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Banca Ifis: utile in calo, raccolta +11,9% da dicembre 2018

L’ad Luciano Colombini: «Siamo competitivi. Nel corso del quarto trimestre ci aspettiamo una buona crescita dei volumi del business dei Non Performing Loans». Confermato il target di margine per il 2019

3' di lettura

Banca Ifis ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con un utile netto di 84 milioni di euro, in lieve calo dagli 89 milioni dello stesso periodo del 2018. La variazione, si specifica in una nota, è condizionata dalla diminuzione fisiologica del “reversal Ppa”. Il margine di intermediazione è pari a 391,2 milioni di euro (-3% rispetto al 30 settembre 2018); le rettifiche di valore nette sono state pari a 49 milioni di euro (68,9 milioni di euro al 30 settembre 2018); i costi operativi sono stati di 212,4 milioni di euro (+1,7% rispetto al 30 settembre 2018). Nei 9 mesi del 2019, la raccolta diretta ammonta a 4,949 miliardi di euro (+11,9% rispetto al 31 dicembre 2018) a conferma dei requisiti di solidità della Banca e della capacità di attirare clientela retail.

Gli incassi Npl sono pari a 182,6 milioni di euro (+45% rispetto al 30 settembre 2018), dato che per la banca «conferma la capacità del Gruppo nell'attività di recupero». Per quanto riguarda i requisiti patrimoniali con il consolidamento in La Scogliera: il CET1 è pari all'11,10% (+0,8% rispetto al 10,30% al 31 dicembre 2018) escludendo l'utile del terzo trimestre e grazie alla sola crescita organica. Il CET1 si conferma ben al di sopra del requisito SREP pari a 8,12%; TCR: 14,84% (14,01% al 31 dicembre 2018) verso un requisito SREP pari a 12,5%. Senza il consolidamento in La Scogliera il CET1 è pari al 14,66% (13,74% al 31 dicembre 2018); e il TCR: 19,25% (18,20% al 31 dicembre 2018).

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«Questi nove mesi del 2019 si chiudono con un risultato della gestione finanziaria che rispecchia il buon equilibrio del business model della Banca, essendo formato, per il 49% dal business dei Non Performing Loans e per il 51% dalle altre aree core business (28% crediti commerciali, 12% corporate banking, 10% leasing)».

È il commento di Luciano Colombini, amministratore delegato di Banca Ifis, (fondata nel 1983 da Sebastien Egon Furstenberg, figlio di Clara Agnelli) sui conti del periodo gennaio-settembre 2019 della banca. «L'utile dei primi nove mesi è in lieve flessione rispetto allo stesso periodo del 2018 principalmente per effetto del fisiologico e atteso decremento del reversal della Ppa compensato da una significativa riduzione del costo del credito», continua, spiegando che «nel corso del quarto trimestre ci aspettiamo invece una buona crescita dei volumi del business dei Non Performing Loans». Infine le previsioni sul 2019: «Ci aspettiamo che il target di margine per il 2019 sia vicino alla nostra guidance fornita l'11 febbraio, previa l'inclusione del capital gain sulla vendita delle proprietà immobiliari a Milano nel quarto trimestre».

Colombini aggiunge che «siamo competitivi e forniamo soluzioni d'eccellenza ai nostri clienti, al mercato e all'intero sistema finanziario. Stiamo finalizzando il Piano Industriale, che presenteremo a metà gennaio e che sarà focalizzato su tre pilastri di crescita.

Il primo: consolidare ulteriormente la posizione di Banca Ifis quale partner privilegiato delle piccole e medie imprese attraverso una sempre maggiore offerta di servizi dedicati e un'ampia gamma di prodotti creati ad hoc. Il secondo: rafforzare, in uno scenario di mercato sempre più sfidante e competitivo, la leadership del Gruppo nell'acquisto e gestione di Non Performing Loans accelerando l'integrazione e le sinergie con la società FBS spa, in virtù dell'acquisto del restante 10% del capitale sociale come comunicato lo scorso 30 ottobre, per ampliare la macchina del recupero e andare a coprire tutte le categorie del credito deteriorato».

Inoltre, «il terzo pilastro del Piano Industriale riguarda il rafforzamento del capitale, ottimizzandone l'allocazione tra le diverse componenti di business», precisa l'amministratore delegato. «Il CET1 al 30 settembre 2019 ha raggiunto l'11,10% (+80 punti base rispetto al 31 dicembre 2018), senza includere l'utile del terzo trimestre e grazie alla sola crescita organica. Infine, in merito al processo avviato per la valorizzazione del patrimonio immobiliare a Milano, le offerte vincolanti finora ricevute evidenziano delle potenziali plusvalenze. Ci aspettiamo di chiudere tale processo tra fine anno e il primo trimestre 2020».

Infine, sulle prossime possibili acquisizioni, l’ad di Banca Ifis ha detto che per guardare a nuove opportunità bisognerà attendere «la piena integrazione di Fbs». Nel terzo trimestre, Ifis ha effettuato poche acquisizioni di portafogli di Npl a causa della scarsa offerta sul mercato ma sta ora partecipando a tutti i processi di vendita di portafogli di Npl unsecured per un gross book value complessivo di 4 miliardi di euro.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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