VIA NAZIONALE

Bankitalia, Luigi Federico Signorini è il nuovo direttore generale

Fiorentino, classe 1955, è entrato nel Direttorio come vicedirettore generale l'11 febbraio 2013

(imagoeconomica)

2' di lettura

Il Consiglio Superiore della Banca d'Italia, in seduta straordinaria, su proposta del Governatore Ignazio Visco, ha nominato Direttore Generale Luigi Federico Signorini, già Vice Direttore Generale. Così via Nazionale in una nota.

La nomina, deliberata ai sensi dell'articolo 18 dello Statuto della Banca d'Italia, deve essere approvata con decreto del Presidente della Repubblica, promosso dal Presidente del Consiglio dei ministri di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, sentito il Consiglio dei ministri. Signorini, fiorentino, classe 1955, è entrato nel Direttorio come vicedirettore generale l'11 febbraio 2013.

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I passaggi in Via Nazionale

Signorini, nella biografia pubblicata sul sito della Banca d'Italia, ricorda di aver studiato all'Università di Firenze, dove si è laureato nel 1979, e alla Harvard University, con una borsa Mortara della Banca d'Italia. Tra il 1975 e il 1982 fa, tra altre attività, il giornalista, l'insegnante, il consulente legislativo a livello regionale. All'Università di Firenze è stato anche assistente di Mario Draghi. Attualmente è membro del Comitato di Basilea, del Board of Supervisors dell'Autorità bancaria europea e partecipa ad altri organismi europei e internazionali di coordinamento della vigilanza.

Nel 1982 entra nel Servizio Studi della Banca d'Italia, dove si occupa dapprima di struttura e politica industriale e poi di analisi congiunturale. C'e' poi l'esperienza alla Vigilanza dal 2008, un atout importante nel percorso di carriera in via Nazionale. Prima è capo del servizio Normativa e politiche di vigilanza, dove segue gli interventi successivi alla crisi del 2008 e dà impulso alla normativa sulla trasparenza bancaria; poi, a partire dal 2009, assume la guida del servizio Supervisione sui gruppi bancari. Da marzo 2012 a febbraio 2013 è Funzionario generale preposto alla Vigilanza. Due anni fa il suo rinnovo nel Direttorio fu bloccato per alcuni mesi dal primo governo Conte sostenuto dalla coalizione giallo-verde.

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