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Banche in crisi, Commissione Ue verso regole per tutelare i clienti

Anticipazione dell’FT: Bruxelles sta lavorando a un piano che rafforza le regole per gli istituti di credito in difficoltà

Banche, Di Giorgio: "Aver abbassato la guardia sulle regole ha favorito la crisi"

2' di lettura

Bruxelles sta lavorando a un piano per meglio tutelare i contribuenti dalle crisi bancarie, rafforzando le regole per gli istituti di credito in difficoltà. Lo riferisce il Financial Times, secondo cui la Commissione europea starebbe finalizzando una bozza di legislazione (visionata dal quotidiano) pensata per rendere più facile il trasferimento del contante dei depositanti da istituti in difficoltà a quelli sani e per rendere più semplice la liquidazione di una banca problematica senza attingere dal denaro dei contribuenti.

La bozza, scrive il Ft, «renderebbe anche più difficile per i governi versare cash in forma “precauzionale” agli istituti di credito in difficoltà, una via usata in Italia nel 2017 per immettere miliardi di euro di fondi dei contribuenti in Mps».

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Il provvedimento, che secondo il Ft è ancora in fase di definizione e potrebbe quindi cambiare o non vedere la luce, «rappresenta un tentativo di togliere poteri agli Stati membri, che hanno risolto le difficoltà degli istituti di credito più piccoli nell’ambito di regolamentazioni nazionali nonostante l’esistenza di un quadro comune dell’Unione europea per la risoluzione delle crisi bancarie».

Comunicazioni più tempestive

La proposta prevede inoltre che la Banca centrale europea, che vigila sui maggiori istituti di credito dell’Eurozona, o le autorità nazionali di regolamentazione finanziaria, che controllano le banche più piccole, siano tenute a dare tempestiva comunicazione quando un istituto di credito è «a rischio di fallimento o di probabile fallimento». Secondo la bozza, le modifiche garantirebbero «un’applicazione coerente delle norme in tutti gli Stati membri, assicurando una maggiore parità di condizioni, proteggendo al contempo la stabilità finanziaria e i depositanti, prevenendo il contagio e riducendo il ricorso al denaro dei contribuenti».

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