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Banche contrastate con ipotesi modifiche tassa extra profitti, Mps svetta

Secondo ipotesi di stampa, il Tesoro potrebbe cedere il 10-15% di Siena col titolo sopra i 3 euro

di Paolo Paronetto

(AFP)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Si muovono a due velocità le azioni delle banche a Piazza Affari. A fronte delle vendite su Unicredit e Intesa Sanpaolo, sono infatti in territorio positivo Banca Pop Er, Banco Bpm e soprattutto Banca Mps, che mette a segno la migliore prestazione del FTSE MIB. I titoli degli istituti di credito rimangono sotto i riflettori mentre proseguono le discussioni politiche in merito alla tassa sugli extra profitti approvata dal governo. In vista del passaggio parlamentare per la conversione in legge del decreto, Forza Italia ha infatti confermato la volontà di presentare degli emendamenti per cambiare il testo.

Le modifiche, in particolare, riguarderebbero l'inclusione nella platea dei soggetti tassabili delle sole banche a diretta supervisione Bce, risparmiando quindi i piccoli istituti regionali. L'imposta potrebbe inoltre essere resa fiscalmente deducibile, oltre a essere esplicitamente una tantum. Se questi cambiamenti saranno approvati le banche tassate saranno quindi UniCredit, Intesa, Mps, Mediobanca, Iccrea, Finecobank, Credem, Cassa Centrale, Bper, Banco Bpm, Popolare di Sondrio e Banca Mediolanum. «In caso di deducibilità - aggiungono gli analisti di Equita - stimiamo che il gettito scenderebbe a circa 1,5-1,6 miliardi dai precedenti 2 miliardi».

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Per quanto riguarda Mps, inoltre, le quotazioni beneficiano dell'ipotesi di ingresso di nuovi investitori in seguito alla cessione del 10%-15% da parte del ministero dell'Economia. Secondo quanto riportato da indiscrezioni di stampa, infatti, il governo potrebbe cedere una quota nel caso in cui il prezzo superi quota 3 euro. «Riteniamo plausibile questa ipotesi - sottolinea Intermonte - fintanto che nessuna banca si è fatta avanti al momento per comprare l’intera Mps». «Non crediamo che al momento vi sia un player disposto a comprare l’intera banca, anche a causa delle cause legali pendenti - aggiungono -, ma sicuramente l’opera di risanamento e rilancio intrapresa dall’attuale ceo Luigi Lovaglio sta dando i frutti sperati».

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