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Babin (Bulgari):«Celebriamo 75 anni di Serpenti e il loro legame con l’arte»

Milano è l’unica tappa europea dell’evento ideato da Bulgari per festeggiare l’anniversario delle collezioni Serpenti. Sempre nel capoluogo lombardo nel 2024 la maison aprirà uno dei più grandi negozi al mondo

di Giulia Crivelli

3' di lettura

Milano è l’unica tappa europea dell’evento ideato da Bulgari per celebrare i 75 anni delle collezioni Serpenti. Strano, si potrebbe pensare, per una maison nata a Roma e profondamente legata alla città. O forse non così strano, racconta Jean-Christophe Babin, dal febbraio 2013 amministratore delegato di uno dei marchi di gioielleria più famosi (e grandi in termini di fatturato) al mondo. In realtà, sotto la guida di Babin, Bulgari è tornata a investire molto anche nella parte orologi e negli ultimi anni ha vinto tanti premi e battuto innumerevoli record nell’alta orologeria maschile. La collezione Serpenti sembra perfetta per celebrare i successi degli ultimi dieci anni di Bulgari – acquisita nel 2011 da Lvmh – e per raccontarne l’anima, dove convivono in “colorata armonia” gioielleria, orologeria e accessori, molti dei quali – non è un caso – sfoggiano riferimenti ai serpenti.

Le altre tappe della mostra “Serpenti, 75 Years of Infinite Tales” sono state Shanghai, Seoul, Dubai e Tokyo. Perché per l’Europa avete scelto Milano? C’entra col successo degli ultimi eventi che avete organizzato qui o forse con l’apertura del negozio di via Monte Napoleone? O forse, semplicemente, non si può fare tutto a Roma...
Alla nostra città abbiamo dedicato negli ultimi anni molte iniziative ed è a Roma che si concentrano quelle di mecenatismo di Bulgari, intese soprattutto come tutela dell’indescrivibile patrimonio artistico e architettonico. E sì, nel 2024 apriremo a Milano uno dei più grandi negozi Bulgari al mondo. Ma la scelta di portare qui la mostra è un modo per rendere omaggio alla città e alla sua vitalità: sarà sempre possibile fare il confronto con Parigi e tra le due, credo, continuerà a esserci rivalità, Milano però è sicuramente una capitale della moda e attrae un turismo molto interessante per una maison come Bulgari. La rinascita dopo il periodo buio del Covid è stata ancora più forte e vitale rispetto ad altre città e c’è un’ulteriore ragione per amare Milano: il legame con il design e l’arte contemporanea, elementi centrali della collezione Serpenti e della mostra.

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A ogni tappa avete coinvolto artisti diversi. Avete dato loro indicazioni particolari?
Sono millenni che l’arte e la gioielleria celebrano i serpenti, un animale-simbolo per eccellenza, in cui gli esseri umani hanno potuto o voluto vedere, di volta in volta, aspetti e mondi diversi. Dire a un’artista di partire dal serpente, seppur nella sua declinazione in forma di gioiello oppure orologio, credo sia in sé un fantastico punto dal quale liberare la creatività.

Dalla mostra emerge forte il legame di Bulgari e delle collezioni Serpenti con il cinema. Intendete consolidarlo?
Sì e cerchiamo di farlo in modo coerente e diverso rispetto ad altre maison. Non si tratta solo di impreziosire le presenze sui red carpet dei grandi festival legandosi a star internazionali. Lo facciamo, naturalmente, ma abbiamo anche scelto vere e proprie ambassador della maison tra attrici di fama mondiale, a partire da Priyanka Chopra, che era con noi anche all’inaugurazione dell’hotel Bulgari di Roma, nel giugno scorso. Con lei stiamo disegnando alcuni gioielli destinati in particolare al suo Paese di origine, l’India, che ha una tradizione orafa di lunghissima storia, che vogliamo rispettare e se possibile onorare. Partiamo avvantaggiati rispetto ad altre maison (ride), perché Bulgari è conosciuta da sempre per la qualità delle sue gemme e per l’inno al colore, e alla vita, che incarnano.

L’evoluzione delle collezioni Serpenti è avvenuta quasi in parallelo per orologi e gioielli: sembra un caso unico di osmosi perfetta tra le due categorie e che ha sfidato il tempo. È così?
In effetti la storia di Serpenti ha origine nell’orologeria Bulgari, alla fine degli anni 40, quando la maison rivisitò per la prima volta il motivo millenario del serpente con orologi-gioiello essenziali ed eleganti, quasi dei “secret watch”, avvolti nelle spirali del Tubogas, le maglie d’oro ingegnosamente connesse tra loro senza alcuna saldatura che sono un altro segno distintivo di Bulgari. Gli orologi sono oggi, potremmo dire, uno dei cuori della collezione, che si è arricchita enormemente nella parte di gioielleria e alta gioielleria, dove le possibilità creative sono ancora più sterminate rispetto all’orologeria.

Come procedono i lavori di ampliamento di Valenza, già oggi la più grande fabbrica italiana di gioielli e che diventerà la più grande in Europa?
Avanzano i lavori e la riorganizzazione degli spazi, le assunzioni e la formazione. Non si tratta solo di raddoppiare i metri quadri, ma di creare un ambiente dove ogni spazio viene ridistribuito e ripensato per creare le migliori condizioni di lavoro e per continuare a creare gioielli che sono tra i più desiderati al mondo, come dimostra anche il successo delle collezioni di alta gioielleria.

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