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Banche in rialzo, si guarda alle modifiche della tassa sugli extraprofitti

di Flavia Carletti

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Banche in rialzo a Piazza Affari, in attesa del nuovo confronto per modificare la tassa sugli extra profitti. I titoli del comparto sono tra i migliori del segmento principale, spingendo al rialzo il FTSE MIB. In particolare, gli acquisti premiano Bper e Banca Mps, seguite da Unicredit e Banco Bpm, con Intesa Sanpaolo e Mediobanca. In rialzo anche i titoli del risparmio gestito che sarebbero comunque interessati dalla tassa: Finecobank, Banca Generali e Banca Mediolanum. Fuori dal Ftse Mib, guadagnano la Banca Popolare di Sondrio e Credem.

Alla ripresa dei lavori ci sarà un nuovo confronto sulle modifiche che Forza Italia vuole apportare al decreto in Parlamento: «Deducibilità. Una tantum. Esclusione delle piccole banche dal provvedimento», i punti cruciali ribaditi dal vicepremier e leader azzurro, Antonio Tajani, assicurando che «non c’è stata alcuna pressione» dai figli di Silvio Berlusconi su un provvedimento che riguarderà anche Banca Mediolanum. Intanto, il Corriere della Sera riporta che, al posto di introdurre la deducibilità della tassa, come richiesto da Forza Italia, il governo potrebbe riconoscere alle banche soggette al prelievo un credito d’imposta di valore circa pari all’imposta stessa, da utilizzare in compensazione delle imposte negli anni successivi (5-10 anni).

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Inoltre, le altre modifiche proposte da Forza Italia, ovvero l’esclusione delle banche regionali e la certezza che si tratti di un one-off, dovrebbero venir approvate in parlamento a settembre, quando peraltro arriverà la lettera con il parere della Bce sulla manovra. Per Intermonte, «secondo le nostre stime, la tassa, nell’ipotesi di non deducibilità, comporterebbe un esborso di circa 2 miliardi di euro per le banche del nostro coverage (incluse Mps e Popolare di Sondrio), rispetto a 1,3 miliardi previsti nel caso di deducibilità. Secondo il Corriere della Sera il prelievo fiscale, che a questo punto assumerebbe le caratteristiche di un prestito forzoso, garantirebbe al governo un gettito di circa 3 miliardi a livello di settore».

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