Banche nella bufera dopo mossa tedesca su At1. Volano i Cds di Deutsche
Pfandbriefbank e Aareal Bank hanno annunciato di avere deciso di non rimborsare i titoli AT1 che avevano l’opzione «call» in arrivo
di Eleonora Micheli
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Banche ancora nella bufera a Piazza Affari, con gli investitori che si interrogano sulla tenuta del sistema, che si trova a fare i conti con i riscatti dei depositi. Riscatti determinati anche dalla corsa all’acquisto di bond statali, che ormai garantiscono rendimenti generosi.
In più a incoraggiare le vendite sul settore sono una serie di notizie negative: lo sgambetto di due banche tedesche, che hanno annunciato di non rimborsare i titoli At1. In secondo luogo le performance negative registrate ieri a Wall Street dagli istituti di credito Usa e in primis da Zions Bancorporation (-8,8%), Comerica (-8,58%), Keycorp (-6,4%) e First Republic Bank (-6%), tutte sospettate di essere in gravi difficoltà. Inoltre, agli investitori non sono piaciute le parole del segretario al Tesoro, Janet Yellen, che hanno creato scompiglio, sebbene pronunciate con l’intenzione di rivedere il tiro rispetto al discorso pronunciato il giorno prima, sul fatto che non saranno garantiti i depositi sopra i 250mila dollari. Infine, ha creato agitazione anche la notizia che le autorità Usa stanno indagando per accertare se Ubs e Credit Suisse, entrambe in rosso di oltre il 6% a Zurigo, abbiano aiutato gli oligarchi russi.
Mossa a sorpresa di Deutsche Pfandbriefbank e Aareal Bank
Così a Milano sono in calo Banco Bpm, Banca Pop Er, Unicredit, Banca Mps, Intesa Sanpaolo e Mediobanca. Per quanto riguarda Mps in particolare, sale l’attesa per l’assemblea del 20 aprile, quando verrà nominato il nuovo cda. È intanto emerso che le Fondazioni socie di minoranza del Monte dei Paschi sono al lavoro per definire nelle prossime ore una lista di minoranza da presentare all’assemblea, che non sarà presieduta da Patrizia Grieco, che invece lascia Rocca Salimbeni a fine settimana, dopo essere stata nominata presidente di Anima. Per adesso non è invece chiaro se la lista di maggioranza che presenterà il ministero dell'Economia conterrà il nome dell'amministratore delegato, Luigi Lovaglio.
Tornando alle banche tedesche, del tutto a sorpresa, Deutsche Pfandbriefbank e Aareal Bank hanno annunciato di avere deciso di non rimborsare i titoli AT1 che avevano l’opzione «call» in arrivo: hanno preferito venir meno alle promesse fatte agli investitori e pagare tassi più alti, piuttosto che restare senza titoli, oppure emetterne di nuovi a tassi proibitivi. Mossa lecita, ma considerata scorretta verso il mercato.
Deutsche Bank, si impennano i Cds
Deutsche Bank in caduta alla Borsa di Francoforte, mentre i Credit default swap della banca schizzano verso l’alto, in un mercato che torna a concentrarsi sulle preoccupazioni per lo stato di salute del settore, puntando i riflettori in particolare sulla principale banca tedesca. Il titolo Deutsche Bank accusa così una flessione del 13% a 8,11 euro, registrando l'andamento peggiore dell'intero indice Stoxx Europe 600. Nel mese di marzo la quotazione della banca è calata di quasi il 32%. I Credit Default Swaps a 5 anni di Deutsche Bank, ovvero i derivati che danno la possibilità di coprirsi da un'eventuale insolvenza sul debito obbligazionario, sono saliti a 198 punti base nella mattinata - livelli record secondo gli operatori - dopo avere chiuso a 141 pb ieri.
Le parole di Janet Yellen non rassicurano completamente
Negli States, invece, Janet Yellen, davanti a una sottocommissione della Camera statunitense, ieri ha detto che il piano di aiuti d'emergenza a garanzia dei depositi dei clienti di Silicon Valley Bank e Signature Bank, le due banche chiuse due settimane fa, potrebbe essere garantito in futuro anche ad altre banche, se necessario, cercando di ammorbidire le indicazioni del giorno precedente, quando aveva escluso assicurazioni sui depositi di oltre 250mila dollari a meno di interventi legislativi. Le parole della Yellen, però, alla fine hanno alimentato il nervosismo. «In pratica verranno assicurati interventi nel caso di altri crack, ma il mercato sperava che non ci fossero altri fallimenti», ha commentato un analista. Per altro nei giorni scorsi sia la Yellen sia il numero uno della Federal Reserve, Jerome Powell, hanno tenuto a spiegare che per assicurare i depositi bancari sopra i 250mila dollari sarebbe necessario un intervento legislativo del Congresso. Solo che la questione non sembra essere all'ordine del giorno. Del resto ieri la sottocommissione della Camera ha toccato solo brevemente l'argomento, mentre hanno trascorso la maggior parte dell'udienza a chiedere alla Yellen e a Shalanda Young, responsabile del budget presso la Casa Bianca, spiegazioni sul tetto del deficit e del debito pubblico.
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