Balzo del 46% per l’export del tessile, a Milano Unica 400 eccellenze del settore
Studio Bain: futuro giocato su innovazione e capacità di attrarre giovani talenti
di Chiara Beghelli
2' di lettura
È stato uno dei settori più danneggiati dalla pandemia, ma anche uno dei primi a ripartire e a tornare a crescere. Trapela ottimismo dai dati sul tessile-abbigliamento italiano elaborati da Confindustria Moda per Smi e presentati ieri in occasione dell’apertura della 35esima edizione di Milano Unica, la fiera del tessile e accessori d’alta gamma per abbigliamento uomo, donna e bambino, che torna nell’edizione estiva a Rho Fiera Milano fino al 14 luglio: nel 2021 il fatturato dell’industria è cresciuto del 15,2% rispetto all’anno precedente, per un totale di 6,1 miliardi e un guadagno in termini assoluti di 808 milioni rispetto al consuntivo 2020.
Nel primo trimestre 2022 l’export è salito del 46,2% rispetto al 2021, in lieve salita (+1,2%) rispetto allo stesso periodo del 2019 pre-Covid. «Il tessile-abbigliamento è in forte ripresa e si prevede che alla fine del 2022 si tornerà a livelli pre-pandemici – ha detto Alessandro Barberis Canonico, presidente di Milano Unica e ad dello storico lanificio Vitale Barberis Canonico –. Lo conferma la presenza di 445 espositori che tornano a investire nella fiera fisica. Questo è un ottimo segnale di crescita e un’iniezione di fiducia per il futuro». Dei partecipanti, 389 sono le aziende – 324 delle quali italiane e 65 dall’estero – che presentano le proposte per l’autunno-inverno 2023-24. Sono accomunate dalla ricerca di sostenibilità, confermata anche da due nuove presenze: la prima è quella di Retex Green, il consorzio (nato lo scorso gennaio) di produttori italiani della filiera moda, patrocinato da Smi e da Fondazione del Tessile Italiano per gestire in modo innovativo e sempre più circolare i rifiuti dell’industria. La seconda presenza indicativa è quella di enti certificatori di sostenibilità, che rispondono alle richieste di tracciabilità, sempre più numerose e complesse, della filiera.
La prossima stagione, intanto, la primavera-estate 2023, sarà quella che confermerà la ripresa, secondo i dati presentati da Bain & Co.: gli ordini superano già i livelli del 2019, mentre il fatturato tornerà ai livelli pre-pandemia a partire dal primo semestre del 2023, circa un anno in anticipo rispetto alle attese. Previsioni supportate da un solido aumento dei volumi e da un effetto prezzo legato all’aumento dei listini, in conseguenza dell’inflazione dei costi. L’attuale ripresa del mercato tessile, sottolinea lo studio Bain, è guidata dalla ripresa della domanda di abbigliamento formale, ma è anche influenzata dall’attuale situazione di stress della filiera, causata da un aumento degli ordini e da un restringimento dei tempi richiesti per le consegne.
La capacità di ridurre questi tempi è una delle sfide che le aziende dovranno affrontare nel prossimo futuro, insieme a quella dell’innovazione del prodotto, con materiali performanti e sostenibili adatti alle nuove occasioni d’uso ibride casual-formali, e agli investimenti per attrarre e formare giovani talenti. Su questa forte ripresa, certamente, continuano a pesare le incognite legate all’aumento dei costi energetici e delle materie prime. Proprio ieri, peraltro, le associazioni del settore hanno inviato una lettera al ministro del Lavoro Orlando per chiedere nuove forme di sostegno (si veda l’articolo a pagina 19).
Consigli24: idee per lo shopping
Scopri tutte le offerteOgni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link, Il Sole 24 Ore riceve una commissione ma per l’utente non c’è alcuna variazione del prezzo finale e tutti i link all’acquisto sono accuratamente vagliati e rimandano a piattaforme sicure di acquisto online
- Argomenti
- tessile
- Milano
- Confindustria
loading...