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Balneari, trovato accordo sugli indennizzi: un decreto per calcolarli

Si è optato per rimandare la definizione dei risarcimenti, che saranno a carico dei subentranti, al successivo decreto legislativo con il quale il governo dovrà definire le regole per le nuove gare

di Carmine Fotina

Balneari, Borghi (Lega): "Concorrenza giusta ma dobbiamo risarcire i titolari di concessioni"

2' di lettura

Sciolto il nodo degli indennizzi ai balneari. Di fatto, durante la riunione tra governo e maggioranza in corso al Senato, si è optato per la definizione dei risarcimenti, che saranno a carico dei subentranti, al successivo decreto legislativo con il quale il governo dovrà definire le regole per le nuove gare.
Confermata poi, rispetto alle prime riformulazioni discusse da governo e maggioranza, la possibilità per i Comuni di ottenere deroghe tecniche di un anno, fino al termine del 2024, per la chiusura delle gare rispetto al termine del 2023 indicato dal Consiglio di Stato.
Si sblocca dunque l’articolo 2 sulle concessioni balneari, condizione imprescindibile per arrivare all’approvazione del disegno di legge per la concorrenza, riforma del Pnrr sulla quale il governo aveva prannunciato l’intenzione di porre la questione di fiducia in assenza di un via libera del Senato a un testo concordato entro il 31 maggio.

L’accordo

«Definizione di criteri uniformi per la quantificazione dell’indennizzo da riconoscere al concessionario uscente, posto a carico del concessionario subentrante». È la formula su cui governo e maggioranza hanno trovato l’intesa, rinviando ogni altro dettaglio ai decreti attuativi del governo. I ministeri competenti per materia sono Sviluppo economico e Turismo. In questo subemendamento - all’emendamento con cui il Governo ha introdotto le concessioni balneari nel ddl concorrenza - viene quindi eliminato ogni riferimento all’avviamento, al valore residuo dei beni immobili, a scritture contabili e perizia giurata, elementi contenuti invece nella proposta del governo avanzata martedì 24 maggio dall’esecutivo.

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Maggioranza soddisfatta. Meloni: accordo ridicolo

La maggioranza che sostiene il governo Draghi si dice soddisfatta dell’accordo raggiunto con il rinvio del calcolo degli indennizzi a decreti successivi. A partire da Matteo Salvini e Giuseppe Conte. Anche il Pd parla di «buona notizia e di «accordo ragionevole». L’intesa invece non va giù all’opposizione e Giorgia Meloni parla di un «testo ridicolo e vergognoso».

Verso lo stralcio l’articolo su nomine componenti Authority

Intanto va verso lo stralcio l’articolo 32 del Ddl sui criteri di nomina dei componenti delle Authority. L’orientamento è maturato nella maggioranza come spiegano alcuni dei partecipanti alla riunione di questa mattina, riferendo che sul tema il Governo si rimetterà alla commissione Industria. L’intera maggioranza è infatti contraria alle commissioni di tecnici che dovrebbero selezionare i candidati mentre resterebbe alle Camere la definizione delle procedure di nomina di loro competenza.

Articoli approvati: concorrenza in retromarcia

Intanto con le prime modifiche approvate in Senato il Ddl sulla concorrenza fa più di un passo indietro. Su servizi pubblici locali, partecipate statali e porti lo schema originario del governo esce ridimensionato. Ad esempio, è stato stralciato l’obbligo per gli enti locali , per gli appalti sopra soglia comunitaria, di giustificare con una motivazione anticipata, da trasmettere all’Antitrust, la scelta di ricorrere alla gestione in-house. Un emendamento limita il testo base del governo che assegnava alla Corte dei conti compiti sulla valutazione della costituzione di nuove società pubbliche o acquisizione di partecipazioni da parte della Pa.


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