Banche, c’è l’intesa sui rimborsi ai truffati. Nel Dl crescita scudo Consap per funzionari Mef
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Una correzione all'ultima legge di Bilancio per garantire i funzionari del Mef dal rischio di procedimenti per danno erariale della Corte dei Conti connessi ai risarcimenti dei truffati delle banche. In attesa di una conferma ufficiale, sarebbe questo l'ultimo tassello del decreto legge per la crescita concordato da M5S e Lega al pre-consiglio in vista del Cdm convocato per giovedì pomeriggio alle 16 a Palazzo Chigi. La norma di dettaglio in arrivo sbloccherebbe l'impasse sul provvedimento attuativo destinato a rendere operativo il Fondo Indennizzo per i Risparmiatori (Fir) previsto dalla manovra 2019. Tra le ipotesi sul tappeto ci sarebbe quella di un'attuazione attraverso un Dpr, quindi "gestito" dalla presidenza del Consiglio, e non più con un decreto ministeriale del Mef.
Risarcimenti ai truffati affidati a Consap
Il meccanismo studiato per i funzionari di via XX settembre, a quanto si apprende, dovrebbe precisare meglio il procedimento di indennizzo individuato dal Governo nella legge di bilancio. In particolare, si punterebbe ad attribuire alla Consap - società del Tesoro - i poteri di erogazione dei risarcimenti alimentati del Fondo Indennizzo Risparmiatori (lo stanziamento previsto è di 525 milioni di euro per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021). In pratica, uno "scudo" normativo per funzionari che decideranno il pagamento degli indennizzi, perchè chi opera i rimborsi lo farebbe in forza di legge.
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Commissari indipendenti per i rimborsi
Una seconda modifica alla legge di bilancio inserirebbe tra i requisiti dei componenti della commissione tecnica per l'esame e l'ammissione delle domande di indennizzo anche quello dell'indipendenza. Una novità che consentirebbe anche in questo caso di rafforzare il ruolo di chi decide sulle richieste presentate dai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie. La norma sarebbe in fase di limatura ancora in queste ore e, viene sottolineato, la formulazione non è ancora blindata.
I "paletti" Ue chiesti da Tria
Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, intenderebbe invece inserire nel dl crescita una ulteriore norma sui rimborsi ai risparmiatori truffati per tenere conto dei paletti imposti su questo tema dall'Unione europea. La proposta del ministro però non piace ai 5 Stelle, che non hanno ancora dato il via libera, in attesa ancora una volta della mediazione del premier Conte.
Villarosa (M5S): no doppio binario per rimborsi
Nel pomeriggio, il sottosegretario al Tesoro, Alessio Villarosa (M5s) ha da un lato confermato l'orientamentodel Governo a intervenire sul fronte Consap e requisiti della commissione tecnica, Dall'altra ha escluso l'ipotesi «poco trasparente» di introdurre un doppio binario per l'erogazione dei rimborsi, con una corsia preferenziale veloce per chi ha un reddito sotto i 35.00 euro. Per Villarosa infatti «non ha senso suddividere i clienti retail in base ad un determinato reddito o patrimonio. La Mifid (la direttiva che regola il settore finanziario ndr) parla solo di clienti professionali e di operatori qualificati. Non di chi ha un reddito sopra i 35.000 euro. Come dovremmo considerare un pensionato di 90anni con una casa e una pensione da 36.000 euro l'anno?».
Confronto sulla riscrittura della normativa Pir
Superate alcune delle perplessità avanzate dal Mise, all'interno del Governo il confronto è invece ancora aperto sulla nuova stesura delle norme sui Pir, altro tema del Dl crescita. Per i piani di risparmio individuale si va verso una rimodulazione degli investimenti obbligatori in Pmi quotate all'Aim e venture capital, che per quest'anno si riduce all'1 per cento.
Norma per convertire prestito Alitalia
Altro nodo ancora da sciogliere prima della riunione del Consiglio dei ministri riguarda Alitalia. Il Mise, secondo quanto si apprende, avrebbe avanzato la richiesta di inserire nel decreto crescita una norma per dare la possibilità di convertire il prestito ponte in equity e consentire eventualmente allo Stato di entrare nella newco. Sulla formulazione ci sarebbero però delle perplessità e il ministero dell'Economia avrebbe quindi dato mandato di rielaborare una norma di sintesi delle diverse esigenze sul tappeto.
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