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Banche ancora vivaci dopo stretta Bce, a Zurigo effetto Ermotti su Ubs

Le azioni degli istituti di credito salgono sulla prospettiva di tassi alti a lungo nell'eurozona

di Andrea Fontana e Giuliana Licini

epa10771533 European Central Bank (ECB) President Christine Lagarde arrives for a press conference following the ECB Governing Council meeting in Frankfurt am Main, Germany, 27 July 2023. The Governing Council on 27 July, decided to raise the three key ECB interest rates by 25 basis points, to ensure that inflation returns to its 2 percent medium-term target, according to European Central Bank. EPA/RONALD WITTEK

3' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Le azioni dei gruppi bancari sono ancora vivaci all'indomani della decisione della Bce di alzare ulteriormente i tassi di interesse portandoli a livelli record per l'Eurozona (4% il tasso di deposito, 4,5% sulle operazioni di rifinanziamento principale, 4,75% sul rifinanziamento marginale). L'indice Ftse delle banche italiane sale dell'1%, mentre in Europa il comparto segna +0,7% nel sottoindice Stoxx600.
A Milano rialzi più evidenti per Banca Pop Er e Banco Bpm e per Unicredit e Intesa Sanpaolo: i titoli peraltro beneficiano del supporto di Jefferies che ha confermato la raccomandazione "buy" sulle prime due e su Unicredit e che ha alzato il giudizio, sempre a "comprare", per Intesa Sanpaolo.

Bce: tassi promette alti a lungo

La presidente della Bce Christine Lagarde ha lasciato intendere che, con l'ultimo ritocco, si entra in un periodo di tassi elevati a lungo piuttosto che in una fase con nuovi rialzi e questo scenario comporterà probabilmente tassi 2024 in media più elevati rispetto al 2023 con ricadute positive sul margine di interesse delle banche anche se - osservano gli analisti di Intesa Sanpaolo - questo dovrebbe essere in parte mitigato da un aumento della remunerazione dei depositi. Questo tema, per quanto riguarda l'Italia, chiama in causa il nodo della cosiddetta tassa sugli extraprofitti che il governo potrebbe rivedere e che quindi lascia un margine di incertezza agli operatori fino a che non si arriverà a un testo definitivo nella prima parte di ottobre.

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Jefferies promuove Intesa, più cauta su Mediobanca

Gli analisti di Jefferies, nel report odierno sulle banche, si dicono convinti che l'impatto della nuova misura sarà gestibile soprattutto in un quadro macro di profittabilità in aumento e di elevati buffer di capitale per gli istituti italiani. Proprio su questi temi gli stessi analisti continuano a indicare Unicredit come top pick di settore tra le banche italiane insieme a Banco Bpm per la quale si attende l'aggiornamento del piano industriale nel quarto trimestre. Promossa a "buy" Intesa Sanpaolo in ragione della sua capacità di diversificare le fonti di ricavo anche in vista di un futuro contesto con tassi in discesa ma è anche la capacità di distribuzione di dividendi ad alzare l'appeal del titolo. Taglio a "hold" invece per Mediobanca visto che, secondo il broker, il titolo aveva già corso molto.

Ubs, Ermotti conferma l'impegno fino al 2026

Fuori dall'Eurozona da segnalare il rialzo di Ubs alla Borsa di Zurigo, dopo che il ceo Sergio Ermotti ha dichiarato che prevede di restare alla guida del gruppo almeno fino alla fine del 2026 per gestire l'integrazione della ex-rivale Credit Suisse. "Devo finire il lavoro", ha detto Ermotti parlando all'Economic Club di New York. "Il mio obiettivo e' finire il lavoro e ovviamente questo significa restare fino alla fine del 2026. Non posso iniziare a pensare a dove andro' solo tre mesi dopo essere entrato in carica", ha aggiunto. La piu' grande fusione bancaria dai tempi della crisi finanziaria globale e' stata organizzata in extremis nello scorso marzo dal Governo svizzero quando il Credit Suisse era ormai sull'orlo del collasso. Ubs ha cosi' rilevato la ex-rivale, riportando al vertice Ermotti, che era gia' stato Ceo dal 2011 al 2020. Guardando al futuro, Ermotti ha indicato negli Stati Uniti e nell'Asia quali aree di crescita, ma ha messo in guardia gli investitori dall'avere un'eccessiva fiducia sulla probabilita' di un atterraggio morbido che permetterebbe all'economia americana di evitare una grave recessione. Il ceo ha aggiunto che i clienti facoltosi stanno massicciamente investendo in fondi del mercato monetario negli Stati Uniti, attratti dai tassi di interesse piu' elevati. Inoltre, "nonostante le tensioni geopolitiche con la Cina, l'Asia e' il posto giusto per i prossimi 10-20 anni", ha affermato. Il mese scorso Ubs ha annunciato che intende ridurre i costi di 10 miliardi di dollari entro il 2026 e tagliare 3.000 posti di lavoro in Svizzera. Secondo gli analisti, il gruppo potrebbe ridurre l'organico di 30-35mila posti nel mondo su un organico totale di 120mila persone.

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