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Banche: la tassa sugli extraprofitti non potrà pesare sui clienti

L’accordo sulle modifiche è stato trovato nella maggioranza ed è atteso a breve in proposito un emendamento del governo

Aggiornato il 23 settembre alle ore 20:08

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2' di lettura

La tassa sugli extraprofitti delle banche cambia e ricalibra il prelievo.

Secondo quanto si legge in una bozza dell’emendamento che il governo dovrebbe depositare nelle prossime ore, l’imposta si calcola «applicando un’aliquota del 40% sull’ammontare del margine di interessi» dell’esercizio 2023 «che eccede per almeno il 10% il medesimo margine» dell’esercizio 2021. La versione precedente veniva calcolata in modo differente sul bilancio 2022 (eccedenza del 5%) e su quello 2023 (eccedenza del 10%).

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Inoltre, «è fatto divieto alle banche di traslare gli oneri derivanti» dalla tassa sugli extraprofitti «sui costi dei servizi erogati nei confronti di imprese e clienti finali. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato vigila sulla puntuale osservanza della disposizione anche mediante accertamenti a campione e riferisce annualmente al Parlamento con apposita relazione»: è quanto si legge nell’emendamento del governo.

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Il tetto massimo dell’imposta straordinaria sugli extra profitti delle banche sale da 0,1% a 0,26% “dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio su base individuale”, (non più il totale dell’attivo, una precisazione che quindi esclude i titoli di Stato). Così si legge nella bozza.

Inoltre «la tassa portata a patrimonio sarà versata all’erario solo nel momento in cui quel patrimonio dovesse essere distribuito agli azionisti».

Anche con le modifiche il governo punterebbe a mettere insieme una somma tra i 2,5 e i 2,7 miliardi destinati a rifinanziare le misure per il mutuo prima casa.

La destinazione del gettito della tassa sugli extraprofitti delle banche si allarga. Oltre che a ridurre la pressione fiscale di famiglie e imprese, andrà anche a rifinanziare il fondo di garanzia costituito presso il Mediocredito Centrale che assicura i prestiti delle banche a favore delle piccole e medie imprese. E’ quanto si legge nella bozza dell’emendamento del governo che modifica la tassa sugli extraprofitti delle banche e che dovrebbe essere depositata nelle prossime ore in Senato.

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