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Banche, balzo del 51,6% del margine di interesse

La Banca d’Italia registra un incremento della redditività nel semestre. Tassa sugli extraprofitti? Il gettito dipenderà dalle scelte delle banche

La sede della Banca d'italia in via Nazionale a Roma. Nel periodo gennaio-agosto del 2010 le entrate tributarie sono state pari a 244,263 miliardi di euro, in calo del 2,6% rispetto ai primi otto mesi del 2009. E' quanto risulta dai dati diffusi dalla Banca d'Italia nel Supplemento al Bollettino statistico dedicato alla finanza pubblica. ANSA/ BONOTTO

2' di lettura

Decolla margine di interesse e cresce la redditività delle banche ma le prospettive sono in deterioramento. Il Bollettino economico trimestrale della Banca d’Italia alimenta di numeri il dibattito in corso su sistema creditizio italiano. La redditività delle banche in Italia nel primo semestre di quest’anno è infatti balzata al 14% (indicatore Roe) dal 9,2% dello stesso periodo del 2022 grazie alla crescita del margine di interesse che ha più che compensato la crescita degli altri ricavi. Via Nazionale stima che la fiammata del margine di interesse sia destinata a scemare. «In prospettiva la crescita del margine di interesse tenderà verosimilmente ad affievolirsi per il progressivo aumento degli interessi passivi, che fino ad oggi hanno risposto in misura meno marcata agli impulsi della politica monetaria rispetto a quelli attivi». Il Bollettino nota poi come ci sia un effetto concorrenza in atto positivo per la clientela: “la competizione tra gli intermediari starebbe controbilanciando l’impatto restrittivo di altri fattori (rischio e condizioni di raccolta) sui termini e le condizioni applicate ai nuovi finanziamenti».

L’analisi sul margine di interesse

Nell’analisi del Bollettino di via Nazionale sullo stato di salute del settore non si può non notare il +51,6% del margine di interesse nel semestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022 (fece segnare un più modesto +8,5%) nè il +49,5% del risultato di gestione, sempre nel primo semestre. In lieve aumento, però, i costi operativi. «Per i gruppi significativi i costi operativi sono leggermente aumentati, mentre le rettifiche di valore su crediti sono diminuite in misura rilevante; per le banche meno significative l’aumento dei costi è stato più marcato e le rettifiche su crediti si sono mantenute sostanzialmente stabili».

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Il Bollettino economico della Banca d’Italia, poi, riguardo alla tassa sugli extraprofitti, si limita a descriverne le caratteristiche, con le ultime modifiche per poi commentare: «Il gettito dipenderà dalle scelte delle singole banche riguardo al pagamento dell’imposta o alla creazione di riserve». Il documento infatti ricorda come il ’balzello’ deciso dal Governo Meloni preveda ora che, in luogo del versamento, le banche possano destinare, a una riserva non distribuibile, «un importo pari a due volte e mezzo l’imposta dovuta».

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