BancoBpm, utile a +49%: per i soci 1,25 miliardi in due anni
Castagna: «Crediamo che sia il momento di andare oltre» nella remunerazione dei soci»
di Paolo Paronetto
Le ultime da Radiocor
Ue: Italia seconda per indagini Olaf su frodi fondi Ue nel 2022 dopo Ungheria
*** BTp valore: prosegue boom sottoscrizioni, 5,195 mld oggi, 10,6 mld in due giorni
Recovery Fund: Antifrode Ue, indaghiamo su casi di possibili abusi finanziamenti
I punti chiave
3' di lettura
Banco Bpm ha chiuso il primo trimestre del 2023 con un utile netto di 265 milioni, in rialzo del 49,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e al di sopra dei 230 milioni previsti dal consensus di mercato. I proventi operativi sono cresciuti del 5,4% a 1,25 miliardi, trainati da un margine di interesse record (+45,2% a 743 milioni) e con commissioni a 479 milioni (-0,3%). In crescita del 2,5% a 640 milioni gli oneri operativi, per un rapporto cost/income sceso al 51,2%. Sul fronte della solidità patrimoniale il coefficiente Cet 1 è al 14,15% considerando la prevista applicazione del Danish Compromise e il buffer complessivo rispetto ai minimi regolamentari è di 544 punti base. L’istituto prevede la distribuzione di dividendi per 1,25 miliardi nei prossimi due anni, «il doppio rispetto al biennio 2021-2022».
Proseguendo nell’analisi del conto economico, le rettifiche nette su crediti sono state pari a 137,5 milioni, in calo del 9% da un anno fa e del 25,6% dal quarto trimestre 2022. Il costo del credito è così pari a 51 punti base, «che rappresenta il livello più basso registrato da Banco Bpm a partire dalla nascita nel 2017.
La partita assicurativa
L’istituto ricorda di aver ricevuto in marzo il riconoscimento da parte della Bce dello status di conglomerato finanziario, «che costituiva la pre-condizione per poter accedere ai benefici del trattamento prudenziale dell'investimento partecipativo» nelle assicurazioni «derivanti dall'applicazione del cosiddetto Danish Compromise, in corso di valutazione da parte delle competenti Autorità». Prosegue, così, «il processo di integrazione del business assicurativo avviato lo scorso esercizio con l'acquisizione del controllo delle compagnie Banco Bpm Vita e Banco Bpm Assicurazioni e con il perfezionamento di un accordo con Credit Agricole Assurances per l'avvio di una partnership commerciale nel settore danni/protezione».
Il piano sulla monetica
Dopo la fine del trimestre, inoltre, l’istituto ha avviato il progetto di valorizzazione del business della monetica, «tramite lo sviluppo di una potenziale partnership con un primario operatore di mercato, che avrà ad oggetto sia il merchant acquiring e gestione dei Pos sia l'issuing e la distribuzione di carte di pagamento», per cui si attende una valorizzazione oltre i 2 miliardi. Tornando ai dati del trimestre, per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali la raccolta diretta bancaria è pari a 123,2 miliardi (-0,2% da fine 2022), mentre quella indiretta è salita del 4,6% a 95,6 miliardi. Gli impieghi netti verso la clientela ammontano a 107,8 miliardi (-1,5%), con nuoveerogazioni a famiglie e imprese nel trimestre per 5,2 miliardi. Le esposizioni nette deteriorate sono pari a 2,3 miliardi. L'incidenza al lordo delle rettifiche è del 4,2% contro il 5,5% del marzo 2022.
Castagna: «Fiducioso sulla remunerazione dei soci»
Banco Bpm pensa di chiudere il 2024 con un coefficiente Cet 1 oltre il 14% e quindi con un capitale in eccesso tale da poter valutare «un ulteriore aumento della remunerazione degli azionisti». Lo ha dichiarato l’a.d. Giuseppe Castagna nel corso della conference call sui conti trimestrali: «Crediamo che sia il momento di andare oltre» nella remunerazione dei soci, ha aggiunto, spiegando che l’istituto valuterà anche diverse soluzioni tra cui un aumento del payout o un buyback, informando il mercato delle sue decisioni presentando l’aggiornamento del piano strategico. «Sono molto fiducioso di aumentare la politica di remunerazione dei soci», ha ribadito Castagna, ricordando che i progetti in essere nella bancassurance e nella monetica «porteranno capitale e aumenteranno la nostra redditività». «Non pensiamo ci sia alcuna possibilità di M&A che possa darci la stessa remunerazione», ha concluso.
loading...