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Banche, Di Maio a Radio 24: monitoriamo le criticità. «Lo spread scenderà»

di Nicola Barone

(ANSA)

2' di lettura

«Quando si parla di intervenire vuoi dire monitorare lo stato della situazione, sentire gli istituti di credito e vedere le criticità. Comunque sono fiducioso che le prossime settimane lo spread scenderà».

Dice così il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, a In Diretta su Radio 24 intervistato da Maria Latella e Oscar Giannino, circa l'impatto dello spread sul sistema bancario dopo le dichiarazioni del sottosegretario Giancarlo Giorgetti e il ministro dell'Economia Giovanni Tria. Non è in vista comunque alcuna revisione del 2,4% di deficit prefissato, per due motivi. «Uno perché manteniamo le promesse, due perché siamo uno stato sovrano». Per il capo politico dei Cinque Stelle i mercati non sono preoccupati per la manovra «ma per uno storytelling falso che l'Italia voglia uscire dall'euro e dall'Europa».

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AUDIO / Di Maio a Radio24: “Banche, monitoriamo le criticità. Ma la manovra non cambierà”

Il rialzo del differenziale per ora non ha innescato la necessità di una rapida marcia indietro. Il titolare del Tesoro ha avvertito però che uno scarto nei confronti dei titoli tedeschi tanto alto non può esser sostenuto a lungo. Anche perché salirebbe il rischio per le banche, soprattutto per quelle «più deboli», di dovere ricorrere a ricapitalizzazioni. Peraltro sono in arrivo i risultati degli stress test Eba, il 2 novembre, e quello - oltre al giudizio sul rating di Standard&Poors atteso per venerdì 26 ottobre - sarà un passaggio chiave per decidere cosa fare. Per ora l'andamento negativo dello spread viene spiegato anche da Giovanni Tria con il clima di profonda «incertezza politica» per la (erronea) convinzione che esista l’intenzione di uscire da Ue e euro, cosa che l'esecutivo smentisce in tutte le sedi.

Quanto al dossier Alitalia «c'è l'interesse da parte di tante compagnie e tanti soggetti privati» e secondo Di Maio « abbiamo possibilità per fare una scelta con un buon piano industriale che non veda nuovi soldi degli italiani impegnati». Il senso dell’operazione a partire dalla necessità di trovare i finanziamenti sta qui. «Se noi coinvolgiamo Fs come partner tecnico, noi prendiamo uno dei principali concorrenti di Alitalia e facciamo uno nuovo piano intermodale che renderà appetibile agli investitori entrare. Quindi i soldi li troveremo sul mercato».

Non poche polemiche avevano destato le misure eccezionali post terremto nell’isola du Ischia. «Il condono non c'è», taglia corto a riguardo il vicepremier per il quale «stiamo parlando di case che sono cadute per un terremoto. Queste case le dobbiamo ricostruire. L'obiettivo è accelerare le pratiche di condoni che già c'erano. I condoni risalgono al 2003, '95 e '87. Stiamo soltanto accelerando le pratiche per le case abbattute dal terremoto».

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