Bancari, Bcc apripista su riforma profili e inquadramenti. Arrivano gli esperti di Npl e Esg
Dopo 14 anni dall’ultima riforma, Federcasse e Fabi, First, Fisac, Uilca e Ugl credito trovano l’intesa che disciplina i nuovi mestieri per i 36mila addetti del credito cooperativo
di Cristina Casadei
2' di lettura
I nuovi mestieri del credito entrano nella contrattazione, dove le Bcc fanno da apripista sulla riforma dei profili e degli inquadramenti. In modo da renderli più rispondenti alle esigenze delle imprese.
Federcasse e Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Ugl Credito hanno trovato l’accordo che disciplina i nuovi profili professionali per i circa 36 mila lavoratori delle aree professionali e dei quadri direttivi del credito cooperativo. Un accordo che arriva a 14 anni di distanza da quello precedente e che traduce nell’organizzazione del lavoro le novità di questo lungo periodo, dagli Npl fino ai fattori Esg.
È un primo tassello importante, su cui cominciano a misurarsi le relazioni sindacali del settore per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto alla fine di dicembre del 2022 (come anche quello Abi).
Elementi di innovazione
Matteo Spanò, vicepresidente di Federcasse e presidente della delegazione sindacale di cui fanno parte esponenti delle Federazioni Locali, della Federazione Raiffeisen e delle Capogruppo dei Gruppi Bancari Cooperativi, BCC Iccrea e Cassa Centrale Banca spiega che «l’accordo giunge dopo 14 anni dall’ultima revisione dei profili professionali nel credito cooperativo ed è coerente con i nostri riferimenti identitari. Allo stesso tempo contiene elementi di innovazione che potranno supportare con sempre maggiore efficienza le Banche di Credito Cooperavo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen nello svolgimento del loro servizio alle comunità di riferimento».
I nuovi profili
Entrando nel merito, l’accordo valorizza molto i fattori di sostenibilità ambientale e sociale e rafforzamento la relazione con le comunità di riferimento e dello sviluppo commerciale nei territori. È così che viene introdotto da contratto nazionale l’addetto alla comunicazione e alla relazione con i soci, all’attività di formazione, alla promozione e diffusione della cultura della mutualità bancaria a vantaggio dei soci, del personale, del territorio di riferimento. Arrivano anche gli addetti ad iniziative di sostenibilità ambientale, sociale ed energetica . Tra i nuovi profili professionali entrano anche quelli che riguardano la gestione degli Npl, i crediti problematici, la gestione di gruppi di clientela, famiglie e imprese, la consulenza su tutti i prodotti e servizi, l’attività di miglioramento dei prodotti, la distribuzione di prodotti assicurativi che rappresenta un capitolo sempre più importante del business bancario. L’accordo prevede infine che nelle succursali con oltre 5 addetti sia nominato un vice preposto a cui sarà riconosciuto un emolumento mensile.
La giusta professionalità
Il segretario nazionale della Fabi, Luca Bertinotti, spiega che «è un primo ma significativo accordo sul tema dei profili professionali e della classificazione del personale fermo e ormai cristallizzato dal lontano 2009. Un passo in avanti nella giusta direzione che rappresenta la ferma volontà politica della Fabi e delle altre organizzazioni sindacali di restituire appieno la dignità lavorativa e la giusta professionalità a tutto il personale del credito cooperativo».
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