jean-Christophe Babin, presidente e ceo di Bulgari racconta le strategie per la ripresa a partire dall’evento: «Nell’epoca della comunicazione globale digitale, è per pochi e per tutti allo stesso tempo»
di Giulia Crivelli
3' di lettura
«L’alta gioielleria è una forma d’arte. Il lavoro delle persone che disegnano e poi creano materialmente questi pezzi unici è molto simile a quello di pittori e scultori». Si spiega (anche) così, secondo Jean-Christophe Babin, presidente e ceo di Bulgari, il fascino esercitato da sempre dagli ornamenti più preziosi e rari, nati dall’ingegno di chi li immagina e di chi sceglie le migliori pietre in giro per il mondo e poi dalle mani sapienti che li lavorano. Non a tutti è dato possedere una collana, un bracciale, degli orecchini di alta gioielleria, ma è possibile conoscerne i segreti di creazione e vederli nella loro forma definitiva. Proprio come accade con le opere d’arte: è privilegio di pochi averne una in casa, ognuno di noi può però vederle nei musei e studiarle sui libri. Ecco perché, racconta Babin, un evento di alta gioielleria, specie nell’epoca della comunicazione globale digitale, è per pochi e per tutti allo stesso tempo.
Bulgari ha reso omaggio a Roma con collezioni di gioielli e orologi, oltre che con restauri. Lo ha fatto anche nell’era del Covid e per il 2021 ci sono tanti progetti per la capitale. Per la collezione Magnifica di alta gioielleria avete scelto come vetrina Milano. Ci spiega perché?
Siamo romani, certo. Ma soprattutto siamo italiani e sono infiniti i luoghi di questo Paese che si legano all’arte e più in generale a un’idea di bellezza e antichi saperi e mestieri. Abbiamo scelto Milano perché è una capitale mondiale del design e della cultura e vorremmo dare un contributo al suo rilancio in questo delicato momento. Il Bulgari Hotel, dove sarà allestita la presentazione dei gioielli, è stato il primo a riaprire dopo il lockdown. E poi c’è la Scala, il più importante teatro d’opera al mondo, dove abbiamo pensato di offrire ai clienti dell’alta gioielleria un concerto privato.
La collezione farà tappa anche all’estero?
Spostare pezzi di alta gioielleria è complicato da molti punti di vista e bisogna calcolare che ci vuole almeno un mese. Dopo Milano, Magnifica sarà in Giappone, Cina e Usa. Ma stiamo già lavorando alla collezione di pezzi unici del 2022, che debutterà in marzo.
Cosa può anticiparci della presentazione che verrà trasmessa nel mondo in streaming?
Il Covid ha costretto tutti ad aguzzare l’ingegno, a creare, magari solo in forma digitale, eventi unici. Per Magnifica filmeremo una sorta di sfilata dei gioielli in Galleria Vittorio Emanuele, tra i luoghi simboli di Milano, poi la renderemo disponibile online. Sono eventi digitali che raggiungono, nella nostra esperienza, i 100 milioni di contatti. Come può accadere per i tour virtuali ai musei, tornando al valore artistico dell’alta gioielleria.
In mostra alla Fondazione Sozzani fino al 29 agosto ci sono scatti di Paolo Di Paolo di dive con gioielli Bulgari, da Anna Magnani a Elizabeth Taylor. Le giovani donne sono ancora affascinate dall’alta gioielleria?
Forse persino più che in passato, guardando all’età di molte nostre clienti e ai feedback che riceviamo dopo gli eventi. Se ci pensiamo, la gioielleria è l’unico segmento a-temporale dell’alta gamma: non solo gli ornamenti preziosi fanno parte della storia dell’umanità, ma non perdono valore. Sono finestre sull’arte e la bellezza e anche beni rifugio, come dimostra il successo di ogni asta di settore.
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